CAPITOLO 12
"Oh, bene..finalmente" sento qualcuno entrare in camera mia e aprire il balcone, facendo trapelare la luce forte della mattina.
"Nonna! Voglio dormire!"
"Sveglia piccioncini, la colazione è pronta..tra due ore dovete stare a Castelvolturno, su sveglia" mia nonna continua, poi si avvicina al mio letto e tira via le coperte, facendo svegliare anche Arek.
"What a fuck..che succede?"
"Nonna per per piacere, basta. Tra cinque minuti siamo in cucina"
"Va bene, buongiorno Arek"
"Buongiorno" dice lui nascondendo la testa sotto al cuscino.
La nonna esce dalla mia camera e io mi appoggio alla schiena di Arek.
"Dobbiamo farlo più spesso.." dico e lui mi guarda da sotto al cuscino, sorridendo appena.
"Ma è possibile che ogni volta che passo la notte con una ragazza fantastica poi mi sveglio con i postumi di una sbronza e non ricordo nulla? Che cazzo! Raccontami, My Lil, come è stato?"
"Sei uno stronzo Arek! Abbiamo solo dormito e lo sai bene" gli rispondo dandogli un morso sulla spalla.
"Ahii mi fai male! Ahahah" e inizia a ridere forte, talmente forte che la sua risata mi rimbomba nel cuore e nello stomaco lo stormo di rondini migratorie spicca il volo.
"Romeo e Giulietta! Vi sbrigate?"
"Mia sorella.." Dico ad Arek che annuisce, si alza e si mette proprio di fronte a me mentre si infila la maglia. Il sole leggero di fine settembre lo illumina appena e non posso far altro che ammirarlo. Il suo corpo è il mio sogno proibito dal primo momento che l'ho visto. Inizio ad immaginare di tutto, immagino me e lui e nient'altro, solo noi. Non mi importa dove, l'importante è che ci siamo io e lui, in un letto magari. O sul davanzale della cucina, o sulla lavatrice, nella doccia o..
"Lil..sveglia! A che pensi?" Arek mi riporta alla realtà.
"A niente"
"No? Mi stavi stuprando con gli occhi"
"Io? Ma che dici Arek.." Arrossisco e mi alzo dal letto cercando di allontanarmi ma lui mi raggiunge e mi tira a sé baciandomi. Mi bacia come se avesse sete, come se non mi baciasse da anni o secoli. È questo che mi piace di lui, oltre a tutto il resto, lui è sempre presente, cerca sempre il modo di farmi sentire desiderata, apprezzata. Ogni bacio che mi dà è come il primo, ogni santa volta.
"Lo so bene a che stavi pensando perché lo penso anche io ogni volta che ti guardo"
Mi fissa negli occhi e il sangue sembra sciogliersi nelle mie vene. Poi mi prende per mano e andiamo in cucina a fare colazione.
"Buongiorno ragazzi" dice mia sorella piazzandoci davanti i croissant e il latte.
"Ho sentito dei rumori stanotte, c'eri tu Arek..ecco svelato il mistero" si rivolge a lui facendogli l'occhiolino.
"Stupida non eravamo noi, abbiamo solo dormito"
"Purtroppo.." Aggiunge Arek e io gli do un colpetto sul collo.
"Stupida sari tu, io dico le urla di ieri sera, sentivo che qualcuno ti chiamava"
"Ah sì ero io" dice lui sorridendo.
Facciamo colazione poi Arek va a casa sua per farsi una doccia veloce e anche io faccio lo stesso, recandomi poi a Castelvolturno.
"Buongiorno Marko, iniziamo?"
"Si va bene" mi risponde con il suo accento fortemente dell'est.
Siamo più o meno a metà lezione quando qualcuno entra dalla porta senza neanche bussare. È Arek che si avvicina a grandi passi con qualcosa in mano e che non appena arriva nella mie vicinanze mi prende il viso e mi bacia. Mi bacia sulla bocca e se all'inizio l'istinto mi dice di allontanarmi, poi il cuore mi impedisce di farlo. I suoi baci mi catturano, ne sono dipendente.
"Vi ho portato da bere" dice sorridendo anche a Marko.
"Grazie" dice lui.
"Arek ma che ti dice la testa? Con Marko davanti poi.."
"Lo sanno tutti ormai che sono pazzo di te, non mi va di nascondermi anche qui" mi risponde con una dolcezza infinita e accarezzandomi piano il viso.
"Mmm mmm" annuisco, lui ci saluta e se ne va.
La lezione con Marko finisce e ne faccio un'altra con un ragazzo delle giovanili. Ora aspetto Arek per l'ultima lezione della giornata.
Eccolo, entra con Piotr ridendo e scherzando.
"Sei pronta?" Mi chiede.
"Certo.." Gli rispondo indicando il libro sul tavolo.
"Oggi niente lezione, io e Piotr ti portiamo in giro..cambio di programma!"
"Ma dovevo spiegarti le preposizioni Arek.."
"I don't give a fuck! Non mi interessa, tu viene con noi, abbiamo delle cose da dirti"
"Ok va bene, ma dove andiamo?"
"Fai troppe domande Lily" mi dice Piotr uscendo dalla stanza.
Arek si avvicina a me e mi accarezza il viso.
"Ti fidi di me?" Mi chiede.
"Certamente"
"Allora vieni, andiamo.." Mi prende per mano e mi porta fuori ma io lo fermo, tirandolo a me. Ho voglia delle sue labbra, di sentire la cicatrice sotto la mia lingua e il suo sapore fresco. Lui all'inizio sembra non aspettarselo ma appena capisce mi stringe forte e mi bacia profondamente. È un bacio diverso dagli altri, non sa di passione, desideri inespressi, di voglie prorompenti, non sa di rabbia o di alcool, ha quel sapore di tranquillità, di dolce tenerezza. Quel sapore protettivo, caldo, di casa.
"Andiamo o Piotr ci ammazza" gli sussurro e lui annuisce.
Usciamo mano nella mano e gli altri ragazzi ci vedono.
"Lo sapevo, che vi avevo detto massimo due mesi?" Urla Insigne a Gabbiadini e Hamsik.
"Macché tu avevi detto a Natale!" Il capitano ci tiene a precisare.
"Ma la smettete con queste storie?" Arek li guarda divertito e anche io anche se un po' più in imbarazzo.
"Sento scintille nell'aria! Attenta Lily che Arek è carico a pallettoni" si intromette Dries.
"Oh grazie Dries ma non mi preoccupo, so tenerlo a bada"
"Io non credo..stai attenta"
"Non dare retta a lui.." Mi dice Arek facendo finta di colpire il compagno.
Salutiamo i ragazzi ed andiamo in auto con Piotr che ci aspetta da un bel po'. Viaggiamo per una ventina di minuti, poi Piotr parcheggia.
"Ma dove mi avete portata?" Chiedo guardandomi intorno.
"Ti piacciono i gocart?"
"Non ci vado da parecchio ma si, da piccola mi piacevano"
"Ecco allora" mi dice Arek accompagnandomi alla pista.
"Eccola" dice Piotr e ci accorgiamo che è arrivata Laura, la sua fidanzata.
Ci salutiamo e subito saliamo sulle macchine da corsa.
Tra Arek e Piotr scoppia una faida tra chi va più veloce, ne sento di tutti i colori uscire dalle loro bocche. Invece io e Laura siamo più rilassate e dopo tre giri usciamo, andando nella zona picnic.
"Allora tu e Arek state insieme?"
"Non proprio.. In realtà io sto più tempo con lui che con chiunque altro, il mio cuore e la mia testa stanno con lui ma non ho ancora chiuso col mio ragazzo"
"Oh ecco, ho capito" fa giusto in tempo a dire perché poi arrivano Arek e Piotr che si siedono con noi al tavolo. I ragazzi hanno organizzato tutto, in pochi minuti ci arriva anche il pranzo, tutto a base di verdure e carne bianca.
"È il momento di dirglielo Arek" sento che Piotr gli dice, lui annuisce, si schiarisce la voce e inizia a parlare.
"Dirmi cosa?" Dico posando la forchetta.
"Il 5 di ottobre io e Piotr siamo stati convocati per la Nazionale"
"Si lo sapevo.."
"Ecco..devi venire anche tu"
"Io? E perché? Il polacco lo conoscete mi sembra" dico scherzando.
"Sì certo, ma il problema è che dobbiamo fare due interviste, una in russo e una in croato e la Nazionale ha parlato con il Napoli chiedendo se poteva mandarti con noi"
"Ho capito..e per quanto sarebbe?"
"Una settimana, torniamo il 12"
"Va bene allora, mi organizzerò"
"Sul serio, cioè, niente discussioni, litigate..niente?" Mi chiede Piotr e Laura inizia a ridere.
"No certo che no. Se il Napoli mi manda con voi non posso certo tirarmi indietro..e poi mi fa piacere cambiare un po' aria"
"Perfetto perché la seconda partita si gioca vicino Cracovia, la città di tua madre. Se vuoi possiamo andarci per salutare i tuoi parenti.."
"Arek piano, poco alla volta" dice Piotr rimproverandolo.
Piotr ha ragione per un certo senso. Con i miei parenti in Polonia non ho un gran rapporto, loro hanno 'ripudiato' mia madre quando ha sposato mio padre qui in Italia, quindi non so se voglio andarci, ma questo Arek non lo sa.
"Pensaci poi facciamo come vuoi" mi dice.
"Ok" rispondo solo perché non mi va di spiegare i dettagli ora.
"Anche casa tua è vicina Cracovia, no?" Chiede Laura ad Arek.
"Sì a neanche un'ora di auto"
"Lo sai vero che se non vai da tua madre ti ammazza?"
"Ci vado, ci vado.." Risponde Arek annuendo.
Il pomeriggio va via veloce e io e Arek ce ne andiamo a casa sua, Luca torna domani mattina quindi abbiamo ancora qualche ora di serenità.
"Scusami per prima, per la questione della mia famiglia in Polonia.."
"No, scusa tu..forse sto affrettando troppo le cose, solo che non me ne rendo conto"
"Non è questo Arek, anzi..il problema non è che ci sei tu, il problema sono loro. L'ultima volta che ci siamo avvicinati a casa dei miei zii hanno quasi ucciso mio padre, quindi non ho molta voglia di tornare da loro"
"Oddio Lil, non lo sapevo scusami ancora. Allora non ci andremo"
"Si forse è meglio.." Dico e poi continuo " da quanto non vedi tua mamma?"
"Dalle vacanze, ci siamo visti ad inizio luglio"
"E ti manca?"
"Terribilmente" mi risponde abbassando lo sguardo.
"Se vuoi vengo anche io con te a trovarla"
Alza la testa e mi guarda.
"Solo se ti va davvero, non voglio che ti senti in obbligo"
"Mi va" rispondo e mi avvicino a lui appoggiandomi sul suo petto nudo.
Incomincio a baciarlo sulla bocca e poi sul collo, poi scendo sulle clavicole e sui pettorali. Lui mi guarda e si inumidisce le labbra. Abbasso lo sguardo e continuo a baciarlo senza fermarmi. Salgo di nuovo alle sue labbra, le bacio ancora con tutta la forza che ho, con tutto il mio timore, fino a che i miei brividi non diventano anche i suoi. Arek mi tiene la testa e ha gli occhi chiusi, anche io li chiudo quando lui, delicatamente, mi fa mettere al suo posto e si posiziona su di me, iniziando a baciarmi a sua volta. Mi bacia il collo, così lentamente e così terribilmente da farmi inarcare la schiena contro di lui. Poi scende sul mio seno e mi bacia leggermente, impercettibilmente ma mi bacia e dentro di me scoppia la terza guerra mondiale. Le sue labbra poi si spostano sul mio ombelico e alza lo sguardo per guardarmi negli occhi e risale alle mie labbra. Mi bacia piano e poi si sdraia accanto a me.
"Sei stanco?" Gli domando.
"No anzi ho molta energia ma se non mi fermavo ora, non mi fermavo più"
Annuisco ma nella testa ho ancora i suoi baci, sento ancora le sue labbra calde sul mio collo, il suo respiro e il suo profumo che invade i miei sensi.
"Io devo andare ma prima..ti metto l'antifurto" dico e lui mi guarda senza capire.
Inizio di nuovo a baciarlo ma stavolta subito vado sul suo collo, sul lato sinistro, il lato del cuore. Gli prendo un pezzo di pelle e inizio a succhiarglielo, prima piano e poi sempre più forte.
"Ah ecco.." Dice agitandosi sotto di me e gettando la testa all'indietro.
"Lì lo vedranno tutti Lil, non esagerare" mi dice con un filo di voce.
"È quello lo scopo" dico e mi allontano.
Missione compiuta.*******************
Lil se ne è appena andata lasciandomi qui da solo, sul divano.
Questa ragazza mi sta facendo perdere ogni senso di priorità, non penso più a nulla se non a lei. Pazzesco. Quando mi bacia resto come fulminato, vorrei durasse per l'eternità perché quando mi bacia mi sembra di volare.
Volo e anche se non ho una meta, con lei volare è facile, sembra sia nata apposta per farmi spiegare le ali.
Volo e so bene che uno di questi giorni le ali si spezzeranno e cadrò, schiantandomi a terra ma so anche che ne vale la pena.
Mi alzo e vado in bagno, guardandomi il collo allo specchio.
"Oh cazzo" dico ad alta voce perché mi ha lasciato un segno violaceo enorme sulla giugulare.
Lo adoro ma è davvero troppo evidente, non ne avevo uno così dalla notte del mio scorso compleanno ad Amsterdam.
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L'ho capito al primo sguardo che eri l'errore giusto. || Arkadiusz Milik ||
Fanfiction"È impossibile fare la cosa giusta se quella sbagliata ti piace da impazzire. Meglio felici per sbaglio,che tristi per scelta." FanFiction su Arkadiusz Milik // Pubblicata il Primo Dicembre Duemilasedici. -Se hai amato non è mai un errore - AM99 Fe...