Scrivere. La Scrittura. Un verbo, un'azione. Una parola. Un verbo usato poco e tanto nella quotidianità che assume due significati palesemente diversi: scrivere come azione, ovvero quella di tracciare su un foglio o al computer una successione di parole per creare una frase di senso compiuto comprensibile agli altri; oppure scrivere come mettere al corrente, lasciare un'impronta di sé, far conoscere agli altri chi siamo, cosa amiamo, raccontare storie che teniamo dentro di noi, scoprirci al mondo.
Questi due significati, così banali, possono sembrare uguali o, per lo meno, possono essere collegati. Ma finché non ci si imbarca nell'arduo lavoro dello Scrittore, non si può capire davvero la differenza tra questi due termini.
Anche se arduo lavoro non è la definizione più propria di questo mestiere. Anzi, è palesemente semplice. Come ho detto, la scrittura è una successione di parole sensate col fine di rendere comprensibile un messaggio ad una seconda parte. Tutto ciò, se visto da un punto di vista oggettivo, e palesemente semplice. E' semplice. Non ci sono altre parole.
Scrivere, mettere delle parole l'una dopo l'altra, è facile.
Vi faccio un esempio: prendete tutti i bigliettini, temi, discorsi, note, scarabocchi, messaggini e roba varia che avete scritto nella vostra vita, copia-incollateli su un foglio di Word e ditemi quante pagine vi riempie. Diciamo che almeno 200-300 pagine ci stanno tutte nel mio caso. Ed io so scrivere da 9-10 anni. Giusto per fare un esempio.
Scrivere è facile. E' automatico, impregna l'animo umano alla prima parola. E' parlare, ma senza la voce.
Ma concentriamoci su quella che molti definiscono "scrittura seria". La scrittura dell'Autore.
Ora, io leverei il "serio". Principalmente per un solo motivo: l'Autore è paragonabile al Pittore, al Cantante, alla Ballerina. L'Autore è un Artista. E come tutti gli Artisti, anche l'Autore è dipendente da varie cose: creatività, ispirazione, motivazione. Ma, soprattutto, un po' di follia e un bel po' di fiducia nelle follie che scrive. Prendete un romanzo famoso, come Harry Potter, oppure il Signore Degli Anelli/Lo Hobbit. Pensate se J. K. Rowling o J. R. R. Tolkien avessero avuto paura di condividere le loro folli idee su mondi magici. La riposta è semplice: niente Harry Potter, niente Frodo e Bilbo. Facile, facile, facile.
Avendo come motivazione la follia e la fiducia, l'Autore è quindi un Artista a tutti gli effetti. Esprime i suoi pensieri, le sue idee, e lo fa in piena libertà, lasciando che il fiume delle parole lo travolga e lo ispiri sempre di più. In sintesi, gli Autori non sono altro che essere umani trascinati dagli eventi, dalle idee pazze che la gente tende a reprimere perché troppo stupide, e che scrivono, condividono, mettono al corrente delle cose che questo fiume di cose a caso trasmette loro.
Un concetto complesso, eppure dannatamente semplice. Volendo, potremmo essere tutti Autori. Potremmo essere tutti Artisti. E nella vita di tutti giorni, magari, lo siamo anche: un tema particolarmente bello; un disegno, seppur non meraviglioso, particolarmente espressivo; una filastrocca che ci siamo inventati che trasmette un messaggio che ci piace o che troviamo originale; eccetera, eccetera, eccetera.
L'Autore però non è un'Artista comune.
Molti pensano che gli Artisti soffrano di crisi d'ispirazione, abbiamo forti sbalzi d'umore. Ed è così, solo che di Autori del genere se ne sente parlare poco o niente.
"Ma allora che razza di Artisti sono se non hanno delle crisi? Com'è che non hanno mai delle defallance?"
Oh, ma gli Autori ce le hanno, più di qualsiasi altro Artista. E allora perché non ne sappiamo niente?
Perché gli Autori vivono nel silenzio.
Ditemi un solo Autore che abbia fatto scandalo, che abbia rese pubbliche le sue crisi e le sue debolezze.
Gli Autori stanno nell'ombra. Vivono le loro crisi nell'ombra.
E a volte, non sanno neanche di averne di crisi e se ne accorgono quando ormai è troppo tardi.
Un esempio? Vi siete mai chiesti cosa succede dopo che un Autore ha scritto e pubblicato un libro?
"Beh, è facile. Lo vende, fa tanti soldi, riceve delle critiche. E quando la gente ha perso interesse per quel libro, ne scrive un altro".
No.
Na-ah.
Assolutamente no.
Negativo.
L'Autore è forse l'Artista con i tempi di distacco tra un'opera e l'altra più lunghi. Se non lo è probabilmente ha delle date di scadenza o è riuscito a sfuggire ad una crisi. Il Come è un mistero però.
C'è una spiegazione logica a tutto questo:
"Sindrome da Pagina Bianca".
Alias, "paura di ricominciare e di non essere bravi abbastanza".
Tipica crisi d'Autore, si protrae per, boh, tanto, tanto tempo.
Giorni. Settimane. Mesi. Anni.
Che io sappia, non c'è modo di guarire.
O meglio, si guarisce temporaneamente, giusto quanto basta per scrivere qualcosa di nuovo, ma poi la crisi è sempre lì, pronta ad attaccare la sua preda, famelica, ansiosa di scombussolare l'esistenza di qualcuno.
Il bello è che in pochi riescono a capire se ne soffrono davvero. A volte sembra depressione, a volte sembra svoglia, a volte sembra pigrizia, a volte sembra stanchezza, a volte stress.
Ma è sempre, inequivocabilmente lei.
Si aggira nelle nostre vite, sfiorando le nostre menti e i nostri cuori sussurrandoci nelle orecchie.
"Non sei capace".
"Non puoi fare di meglio".
"Non va bene, andrà sempre peggio".
"Ciò che hai fatto fa già schifo, non peggiorare la situazione".
"Non piacerà a nessuno".
Adesso è legittimo chiedersi: ma allora, come fanno gli Autori a guarire quel tempo necessario?
Ah, boh, non so.
Però una tesi ce l'ho, e spero sia giusta, almeno avrò una speranza per riuscire a continuare a scrivere io stessa: il segreto è la stessa motivazione con cui si sono seduti alla scrivania la prima volta e con la quale hanno digitato fino all'ultima pagina di Word.
Un dono speciale che spero ritorni presto.
E che spero non abbandoni mai nessuno di noi Autori.
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Il Mondo dello Scrittore
Non-FictionUn mondo magico, talvolta paranoico e misterioso, spesso celato agli occhi degli altri descritto da un punto di vista altrettanto paranoico ma molto meno magico. Fatemi sapere se vi siete ritrovati in quello che ho scritto. Se volete consigliarmi q...