Capitolo 4

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"Svegliaaaaa, svegliaaa" ripete ininterrottamente quella piccola peste di mio fratello, interrompendo il mio dolce sonno. "Daii Sara svegliati, oggi inizia la scuolaa!" esclama con tanto entusiasmo, saltando, al tempo stesso sul mio letto. " Okay, okay, ora mi alzo, solo un secondo" dico sbadigliando e mi stiracchio per bene. -  A volte mi chiedo da dove tira fuori tutto quel entusiasmo e, soprattutto, tutta quella energia.. Certo che per avere sei anni ed essere alto un metro e venti, circa,  ne ha davvero tanta!! Magari l' avessi io!- . Con molta fatica e controvoglia mi alzo dal letto dirigendomi verso il bagno per lavarmi e vestirmi. Dato che ha diluviato per tutta la notte decido  di "sprofondare" in una felpa grigia, abbinata a una semplice maglietta blu, un paio di jeans e alle Stan Smith bianche con delle righe nere a latere. Dalla mia camera sento la voce di mia madre che mi chiama per fare colazione così mi precipito di sotto come un fulmine, dove vedo sul tavolo un piatto pieno di pancake -Che bontà! In questo momento vorrei divorarli tutti, peccato che la mia ossessione per le calorie me lo impedisca-. Opto per un semplice bicchiere di latte con due fette biscottate.
Mi alzo dal tavolo, metto in spalla lo zaino, saluto i miei genitori e il piccolo Tom, augurandogli un buon primo giorno di scuola, e infine mi dirigo verso la porta, però, prima di uscire ricordo ai miei che oggi avrei iniziato a fare volontariato per assistere agli anziani e quindi non sarei venuta a casa prima delle sette circa. "Va bene tesoro. Buona giornata" dicono all'unisono mia madre e mio padre, li ringrazio ed esco dirigendomi verso la fermata dell'autobus.

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-È da una mezz'ora abbondante che non faccio altro che impazzire e sclerare per il semplice motivo che  quel maledetto autobus ancora non è arrivato! E io tra venti minuti circa dovrei essere a scuola,ma perché sono sempre sfigata con i pullman? Stessa storia dell'anno scorso: correvo per arrivare prima alla fermata e l'autobus ritardava, invece, quando camminavo tranquilla, passava in anticipo! Ogni volta!-. Ritornai nel pianeta terra quando mi accorsi dell'arrivo del pullman. - Odio arrivare in ritardo e odio maggiormente gli occhi delle persone estranee che ti scrutano dalla testa fino ai piedi facendoti sentire a disagio e imbarazzata e in quel momento l'unica cosa che puoi fare è far finta di niente anche se il disagio ti tormenta-.

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Corsi su per le scale e aprì la portoncina  che le separa dal corridoio, cercai di aumentare il passo ma andai a sbattere contro il muro. Persi l'equilibrio e il peso dello zaino pieno di libri mi sbilanciò di dietro. -Oh, santo cielo, come se non bastasse, sto pure per cadere. Ormai è fatta. Mi sto già immaginando con qualche osso del corpo fratturato-. Qualcosa di solido e robusto mi cinse la vita, impedendomi di cadere completamente. Il mio zaino invece, finì a terra, con qualche quaderno e libro fuoriuscente. Un' attimo dopo mi ritrovai spiaccicata contro il muro, o quello che credevo fosse un muro. Le mie guance iniziarono a bruciare e alzai gli occhi con molto imbarazzo, non potevo crederci. È Mister Occhi Marroni!
"Ehi, tutto bene tesoro?". Per un spaventoso istante non potei né respirare né pensare e non riuscivo a muovere un muscolo. L'aria mi uscì tutta d'un colpo dai polmoni e sentì un formicolio al collo. Cercai di concentrarmi sulla respirazione. Inspira, espira. Due dita mi si posarono sul mento sollevandomi il viso verso il suo. Presi il controllo di me stessa e in un lampo mi allontanai da lui. "Scusami. Vado di fretta, sono in ritardo per la lezione", lui sorrise e si chinò a raccogliere le mie cose. " Non sei obbligato ad aiutarmi" dissi freddamente mentre m'inginocchiai anch'io per recuperare il materiale. "Nessun problema" raccolse il mio foglio degli orari e mi guardò:" Astronomia e di terza liceo, interessante" lo guardai stranita ma non gli diedi tanto peso. "Senti non è necessario che stai qui ad aiutarmi, non voglio che per colpa mia tu faccia ritardo" gli dissi mettendomi lo zaino in spalla. " Oh, non fa niente. Sono abituato alle ragazze che si gettano fra le mie braccia." Battei le palpebre incredula, - ora ricordo perché non sopporto questo ragazzo-. "Ma nessuna mi aveva mai aggredito alle spalle. Sai non è male". Sbuffai, "Non volevo aggredirti alle spalle e soprattutto gettarmi tra le tue braccia. Come ti ho detto sono di fretta" gli dissi.
"Ah no?" disse sghignazzando, "Beh peccato, altrimenti sarebbe stato il miglior primo giorno di scuola della storia" aggiunse. Non sapendo cosa  ribattere, incrociai le braccia al petto. Lo sguardo di Mister Occhi Marroni ricadde sul foglio che teneva in mano. "Sara Hamilton?". Sobbalzai:" Come fai a sapere il mio nome?". "É scritto sul tuo orario" disse porgendomi il foglio. "Oh" dissi piegando il mio orario. "Io sono Michael Morrison" si presentò Occhi Marroni.
"Grazie ancora,Michael." dissi e mi rispose con un sorriso. "La tua aula è quella in fondo sulla destra. È il momento che facciamo la nostra entrata in grande stile" disse e io scoppiai in una breve risata. Lo salutai e mi diressi verso la mia classe. Bussai alla porta e aspettai fino a quando una voce profonda non mi disse di entrare. I miei occhi si scontrarono con quelli del professore, contornati da delle occhiaie e da rughe di mezza età, robusto e basso di statura. "Signorina Hamilton la lezione è iniziata da quindici minuti!" Disse rimproverandomi. "Lo so. Mi scusi l'autobus è arrivato in ritardo" mi giustificai, guadagnandomi un'occhiataccia dall'insegnante e anche dai miei nuovi compagni. Mi guardai intorno imbarazzata con la speranza di trovare un banco vuoto, quando mi accorsi che tra quei visi ignoti, riconobbi quello della Gabriela che mi fece cenno di sedermi accanto a lei.
"Ma che fine hai fatto?" mi domandò la Gabri, recuperai il fiato e le raccontai tutto l'accaduto.
Le ore passarono velocemente e anche l'ultima ora di letteratura passò in un batter d'occhio. "Stamattina ho incontrato Alex. Vuole parlarti per quello che è successo alla festa" mi informò. Mi girai verso di lei con l'intento di darle una risposta quando i miei occhi ricaddero sull'ultima persone che avrei voluto vedere. Alex...



Eilà gente, come state? Mi dispiace di non essere molto attiva in questo periodo e di non aggiornare molto spesso ma con la scuola e lo studio faccio un po' di fatica, mi farò perdonare in qualche modo.😅🙈
Comunque spero davvero che la storia vi stia piacendo e mi raccomando mettete tante tante ⭐️⭐️.
Kiss 😘

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⏰ Last updated: Jan 21, 2017 ⏰

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