shoots

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Mi svegliai con la bocca impastata, uno strano odore mi riempiva le narici, era un puzzo soffocato che veniva dai miei vestiti, forse anche dalla mia pelle. Mi alzai lentamente e mi levai tutti i panni di dosso facendoli scivolare sul pavimento. Restai nuda, completamente, di fronte allo specchio a muro che mi rifletteva interamente. Andai verso la doccia, la aprii orientando la manopola verso l'acqua calda, e tornai a specchiarmi. La mia figura esile non mi soddisfaceva quella mattina. Indugiai qualche minuto su ogni solco, ogni curva, ogni segno, poi mi buttai sotto l'acqua bollente, e quel lieve male della pelle scottata mi fece risvegliare totalmente. Quando finalmente mi decisi ad abbandonare quel getto d'acqua rilassante era già mattinata avanzata. Mi ricordai di avere un appuntamento con una mia amica e capii di essere terribilmente in ritardo.

Stefania era una fotografa, mi aveva raccontato di dover fare delle foto per una rivista e mi aveva chiesto di posare per lei. Avevo accettato con entusiasmo. Presi una piccola borsa e ci infilai dentro a forza il 90% del mio guardaroba invero poco fornito.  Persi un paio di minuti per decidere se prendere anche i trucchi o meno, poi pensai che Stefania doveva averne in abbondanza e li lasciai lì. Raggiunsi in pochi minuti la casa di Stefania, citofonai e mi rispose una voce abbastanza scocciata.

"sei in ritardo"

"ehm..si scusa, hai ragione..è che è morto il gatto"

"non hai un gatto"

"ora di certo non ce l'ho".

Sentii il rumore del portoncino che si apriva e salii. Era un palazzo poco appariscente, dal colore spento, organizzato come condominio. Stefania aveva comprato una casa al secondo piano, in realtà molto piccola, ma con la sua fantasia l'aveva arredata  rendendola molto confortevole. Notai subito una stanza completamente bianca, con sedie di vario tipo, corde, manette, e altri strumenti del genere.

"ti piace il sadomaso?" chiesi indicando gli oggetti sparsi sul pavimento,

"in realtà quelle cose ci serviranno per le nostre foto" disse sorridendo.

"ah..interessante, cosa hai in mente?" le chiesi incuriosita.

"ora ti faccio vedere", disse e mi accompagnò verso una piccola scrivania in legno rosso, decorata con disegni fatti a mano di cui, io immaginai, fosse lei l'autrice. Sopra c' era un pc portatile, Stafania si sedette e aprì una cartella rinominata "foto Chiara", e mi mostrò un campionario di foto prese qui e lì dal web. Erano foto di una bellezza spettacolare: vera e propria arte.

"questa è più o meno la mia idea, credo che dovremmo orientarci così" mi disse dopo avermi mostrato l'ultima.

"si, beh, invece di questo velo potremmo usarne uno colorato, oppure, ecco qui potresti stare in piedi invece ce accovacciata così, si perchè.."

"ehm.. Stefania?"dissi interrompendo il suo monologo

"eh? si? dimmi" chiese lei ancora assorta nei suoi pensieri,

"ecco, guardami..." le dissi allontanandomi un po' dalla scrivania per mostrare la mia persona intera. "...io non ho quel corpo" conclusi.

Lei neanche si girò, e balbettò qualcosa come "sciocchezze, la fotografia fa miracoli" e poi riprese a fare congetture sulle foto. Poco dopo ero in una posizione decisamente scomoda. Stefania mi aveva fatto infilare con la forza dei jeans per me troppo stretti che, secondo lei, mettevano in risalto il fondoschiena, e poi mi aveva dato una fascia nera per coprire il seno.

Ero accovacciata con la faccia rivolta verso il muro e le mani dietro la schiena erano bloccate dalle manette. Stefania aveva una fantasia sorprendente.

Passammo l'intera giornata a scattare foto di ogni genere e tipo.

Mi disse poi che doveva trasferirle sul pc e modificarle con i giusti programmi.

Appena finito le avrei viste.

La salutai e tornai a casa distrutta. Dormii profondamente.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 26, 2014 ⏰

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