Chapter n.13

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-...fidanzata-lo guardai sbalordita.La sua che? Gli presi la mano -Ci puoi scusare un attimo?- dissi e andammo in un luogo più tranquillo,dove non ci avrebbe disturbato nessuno. -Mi dici cosa ti salta in mente?La tua fidanzata?- lui con tono calmo-Devi fare finta di esserlo- io-Nossignore non siamo amici,come potremo essere fidanzati.- lui-é una tradizione di famiglia:entro l'età di 24 anni bisogna trovare una fidanzata.Se si supera il limite d'età o semplicemente non si trova quella donna si perde qualcosa di molto importante...non posso dirti cosa ma ascolta quello che ti dirò: è una cosa estremamente preziosa ed essenziale.Ti chiedo solo di farmi  questo favore,nient'altro-  -Mi dispiace,ma non posso essere io.Il mondo è pieno di ragazze e sicuramente una di loro farà al caso tuo,ma non puoi chiedere proprio a me.- i suoi occhi si scurirono e strinse leggermente i pugni-Che ti costa?Devi solo far finta di essere la mia fidanzata,ecco tutto.Non mi sembra difficile,chiunque lo farebbe.- -Appunto chiunque tranne me.Chiedi a quella rossa vicino la statua di ghiaccio,quella che ti sta fissando da venti minuti buoni-dissi e feci per andarmene ma Harry mi prese un braccio-Perchè non vuoi?Dammi un motivo valido e ti lascerò andare.-  -Perchè...- -Accidenti dì la verità e non pensarci troppo-              -Perchè non ti sopporto.Non tollero il tuo fare superiore,il fatto che t'incazzi per la minima cosa e che vuoi avere sempre ragione.Non voglio essere la tua ragazza e non lo vorrò mai :vera o finta che sia.Non riuscirei mai a stare con un uomo come te...fai uscire la parte peggiore di me. Veramente non so neanche il perchè io abbia deciso di venire  questa cena,specialmente con te-dissi tutto d'un fiato.  -Ti sei sfogata,ti senti più leggera?Se vuoi  puoi andare,la motivazione valida me l'hai data...me la caverò-disse stranamente calmo e dispiaciuto,si avvicinò e sussurrò ad un centimetro dal mio corpo-Pensaci e poi fammi sapere-  Me ne andai e chiamai un taxi.   Arrivata a casa,chiamai Haron -Pronto Lea è successo qualcosa?- -No no ho solo bisogno di un consiglio.- -Raccontami tutto- -Allora... c'è un ragazzo che mi ha chiesto di essere la sua finta fidanzata a causa di un'usanza famigliare.E fin qui tutto bene,ma c'è un problema:litighiamo quasi tutte le volte che ci vediamo-  -Capisco,come si chiama?- -Harry- -descrivilo un po', forse lo conosco-  io-Beh è alto,fisico scolpito con tatuaggi qua e là,occhi verde smeraldo e capelli ricci.- ci furono alcuni secondi di silenzio -Se vuoi accetta...ma devi stare molto attenta-e mi spiegò il motivo.-Non posso crederci- -Potresti usarla a tuo vantaggio,ma promettimi che starai il più attenta possibile- -Te lo prometto Smile-  -Dai ora torna alla festa- chiusi la chiamata e chiamai un taxi che in venti minuti mi riportò davanti la location,pagai e scesi dalla vettura. Entrai e cercai Harry con gli occhi,c'erano davvero tante persone...ad un tratto sentii delle mani cingermi la vita -Eccoti qui-  -Ci ho pensato bene e...farò parte di questa farsa- lui con voce roca mi sussurrò-Grazie, non te ne pentirai-     -Eccoli i piccioncini...wow Harry,le tue parole non rendono giustizia alla bellezza della tua fidanzata-disse una donna elegantissima,al collo aveva la collana che avevamo deciso di comprare io ed Harry. -Lea, mia madre; mamma Lea-  -Piacere di conoscerti cara,lei è mia figlia Gemma- spuntò una ragazza affascinante,era praticamente la fotocopia femminile di Harry. - Incantata di conoscervi,Harry mi ha molto parlato di voi- -Spero cose belle-disse la sorella. -Solo parole belle per donne come voi-disse Harry facendo il baciamano. -La cena è servita,gli ospiti sono pregati di sedersi- disse un cameriere del catering ingaggiato per la serata. Mi sedetti al tavolo con la famiglia del mio finto fidanzato -Sai non pensavo che mio fratello sarebbe riuscito a trovare una fidanzata,ormai avevo perso le speranze- disse Gemma scherzando.Tra una chiacchierata e l'altra arrivò mezzanotte. -Scusatemi, è stata una piacevole serata in vostra compagnia, ma domani mattina devo prendere un aereo e vorrei andare a riposare un po'. Buon proseguimento-  -Grazie cara,buona notte-disse Enna con gentilezza. Harry si alzò -Ti accompagno io- sussurrai un grazie ed entrammo nella sua Audi R8.-  -Allora ti piacciono i miei?- -Sì sono simpatici e cordiali,Gemma e tua madre mi hanno subito messo a mio agio e hanno reso la serata meno pesante.-    -Sono felice che lo pensi--Lea - lo guardai-Dimmi- -Grazie- io-Per cosa?-  -Beh... per tutto- sorrisi-Di nulla- arrivammo davanti casa -Grazie per il passaggio,ci vediamo dopo le vacanze di Natale- lui-Già-disse distogliendo lo sguardo da me e portandolo sul volante. Scesi dall'auto e aprii la porta.

La mattina dopo...

Mi alzai verso le 7:30,oggi sarei partita e avrei rivisto i miei genitori dopo due anni.Mi mancavano tanto e oggi finalmente li avrei riabbracciati. Scesi per far colazione e trovai Costanza in cucina   -Buongiorno- -Giorno,agitata per oggi?-mi chiese addentando un biscotto -Diciamo- Finii il mio latte e caffè ed andai in bagno per prepararmi. Feci una doccia veloce,misi l'intimo pulito,dei pantaloni sportivi,le nike air nere ,una t-shirt del medesimo colore e un giacchino nel caso avesse fatto freddo sull'aereo. Mi truccai leggermente e lasciai i capelli sciolti anche perchè avevo i boccoli della scorsa sera.Presi la valigia e scesi al pian terreno dove le mie migliori amiche mi stavano aspettando. -Ti accompagniamo noi-disse Costanza.   Durante il tragitto casa-aeroporto cantammo come delle pazze -Possiamo andare a X-Factor-disse Michela scoppiando a ridere e coinvolgendo anche noi due.  Arrivate,scendemmo dall'auto,presi la valigia e ci dirigemmo verso il gate. -Mi mancherai tanto-disse Michela abbracciandomi -dai che questa settimana passerà veloce,non te ne renderai neanche conto- -Ciao Lea,fai buon viaggio e chiamaci ogni sera- -Sì capo-scherzai. Dall'altoparlante -Il volo AZ 609 partirà tra 10 minuti- Mi avviai verso l'aereo e mi girai per salutarle un'ultima volta.  Dopo circa otto ore e mezza di volo,atterrai e scesi dall'aereo. Ad attendermi c'era il mio papà,non era cambiato di una virgola. -Papà- -Principessa mia,mi sei mancata così tanto- -Anche tu papà-lo abbracciai forte,mi sentivo finalmente a casa. -Dai andiamo che voglio vedere come sta mamma-. Durante il tragitto raccontai tutto  ciò che mi era successo tralasciando il fatto che ero un angelo ,parlai anche di Harry e mio padre si mostrò leggermente geloso ma in fondo ero ancora la sua bambina. -Mamma- -Lea,da quanto tempo-le gettai le braccia al collo-Come stai?- -Come sempre-sorrisi. -Dai che a cena ti racconto tutto,ma ora vorrei andare a riposarmi- andai nella mia vecchia camera e mi addormentai.

The angel without wingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora