CAPITOLO 45
Sono già sveglia da due ore e guardo il soffitto ad intermittenza con la sveglia. Dovrei alzarmi tra mezz'ora ma l'ansia è troppa, quindi decido di alzarmi già da ora.
Mi faccio una doccia calda, nonostante il caldo di questi giorni, poi mi vesto e faccio colazione.
"Oggi è il grande giorno" mi dice mia nonna.
"Già, speriamo vada tutto per il verso giusto"
"Tesoro.." mi dice sedendosi accanto a me "vederlo quasi sicuramente non cambierà nulla, io non credo che prenderà già da oggi una decisione"
"Lo so, lo so bene. Solo che non ci sentiamo da quasi venti giorni e ora sono curiosa di sapere se mi saluterà, se mi rivolgerà la parola.."
"Io credo di sì" mi dice accarezzandomi il viso.
Sospiro e mi alzo, togliendo da tavola la tazza del latte e i biscotti.
Finisco di prepararmi e quando sono appena le otto e mezza, scendo.
Non c'è traffico, ma certo, chi vuoi che ci sia il 16 di agosto in città? Alle 8:47 sono già a Castelvolturno.
Parcheggio l'auto e mi avvio al centro sportivo.
"Professoressa!" Sento chiamarmi e mi giro, è il mister.
"Mister, buongiorno"
"Buongiorno a lei, ho saputo della sua decisione di non sposarsi più"
"Beh, credo che l'abbiano saputo un po' tutti.."
"Si, in effetti all'inizio ne parlavano tutti, comunque le volevo solo chiedere di non destabilizzare troppo Arek, noi abbiamo una stagione da preparare. So che lei è una professionista e anche lui, ma quando c'è il cuore di mezzo.."
"Certo Mister, la capisco e le assicuro che mi comporterò normalmente con lui come con tutti gli altri, almeno qui al centro sportivo"
"Grazie mille, lui l'ho visto un po' spaesato gli ultimi giorni, so che rivederla lo destabilizzerà ancora di più, quindi spero che questa situazione si risolva presto"
"Lo spero anche io mister, ma ora non dipende più da me ma solo da lui"
"Lo immagino e comunque non voglio entrare nelle vostre situazioni personali, mi sono permesso di parlarle solo per una questione professionale"
"Lo so e ha fatto bene" annuisco e lui mi allunga la mano che gli stringo.
"Buongiorno" mi giro di scatto, riconoscerei questa voce tra un milione di voci.
"Buongiorno Arkadiusz" gli dice il mister abbracciandolo.
"Buongiorno Arek" dico io restando ferma immobile e fissandolo.
Dio mio, ma era così bello anche venti giorni fa? Lo trovo stupendo. Quando lo rivedo dopo tanti giorni mi fa sempre questo effetto, mi incanto a guardarlo e sembro una psicopatica.
"Buongiorno Lil" risponde dopo qualche secondo, baciandomi entrambe le guance.
Non me lo aspettavo ma l'ho adorato. Avrei voluto stringerlo a me ma c'è il mister e gli ho fatto una promessa.
"Entriamo?" Ci chiede Sarri e noi annuiamo.
Lui e il mister camminano insieme avanti mentre io sono qualche passo indietro. Il cuore mi va a mille e ho le mani sudate. Quanto lo amo, mammamia.
"Ci sei?" Mi chiede Arek fermandosi e voltandosi verso di me mentre il mister raggiunge gli altri dello staff tecnico.
"Si sono qui, non volevo disturbarvi" gli rispondo.
"Vieni dai, ti offro un caffè" mi dice e allunga una mano verso di me, io lo raggiungo e insieme andiamo in sala relax. Siamo i primi ad essere arrivati, non c'è neanche Tommaso quindi Arek prende il caffè dal distributore automatico.
Me lo porge e si siede accanto a me.
Non diciamo nulla per qualche minuto, sorseggiamo solo i nostri caffè.
"Meglio quello di Tommaso.." dico io ad un certo punto, guardandolo e facendo un mezzo sorriso.
"Vero ma dobbiamo accontentarci di questo per ora" risponde e si appoggia con la schiena al divanetto.
Che imbarazzo. Ho quasi paura di dire qualsiasi cosa..
"Andato bene il ritiro?" Chiedo andando sul sicuro.
"Si tutto bene, abbiamo lavorato parecchio"
"Immagino.. e questo ragazzo nuovo, Leandrinho, come ti sembra?"
"Un bravo ragazzo, tranquillo. Devi aiutarlo?"
"Si ma non mi ricordo un cazzo di portoghese, c'ho l'ansia e come se non bastasse sono arrivata troppo presto e ho scordato l'iPad a casa, sono un disastro"
"Dai stai tranquilla che sei bravissima.." dice poi inizia a scavare nel suo borsone e mi picchietta sulla spalla, facendomi voltare verso di lui.
"Mh?"
"Tieni, usa il mio a me non serve"
"Oh grazie ma non è necessario, non ti preoccupare Arek"
"Hei.." mi prende il mento con una mano e mi fa girare verso di lui, guardandomi dritto negli occhi. Voglio morire, voglio morire. O baciarlo. O muoio o lo bacio, ho deciso. "Prendilo e non fare storie, stasera me lo ridai"
"Grazie" dico solo e lui annuisce allontanandosi da me.
"Perche non arriva nessuno?" Dice ad alta voce alzandosi.
"È presto, alle 9:30 arrivano gli altri" rispondo.
"E perché cazzo sono venuto così presto?!" Chiede a se stesso più che a me.
"Non saprei.."
"E perché cazzo dici di non sapere il portoghese?" Questa non me l'aspettavo.
"Non l'ho mai usato per insegnare.. sono più pratica col polacco, il croato o il rumeno.. perché me lo chiedi?"
"Così, non mi va che ti butti giù, sei brava e basta" risponde, guardando il cellulare e rispondendo ad un messaggio.
"Ah, grazie ancora"
"Arek! Visto che sei qui vieni che iniziamo con i controlli"
"Si, arrivo" dice prendendo il borsone e allontanandosi "ci si vede in giro" mi saluta con la mano e io ricambio.
Appena esce mi rilasso, mi sembrava di essere in apnea. Non ha detto nulla su di noi ma già che mi rivolge la parola e addirittura mi tocca ed è gentile è un bene, spero.
Faccio un respiro profondo ed esco anche io dalla stanza, recandomi nell'aula studio. Inizio a preparare tutto, a ripassare e a scaricare il programma che mi serve sull'iPad di Arek.
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L'ho capito al primo sguardo che eri l'errore giusto. || Arkadiusz Milik ||
Fanfic"È impossibile fare la cosa giusta se quella sbagliata ti piace da impazzire. Meglio felici per sbaglio,che tristi per scelta." FanFiction su Arkadiusz Milik // Pubblicata il Primo Dicembre Duemilasedici. -Se hai amato non è mai un errore - AM99 Fe...