- La famiglia è tutto -

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CAPITOLO 49

"Si va bene lì, no mamma quella lampada appoggiala lì"
"Amò, questo?" Mi chiede Arek mostrandomi lo scatolone dei nostri ricordi.
"Questo dallo a me che tu non sei affidabile" glielo tolgo di mano e mi volto andando verso la camera da letto.
"Io non sono che?" Arek fa una corsa verso di me e mi prende alle spalle.
"Affidabile" ripeto e lui inizia a torturarmi con il solletico.
"Non sono affidabile, dici?" Mi chiede, poi mi prende in braccio e mi porta sul divano continuando a farmi il solletico.
"Arek! Eddai che lo scatolone si rompeeee! Areeeeek"
"Ne compriamo un altro, ora devi soffrire" continua.
"Lasciamiiii"
"Heiii lascia stare mia sorella" Jo si intromette e fa il vocione.
Arek si ferma e si volta verso di lui.
"Scusa?"
"Hai sentito bene, smetti di importunare mia sorella" ripete con la voce impostata.
"Dovresti farmi paura?" Arek mi lascia e si alza, mettendosi difronte a Jo. Il poverino non ha scampo, Arek è il doppio di lui ma non so perché, mio fratello ama ingaggiare guerre con lui, che perde sempre.
"Ti faccio paura"
"Non mi fanno paura i moscerini"
"Mh sentitelo.. ti sfido"
"Non sfido i bambini"
"Io ho 18 anni, sono maggiorenne, non un bambino"
"La smettete? Possibile che questa storia deve succedere ogni giorno?" Chiedo ai due mettendomi in mezzo e tirando Arek verso di me.
"Non finisce finché non c'è un vincitore" dice Jo.
"Andiamo allora, che la sfida abbia inizio"
"Andiamo"
I due escono di casa insieme e vanno in giardino.
"Areeeek, io ho bisogno di te qui, non puoi fare sempre cosiiii!" Urlo ma ormai i due sono già a sfidarsi col pallone nel campetto.
"Tesoro, lasciali stare, sono maschi. Qui bastiamo io e te" mi dice mia mamma.
Stiamo organizzando il mio trasloco a casa di Arek, sono passati quasi due mesi da quando siamo tornati insieme, ormai siamo alla fine di novembre e solo ora abbiamo avuto il tempo di farlo.
"Eccomi! Vi sono mancata?" Mia sorella ormai sta per scoppiare, tra qualche giorno deve partorire ma io ho paura che possa farlo da un momento all'altro, senza preavviso.
"Helly! Ti avevamo chiesto di startene a casa!"
"Io non ascolto ciò che mi dite di fare, lo sapete"
"Sei una cretina, ora ti siedi e fai la brava"
"Non mi siedo per niente, voglio aiutarvi, voglio rendermi utile"
"A casa nel letto saresti utile! Ora stai qui e fai la barava" le dico battendo con le mani sul divano.
"Che rompipalle che siete.." dice sedendosi.
"Eccoci" Arek e Jo tornano in casa.
"Finalmente! Spostiamo questa dispensa?" Chiedo ad Arek e lui subito mi raggiunge.
"Lascia facciamo noi uomini, vieni Jo?"
"Si eccomi"
Li lascio fare anche perché ha ragione, non sarei molto utile visto che non ho molta forza, soprattutto ultimamente.
"Ok, perfetto va bene qui" li fermo e loro si danno il cinque.
"Allora come vanno qua le cose?" Ecco mio padre, ci mancava solo lui..
"Bene pà, un po' di casino ma tutto sommato, bene"
"Che bella casetta, devo dire che è perfetta" anzi mi sbagliavo, mancava la nonna ed eccola qui.
"Noi siamo qui a lavorare, non a pettinare le bambole" dice Jo, mentre raccoglie delle cose da terra.
"Che uomo" lo prende in giro Arek.
"Mi stai sfidando? Ehhh? Stu babbasone"
"Babba che?" Chiede Arek, alcune parole del nostro dialetto non le capisce ancora.
"Babbasone vuol dire 'scemo, sciocco' " gli rispondo e mio fratello lo guarda con aria di sfida.
"Ah scemo io? Se vuoi perdere di nuovo, andiamo.."
"Si, andiamo.." e di nuovo si avviano verso il giardino.
"Eh no eh! Arek basta con sta storia!" Ogni tre per due una sfida a pallone, non ce la faccio più.
"Mmmh buoni sti taralli.." mia sorella mangia a sbafo sul divano mentre gli altri chiacchierano amichevolmente tra di loro.
"Buonasera" Nikola.. ora siamo davvero al completo.
"Amore, come stai?" Helly prova ad alzarsi ma non ce la fa e lui le si siede accanto.
"Stai seduta amo, ti raggiungo io"
"Sta venendo proprio carino, eh?" Chiede Helly al compagno che annuisce e si guarda intorno.
"Ma dove è Arek?" Mi domanda.
"È la fuori a giocare con Jo, quel deficiente"
"Uh davvero? Ora vado anche io"
"Ma Niko..!?" Diciamo in coro io e Helly e poi scuotiamo la testa desolate.
"Aaah questi ragazzi di oggi, così dolci e carini ma anche bambinoni" dice la nonna.
"È vero" sospira Helly.
Continuo a sistemare un po' e poi i tre moschettieri tornano.
"Ah sabato tutti allo stadio eh, c'è Napoli Milan e non potete perdervelo!" Dice Niko super eccitato.
"E chi se lo perde, anzi Arek mi prendi la maglia di Donnarumma?" Domanda Jo.
"Mi devi far andare fino in porta?"
"Ma se c'hai la casetta là davanti su!"
"E va bene.."
"Niko e tu mi porti quella di Locatelli?"
"Qualcos'altro? No dico, se vuoi ti porto il San Siro" dice Arek e Jo lo guarda, ci risiamo.
"Mi stai sfidando?"
"Io a te? Pfff impossibile"
"Invece è così, e se mi sfidi ci sto. Il primo che arriva a cinque gol vince"
"Andiamo allora"
"Io faccio l'arbitro" dice Niko.
"Cornuto!" Gli urla Helly "scusa amo, ma quando ci vuole, ci vuole" dice e noi scoppiamo a ridere mentre loro escono di nuovo fuori.
"Questa è l'ultima volta, poi il pallone ve lo buco!" Urlo e loro scappano via.
Che gabbia di matti!

L'ho capito al primo sguardo che eri l'errore giusto. || Arkadiusz Milik ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora