MIA POV'S
Carola mi venne a svegliare prestissimo cosicché io potessi fare la terapia e prepararmi, John mi sarebbe venuto a prendere in macchina. Decisi di mettermi una gonna e devo dire che il risultato fu molto soddisfacente.《Tesoro sei meravigliosa, ti accompagno giù》
《Grazie Carola è tutto merito tuo, senza di te non riuscirei a fare nulla!》
Carola mi accompagnó fino all'ingresso, John mi aspettava fuori la sua Range Rover nera. Stava appoggiato allo sportello ed era bellissimo, fumava una sigaretta, il che lo rendeva ancora più attraente e misterioso. Prima di raggiungerlo salutai Carola
《Allora tesoro ricordati di divertirti e di seguire sempre il tuo cuore. Ti conosce da quando eri una bambina, ti ha sempre dimostrato affetto, non essere scontrosa, acida, fagli vedere la donna che sei diventata》JOHN POV'S
Finii la mia sigaretta mentre Mia parlava con Carola, io avevo preparato tutto il necessario nel caso si potesse sentire male e quando ebbe finito di parlare con Carola le Andai incontro prendendole la valigia
《La carrozza l'aspetta principessa》
Era bellissima, pensai decisamente che sarebbe stato un giorno difficile in cui mi dovevo ricordare che io ero il suo medico e niente più. Le aprii la portiera della macchina e la feci accomodare, mentre facevo il giro per andare a guidare mi fermó Collins
《Ehi amico, ricordati, devi farla sentire unica, speciale. È il momento di ricominciare a vivere, per entrambi》
MIA POV'S
La macchina profumava della sua colonia, il suo profumo mi era entrato nelle narici e non mi abbandonava più, mi fece l'effetto di una droga, non capii più nulla. John si era tolto la giacca sportiva e le sue mani stringevano il volante talmente forte che le sue nocche erano bianche, riuscivo a vedere perfettamente i suoi bicipiti poiché la camicia era aderente. Aprii i finestrini e la mia gonna voló fino a far intravedere la gamba che naturalmente coprii immediatamente; ci guardammo ed io diventai rossa, mentre lui sempre più agitato Cercó di mantenere la concentrazione sulla strada.
《John posso farti una domanda..?》
《Sì certo di' pure》acconsentì egli
《tu lavori sempre con i malati, guardi in faccia la morte,eppure sembra che tu non abbia paura. Ha mai avuto paura?》
《 Sai Mia i medici hanno nervi saldi,non si fanno coinvolgere e non hanno paura mai, neanche un secondo. La paura per un medico rappresenta la sua rovina e quella del paziente naturalmente. Per questo penso che io non sono un vero medico Mia,io ho avuto paura, tanta,tantissima, mi sono fatto coinvolgere ed ho paura che la mia rovina si stia avvicinando, ma molto dipende anche dal paziente.》
Il viaggio terminó e fummo su la via di casa mia, la ricordavo proprio così, con i fiori che colorivano il prato e gli alberi che lo inombravano.
《Ce la fai?》
《Ma certo sono uscita da un coma questo è come bere un bicchiere d'acqua》
John mi aprí lo sportello, mi prese la mano e mi porse le chiavi di casa. Mi fermai davanti al cancello, guardai negli spazi e vidi il prato secco, rovinato, gli alberi e le piante appassite. Mi feci coraggio e infilai la chiave nelle serratura, Aprii il cancello. Poi toccò all'ultimo ostacolo che mi separava da casa mia,la porta. Toccai la gelida maniglia d'acciaio rovinata dal tempo e aprii. La casa aveva il solito odore accogliente, ma le luci non c'erano più; era tutto in ordine, come lo avevamo lasciato. Mia madre amava le candele e fortunatamente eravamo pieni dato che non c'era corrente. Una volta accese le candele mi tolsi le scarpe, toccai il pavimento freddo in cui da bambina camminavo scalza; feci un giro delle camere e le lacrime uscirono senza sosta, John mi sosteneva ma anche per lui era molto triste poiché conosceva la mia famiglia. La stanza più difficile da visitare fu la mia, mi ricordó quella bambina che non c'era più, quella stupida bambina ingenua che alla vita ancora ci credeva, aspettava la felicità che pensava tanto di meritare. John prese in mano le mie foto
《Eccolo il sorriso che ricordo perfettamente, quello che mi manca tanto》
Cambiai argomento,volevo uscire da quella stanza piena di ricordi troppo dolorosi.
《Sto morendo di fame》
《Stasera ti porto in un locale qui vicino sul mare, preparati.》
Ed ecco che i vestiti di Carola entrarono in azione .
STAI LEGGENDO
Anche se non è un per sempre
Romance《E forse è vero non mi hai salvata dalla malattia, ma mi hai dato la voglia di vivere che avevo perso, hai reso la mia vita sensata fino all'ultimo istante.》