Discussioni

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- Alla fine è giusto che ci siamo chiariti. Ci fa bene, no? –

Claudio aspettava una risposta, steso su un fianco, appoggiato sul gomito. Teneva la testa alzata per guardarlo negli occhi, poi scendeva sulle labbra. Deglutì nell' attesa.

- Non trovi? – chiese ancora.

Mario continuava a guardarlo senza rispondere. Era seduto sul letto con le gambe incrociate. Gli vennero in mente i versi di una canzone di Mengoni: "...tu puoi fidarti di me, io sono uno qualunque, uno dei tanti, uguale a te." Cominciò a canticchiarla a bassa voce, mentre si stendeva accanto a Claudio. Si guardavano perfettamente negli occhi e nessuno dei due parlava. Le parole erano divenute superflue, anche il respiro da solo diceva tanto. Gli occhioni verdi, vispi, di Claudio si perdevano negli occhi scuri di Mario.


Dafne e Lucia osservavano il tutto dalla macchina.

- Quello è Claudio? – chiese Dafne, in un misto tra sorpresa ed euforia.

Lucia annuì.

- Ah però... - disse Alessandro – Mario ha fatto bingo! –

- Dovremmo scendere – propose Marco.


- Ma posso sapere il telefono a che cazzo ti serve se quando ti cerco non rispondi mai? –

Mario non capiva, prima quei messaggi, poi trovarli lì. Guardava Camilla, poi Claudio.

- Piuttosto spiegatemi – disse.

- Penso di essere io a doverti spiegare delle cose –

- Non devi spiegarmi niente, Clà, tu sei liberissimo di fare quello che cazzo ti pare –

- Non fare la testa di Cazzo – urlò Dafne da dietro.

Mario si voltò, erano scesi dalla macchina tutti e quattro, gli facevano segno di voltarsi e andare da Claudio.

Sospirò. Poi chiese se volessero salire.

- Andiamo che Mario ci fa un caffè – disse Marco.


Erano quasi le sette del mattino, la città cominciava freneticamente a farsi sentire. In lontananza lo squillo di una campana.

Mario era in cucina ad armeggiare con la moka. Claudio lo raggiunse.

- Ti aiuto – disse.

- Dopo andiamo di là – rispose. Avvertiva gli sguardi degli amici seduti al tavolo, poteva sentirli anche borbottare. Di certo parlavano della bellezza di Claudio, li immaginava mentre cercavano un modo per convincerlo a perdonarlo (se di perdono si può parlare).

Claudio annuì.

- Perché eri con Camilla? – continuò.

- Ci siamo beccati al Pixar –

- Lo so che eri lì con Francesco –

Claudio annuì. "Di questo volevo parlarti" disse.

- Prepara le tazzine –

Seduti al tavolo Dafne provò a fare conversazione. Voleva sapere da Claudio come mai fosse a Roma, che lavoro facesse a Verona quanto tempo si sarebbe fermato e se fosse ritornato.

- Le relazioni a distanza sono complicate –

Lucia le tirò una gomitata forse un po' troppo forte e troppo vistosa.

LOVEisLOVEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora