Il sole sorse e i primi raggi entrarono dalla finestra, colpendo fastidiosamente il viso dello spagnolo addormentato. "Mmmh..." mugugnò infastidito avvicinandosi di più a Lovi, che stava tranquillamente al suo fianco, godendo del calore della sua pelle abbronzata.
La sirena si girò dalla parte dello spagnolo, ancora con gli occhi chiusi e addormentato. Si strinse al suo petto, come per coprire gli occhi da quei raggi e Antonio, inconsciamente, lo strinse di più a se. Il ragazzo sorrise leggermente nel venire avvolto da quel calore e strofinò il viso contro il petto del pirata, lasciandosi sfuggire un versetto compiaciuto dalle labbra schiuso mentre le sue guance erano tinte di un lieve porpora. Antonio appoggiò il suo mento sulla testa del ragazzo, strofinando dolcemente la propria pelle contro i morbidi capelli mori di Lovino, che sotto la luce di quel sole mattutino avevano svelato dei riflessi rossicci.
Gilbert stava andando nella cabina del capitano per chiamarlo, pensando che fosse già sveglio. Entrò nella stanza e si bloccò sulla soglia quando vide la scena. Sorrise sornione e la richiuse lentamente, decidendo di tornare più tardi.
Il profumo di Lovi aveva invaso tutta la stanza e per Antonio era come una sorta di gas soporifero. Non voleva svegliarsi. Non voleva interrompere quella magia. Strinse ancora di più a se il ragazzo, portando le sue mani sui suoi fianchi per accomodarlo meglio contro il proprio petto, solleticando lievemente la pelle caramello del più piccolo con la punta delle dita.
La sirena aprì lentamente gli occhi, sbadigliando contro la pelle abbronzata del pirata prima di richiuderli e strofinare il naso sui pettorali ben definiti di Antonio.
Aspetta...
Saltò leggermente, spalancando gli occhi e alzando lo sguardo sul viso rilassato dell'altro. Con i lineamenti più dolci, le labbra leggermente schiuse e i capelli cioccolato che gli ricadevano morbidi sulla fronte, era davvero carino... Arrossì vistosamente, cercando di allontanarsi senza svegliarlo. Ma che stava pensando?!
Quando però Lovi si spostò, sul viso di Antonio si formò una smorfia di disappunto.
"Mmmmm... nii... chan..." Mormorò a bassa voce, cercando con le mani Lovino, quasi come un bimbo sperduto.
Lovi lo guardò e si sentì un po' in colpa nel vedere l'espressione del pirata. Sospirò e si rimise sdraiato fra le sue braccia, anche se con le guance più rosse degli occhi di Gilbert. Cercò di non pensarci, concentrandosi invece sul battito del cuore di Antonio che si stava lentamente calmando. L'espressione dello spagnolo tornò serena e le sue labbra si piegarono in un piccolo e dolce sorriso.
Lovi sorrise leggermente a sua volta, chiudendo gli occhi e godendosi il calore che gli conferivano quelle braccia, così sicure e allo stesso tempo gentili attorno al proprio corpo.
Un quarto d'ora dopo, Antonio finalmente si svegliò, ritrovandosi nella stessa posizione di ieri. Perché finivano sempre così? si chiese, guardando il piccolo vicino a se.
Lovino alzò lo sguardo su di lui, sentendolo svegliarsi.
"Ti sei svegliato finalmente, dormiglione"
"Mmh mmh...buon giorno..."
"Giorno." Rispose lui, sistemandosi meglio con il viso contro il cuscino.
Antonio si mise seduto e sbadigliò. "Dovremmo essere quasi arrivati a destinazione." Disse fra sé e sé mentre si grattava la pancia. Lovino cercò di tenere gli occhi lontani dal petto muscoloso e abbronzato dello spagnolo. Per non parlare delle braccia e della schiena e del viso...ghaaaa ma che cazzo sto dicendo?!
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La città perduta di Atlantide
FanfictionQuesta fan fiction è stata scritta a quattro mani, da me ed una mia amica (Alexa_and_Francy), è una Spamano diversa dalle solite ambientata nell'età coloniale dove vediamo un Antonio (Spagna) pirata alla ricerca della città perduta di Atlantide. Spe...