Antonio si svegliò il mattino dopo, infastidito dai raggi solari che filtravano dal finestrino della nave. Si stropicciò gli occhi mugugnando qualcosa assonnato, per poi accorgersi di avere il piccolo Lovino tra le sue braccia. Non disse nulla solo si sorprese. Il piccolo si mosse leggermente nel sonno, avvicinandosi al pirata e strofinando dolcemente il viso sul suo petto. Antonio si staccò lentamente da lui per non svegliarlo e si diresse verso la cambusa.
"Buon giorno" disse sbadigliando e con una mano tra i capelli "Buon giorno, capitano! Vedo che finalmente hai dormito" gli disse allegro Gilbert, sorridendogli.
"Si...... datemi un caffè se no non sto in piedi "
"Giá pronto" gli passò una tazza mentre lui stesso ne stava bevendo da una.
"Grazie" prese l'oggetto e cominciò a bere.
"Figurati" l'albino si sedette, posando sul tavolo la propria tazza dopo averne bevuto un sorso. "Quindi, il programma di oggi, capitano?"
"Dobbiamo fare rifornimento di provviste, ho già tracciato la rotta che dovremo seguire per arrivare alla prossima isola dove compreremo cibo" Spiegò bevendo il suo caffè.
"Finalmente!" Esultò l'albino. "Ma ciuffetto bello?"
"Dorme"
"E quando andremo sulla terra ferma? Te lo porterai dietro?"
"Se cammina, cosa che dubito, anche si"
"Ti fideresti a lasciarlo sulla nave?" Chiese, inarcando un sopracciglio.
"Hai ragione " disse finendo il suo caffè e prendendo un pezzo di pane "Io gli porto da mangiare tu.." disse indicando Gilbert "Informa la ciurma che stia pronta allo sbarco mentre Francis controlla cosa dobbiamo comprare "
"Va bene capitano" gli rispose Francis da dietro la porta della cucina.
"Ja!" E si incamminò verso il ponte per attirare l'attenzione della ciurma. Intanto Antonio tornò nella sua cabina posando sul comodino il pezzo di pane "Oi!! Sveglia" fece lo spagnolo avvicinandosi al letto dove dormiva il piccolo moretto. Lovino sobbalzò, mettendosi seduto prima di emanare un versetto di dolore. Si massaggiò con una mano il cocige prima di guardare male il pirata. "Che vuoi?"
"Ti ho portato la colazione" disse indicando la pagnotta sul comodino.
Guardò il pezzo di pane e poi tornò a guardare male lo spagnolo. "Non lo voglio" e si ristese sul letto, mettendosi sul lato e dandogli le spalle.
"Come vuoi" disse non curante il moro aprendo un baule tirando fuori dei vestiti puliti e cominciando a spogliarsi. L'italiano si morse le labbra e spalancò gli occhi, arrossendo, quando sentì il proprio stomaco brontolare. Antonio si girò verso di lui senza camicia per prendere quella pulita che aveva lanciato sul letto "Mangia! Il rumore del tuo stomaco si sente fin qua"
"No!" Si impuntò il più piccolo "Ahhhhh..." sospirò il più grande "...poi però non lamentarti" Lovino gonfiò le guance, corrucciando le sopracciglia e portandosi le ginocchia al petto, cercando di non guardare la fetta di pane sul comodino. Il pirata finì di cambiarsi e tornò sulla sua scrivania per sistemare alcune carte. Intanto la pancia di Lovi brontolò di nuovo e, sinceramente, stava iniziando a fare anche male. Si morse le labbra e si mise lentamente seduto, allungando una mano per prendere la fetta di pane sul comodino. Antonio era troppo concentrato per vedere che stava facendo il piccolo italiano sul suo letto e lui, vedendo che l'altro non si era accorto, prese velocemente la fetta di pane e se la portò alle labbra, mordendola. Sorrise, anche se non era molto, era pur sempre cibo. Antonio sorrise leggermente sentendolo mangiare continuando a leggere una mappa. Lovi finì praticamente subito quella fetta di pane e sospirò.
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La città perduta di Atlantide
FanficQuesta fan fiction è stata scritta a quattro mani, da me ed una mia amica (Alexa_and_Francy), è una Spamano diversa dalle solite ambientata nell'età coloniale dove vediamo un Antonio (Spagna) pirata alla ricerca della città perduta di Atlantide. Spe...