Capitolo 2

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Passai tutta la mattina ad aiutare mia madre a sistemare gli scatoloni, quando, rovistando in uno di essi, trovai una foto di me e di Lucas, ricordo perfettamente il giorno in cui venne scattata: era il giorno del mio quindicesimo compleanno e ricordo che ero appena uscita da scuola quando  vidi Lucas che stringeva a sé un regalo e una rosa rossa, non appena mi vide, mi venne subito incontro sorridendomi e porgendomi il suo meraviglioso regalo... -Il suo sorriso è una delle tante cose che mi mancano! Cavolo se mi manca!.- Ritornata con i piedi per terra, mi accorsi che era il momento di mettere qualcosa sotto i denti, così scesi di sotto e mi preparai un semplice tramezzino inoltre, ne approfittai per avvisare mia mamma dicendole che di pomeriggio sarei uscita con la Gabriela, il suo ragazzo e Alex. Mi pentì subito di aver pronunciato quel nome che, un secondo dopo, mi ritrovai immersa in una tempesta di domande :" Credo che mi sia sfuggito qualcosa, chi è Alex?" disse con un sorriso malizioso, " È per caso quel bel biondino che ieri ti ha accompagnata a casa?" continuò,
"No, ce volevo dire di sì, ma non pensare nulla di male!!" le gridai "Io? Pensare male? Ma tesoro mio non ho mai fatto nulla di tutto ciò" ribatté ridendo maliziosamente, ora capisco il motivo per cui la mia mente è così perversa, in fondo, tale madre, tale figlia.

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Data la bella giornata decidemmo di andare a fare un giro nelle vie più "popolate" di Atlanta così presi la borsa e mi precipitai giù come un fulmine, salutai la Gabriela, Joe e Alex e salì in macchina. In un quarto d'ora arrivammo a destinazione. I miei occhi e anche quelli della Gabri, si illuminarono quando videro tutti i bei, anzi bellissimi, negozi e centri commerciali, erano talmente tanti che non sapevamo da dove iniziare, o meglio io non sapevo da dove partire, a differenza di Gabriela, che mi trascinò con sé in un negozio di vestiti...

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"Ho voglia di un frappé, voi?" domandai, "Si, anche io" dissero in coro, io e la Gabri andammo in una gelateria e, presi i frappé, ci dirigemmo verso i ragazzi, ma, proprio in quel momento, mi scontrai con un ragazzo, gli chiesi scusa senza guardarlo in faccia e scappai per l'imbarazzo. "Beh dai, il lato positivo è che i frappé sono tutti intatti!" disse la Gabri, scatenando anche la risata di Joe e Alex. -Beh
ripensandoci ha ragione,se non fosse stato così, credo proprio che mi sarebbe venuto un infarto per l'imbarazzo!- pensai. Il pomeriggio mi servì per conoscere di più Alex -devo ammettere che abbiamo alcune cose in comune-. Tra una risata e l'altra, tra il chiacchierare del più e del meno, si fece il momento di tornare a casa.
"Come è andata la giornata?" domandò mia madre mentre stavamo cenando, "abbastanza bene, Atlanta è davvero una bellissima città, ci sono tanti negozi, centri commerciali, inoltre ho visto un volantino per fare volontariato, ho già preso il numero di telefono" dissi con molto entusiasmo
" Tesoro, sono contento di vederti così felice, siamo fieri di te" disse mio padre. Lui lavora nella scientifica, è moro, ha gli occhi marroni e, nonostante abbia già superato i quarant'anni, ha un fisico allenato ma con un po' di pancetta. -Adoro mio padre, adoro e amo la mia famiglia, mi hanno sempre sostenuta!-.
" Andare in giro per Atlanta, mi ha fatto venire un gran sonno" dico mentre sto sbadigliando, così andai verso camera mia e, appena mi misi sotto le coperte, caddi in un sonno profondo.

Eilà bella gente, come state? 🌹
Spero davvero tanto che la storia vi interessi e soprattutto che vi stia piacendo. Più avanti ci saranno molte, molte, moltissime sorprese 🙈, basta solo che continuate a leggere la storia e, possibilmente, mettete tante, tante stelline ✨⭐️⭐️
Buona serata! 😘❤

Save me from myself Where stories live. Discover now