Finalmente Natale, cinque giorni lontano da Milano, cinque giorni lontano da Salvatore . . .
Un' ottima occasione per riflettere pensare, e mangiare, ma qui a Firenze c' è anche la Marina, ed è difficile non incontrarla per le strade. Non sapeva nemmeno lui cosa ci fosse fra loro, si erano lasciati perchè lei era stanca, stanca di vederlo sempre meno, stanca di doversi attenere ai suoi orari, e io le dò ragione, ma questo è quello che amo fare, non glie L' ho mai nascosto, fin da subito avevo chiarito questo aspetto della mia vita, ovviamente prima ero più piccolo con meno seguito ma ci mettevo già tutto me stesso, e a lei sembrava andare bene. Le prime settimane sono state tremende ma alla fine Salvatore ha occupato i miei pensieri e ha tolto lentamente lei.
Ma questo proprio non lo riesco ad accettare, non puó essere amore, non può . . . O forse sì ? Forse ci potrebbe essere un futuro per loro ? Probabilmente no, non sapeva nemmeno se Salvatore fosse gay o ricambiasse i suoi sentimenti, ma poco importa, non posso fermali, però posso fingere di non provarli, e in questo sono un maestro ultimamente.
I miei pensieri profondi vengono interrotti dal trillio del telefono, lo prendo tra le mani e leggo il nome impresso sopra, Andrea, prevedibile, ha saputo del mio ritorno e vuole farmi distrarre un po' dalla rottura con lei, anche se è amico di entrambi.
Andrea : Hey Ste ! Senti ti passo a prendere alle 7 in punto e non accetto un no, andiamo a divertirci un po', non ti serve a nulla stare in casa.
Non rispondo, sbuffo leggermente, vorrei rispondere di no, che non mi va, peró ha ragione, struggermi per amore non serve a migliorare la situazione.
Ste : Passami a prendere, ci vediamo alle 8, non riesco prima.
Non mi serve la risposta, so giá che sarà di assenzio positivo e chiudo prima che risponda. Registro gli ultimi video programmati e faccio una doccia veloce optando poi per una camicia bianca e dei jeans neri, un classico che fa sempre colpo insomma.
Guardo L' orologio, otto in punto, non ho nemmeno tempo di pensare che forse non si presenterà che sento il campanello suonare. Dopo un leggero abbraccio mi catapulto in macchina, al calore che quegli interni danno.
Ste. : Dove andiamo ? Solito locali o ?
Andrea : Più solito di quanto tu non ti possa immaginare
Fingo di non sentire in realtà, cercando di elaborare i pensieri e solo quando ferma L' auto le mie "paure" si compiono, perchè il locale che mi si parla d' avanti non è un' allucinazione, ma è lo stesso dove ci siamo conosciuti io e la Marina, dove passavamo tutti i sabati e dove lei effettivamente li passa ancora perchè la vedo al bancone, con qualcuno che le parla.
Cerco di capire quando arrivi la fitta allo stomaco ma essa non arriva mai, non mi provoca nulla vederla avvinghiata ad un ' altro.