- Rito di iniziazione -

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Capitolo 2

NAPOLI, 27 Luglio 2016

Sono a Napoli da due ore, sono seduto su questa sedia a guardarmi intorno senza capirci nulla da due lunghissime ore. E per fortuna che ho iniziato a studiare l'italiano non appena il mio agente mi aveva detto della possibilità di venire al Napoli, cioè ad inizio giugno, non appena sono iniziati gli europei. Ma non ci capisco lo stesso nulla, ho solo imparato a dire 'Piacere, io sono Arek Milik' e 'Passamela, tira, lungo' e altre cose inerenti al calcio. Qualcosa lo capisco, ma qui quasi nessuno parla piano in modo da farmi capire, tutti corrono. Per non parlare dell'inglese..
"Eccolo qua il nostro bomber, ciao i'm Lorenzo, nice to meet you" mi dice un ragazzo non molto alto con la tuta del Napoli addosso.
"Hi, i'm Lorenzo too" mi dice un altro, più alto e con un ciuffo biondo in mezzo alla testa.
"Piacere io sono Arek" riesco solo a dire.
"Io sono the true Lorenzo, Insigne. Lui is a deficient" mi dice di nuovo il primo ma sto già iniziando a non capirci nulla.
"Don't care about he, io sono Lorenzo Tonelli.. Welcome to Napoli"
"Oh thank's" dico e vedo qualcuno corrermi incontro.
"Arek, my friend!" Mi urla Dries e ci abbracciamo.
"Come stai Dries?"
"Very well, e anche tu starai bene qui"
"Sicuro" dico con un mezzo sorriso.
"Dries ma è possibile che conosci tutti tu?" Lorenzo Insigne chiede a Dries qualcosa che non ho ben decifrato.
"Io e Arek ci conosciamo da anni, è il mio alterego alto e bello" risponde lui, prima in italiano e poi in inglese per me.
"Piotr, dove è? Aveva detto che anche lui a Napoli" dico riferendomi a Zielinski, mio compagno di Nazionale.
"Nessun Piotr qua, Arek" Insigne risponde e alle sue spalle vedo spuntare una cresta.
"Qualcuno mi ha chiamato?"
"No Marè, ho detto Arek non Marek..stai sempre in mezzo"
"Va bene, calma ho sentito male. Ciao Arek, sono Marek Hamsik, il capitano. Qualsiasi problema o informazione puoi chiedere a me"
"Ok, grazie tanto"
"Il tuo italiano è buono ma vedi, io ho un'insegnante da proporti..ha aiutato anche me, ti piacerà" Ne ho bisogno e accetto volentieri l'aiuto di Dries.
"Perfect!" Dico e mi avvio con lui verso le camere dove incontro un mio connazionale, Igor Lasicki che è al primo anno in squadra maggiore e che mi aiuterà a capirci qualcosa in più. Per fortuna molti dei miei nuovi compagni parlano un po' l'inglese e io inizio a capirci di più dell'italiano, sentendomi meno spaesato.

****************

Il solito Enrique Iglesias turba il mio sonno svegliandomi.
"Ma che ore sono?" Mi chiede Luca accanto a me, stanotte ho dormito da lui e ora l'ho svegliato.
"Le undici, scusami" rispondo e guardo il cellulare, è Dries.
"Dries, è lunedì mattina, un lunedì mattina di fine luglio tra l'altro..cosa vuoi?"
"Buongiorno a te piccoletta, ti ho chiamato perché ho del lavoro per te"
"Davvero? Dimmi solo dove e quando"
"Eh sì, è tempo di calciomercato e qui è appena arrivato un polaccone alto il doppio di me, che conosce solo l'inglese e il polacco appunto. Figurati come si sta sentendo con Insigne e Tonelli che lo tampinano"
"Hai ragione, povero ragazzo..posso essere lì a Castelvolturno oggi pomeriggio, per le tre..va bene?"
"Perfetto, ti aspettiamo"
"Ah, Dries?"
"Sì?"
"Come si chiama questo ragazzo?"
"Arek, Arek Milik"
"Ok, a dopo" dico e stacco la telefonata.
Mi sdraio di nuovo a letto e Luca non fa neanche passare un minuto prima di cantarmele.
"Oggi avevamo il pranzo dalla zia Giulia"
"Lo so"
"Non mi pare"
"Lu devo andare, lo sai che non posso rifiutare quando mi chiamano"
"Si lo so, anche se non ne vedo la necessità"
"Mi servono i soldi, te l'ho detto"
"Ogni giorno me lo ripeti e io ogni volta ti rispondo che posso aiutarti io, chiedimi quello che vuoi e sarà tuo"
"Non mi va" rispondo scendendo dal letto e andando in bagno.
Faccio la doccia e fingo di non sentire Luca che urla qualcosa dall'altra parte della porta. Già so che quando esco mi farà un'altra ramanzina, come al solito.
"Ah allora sei viva" mi dice infatti, non appena metto piede fuori dal bagno.
"Si" dico solo e mi asciugo.
"Ma poi chi sarebbe questo che devi aiutare?"
"Un certo Milik"
"Ah, sì..ottimo, insegnagli bene come si dice 'fallimento' e 'scarso' perché è quello che lui è"
"A volte non ti sopporto, sei odioso..meglio che vado"
"Non mangi qui?"
"Mi è passata la fame" dico e vado via senza neanche salutarlo.
Lo vedo affacciarsi al balcone e urlarmi contro ma metto gli occhiali da sole, disattivo l'antifurto dalla mia Yaris e sfreccio via senza dargli conto. Arrivo a casa di mia nonna Carmela giusto per l'una, ora di pranzo.
"Nonna, sono a casa"
Ho dimenticato di dire che io e mia sorella dormiamo da mia nonna data la sua età avanzata e la sua salute cagionevole, mentre il resto della giornata lo passiamo a casa nostra. Ma non oggi.
"Lily sapevo che saresti venuta, siediti" mia nonna ha sempre ragione, non sbaglia mai.
"Sei stata da Luca?" Mia sorella, invece, parla sempre troppo a tavola e anche stavolta non si smentisce.
"Sì ma abbiamo litigato"
"Di nuovo?" Mi dice con una faccia da schiaffi incredibile.
"Fatti gli affari tuoi"
"No, invece sono curiosa, sentiamo. Avete litigato perché non hai riposto le pantofole nel cellofan? O perché ti è caduto una briciola di pane a terra?"
"Sei davvero simpatica, lo sai? Comunque niente di tutto ciò, non gli va giù che debba lavorare, mi ha chiamata Dries.."
"Brava ragazza, così mi piaci! Fregatene delle convenzioni sociali, fai quello che ti pare" mia nonna è la mia ispirazione, mi incoraggia a non arrendermi e a lottare per ciò che voglio e anche stavolta mi sprona ad essere me stessa.
"Già, fai bene fregatene e poi, diamine..tra tutti quegli omoni non ne trovi uno meglio di lui?"
"Helly, lo sai che per me sono come fratelli e che amo Luca"
"Sisi, lo so ancora con questa storia dei fratelli..fai come vuoi"
Finiamo di mangiare e dopo aver sparecchiato e lavato i piatti torno a casa, mi cambio e mi avvio verso Castelvolturno.

L'ho capito al primo sguardo che eri l'errore giusto. || Arkadiusz Milik ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora