Il giardino dei segreti dello Scrittore paranoico

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Segreti, segreti e ancora segreti.
Pane quotidiano per lo Scrittore paranoico.
Lo Scrittore paranoico é una categoria di Scrittori particolarmente paranoici, perfezionisti, e, soprattutto, gelosi delle proprie idee.
Esso non ama condividere le proprie idee, tende a rimanere vago sui dettagli delle sue storie e considera il Copyright il suo migliore amico.
É raro trovarne su blog e siti, dato che ritengono questi ultimi modi facili per perdere i diritti su una storia o rischiare che venga rubata da terze parti.
I più paranoici di questi Scrittori evitano perfino di dire se stanno attualmente lavorando e detestano rispondere a domande del genere.
Esso rifiuta farsi pubblicità e ha una regola generale che non infrangerà mai: "se parlo della mia storia, poi verrà male, ne sono sicuro, perciò non ne parlo con nessuno".
Più che una regola é una convinzione assurda, destinata ad alimentare frustrazione, angoscia, isolamento, crisi di panico causa mancata notorietà e, se già ne soffre, sindromi da pagina bianca difficili da debellare.
Infatti, lo Scrittore paranoico, o chiuso, se ritiene ogni sua opera un segreto, oltre ad alimentare anche la sua presunzione, che si riflette poi nella vita quotidiana, danneggiando i rapporti sociali con gli altri, soffre di pesanti crisi di sindrome da pagina bianca, che il suo isolamento aumenta. Non é raro che tali soggetti soffrano di stress cronico e credano di soffrire anche di diverse malattie psichiche. Spesso si credono depressi, reputando a questo i disagi nei rapporti con gli altri.
Per uno Scrittore paranoico non c'è problema più grande delle interazioni sociali, perché secondo la sua logica, chiunque potrebbe essere un potenziale nemico.
Per questo il paranoico si reputa furbo nascondendo i suoi lavori, coltivando una miriade di segreti che fa crescere rigogliosi, in radure lontane da occhi indiscreti, curandoli alla luce della Luna, dove nessuno, di notte, può vederlo, mentre viene protetto dalle ombre.
Esso si avvicina ai suoi piccoli segreti, li coltiva, cerca di renderli perfetti ai suoi occhi perfezionisti, si affeziona ai suoi piccoli tesori che il mondo, secondo lui, non é ancora pronto a vedere.
E aspetta, pazientemente, che siano pronti, revisionando, correggendo, elaborando nuove idee che pianta nel suo giardino sconfinato, aspettando che anche loro crescano.
Il paranoico é spesso e volentieri anche perfezionista e ciò lo porta talvolta a rovinare questo prezioso raccolto: il paranoico, nella sua ricerca della perfezione, estirpa tutte quelle che ai suoi occhi figurano come erbacce, spesso giudicando erroneamente anche i suoi stessi lavori.
Non c'è modo di convincerlo a fargli cambiare idea, se ha deciso che un'idea é da buttare lo farà, e di certo non proverà nemmeno a mostrarla al mondo, tanto é spaventato dal possibile giudizio altrui.
Il suo giardino é inviolabile, circondato da alte cancellate irte di punte apparentemente senza accesso. Solo lui conosce il modo per entrarvi e di certo non svelerà l'ingresso con tanta facilità.
Lo Scrittore paranoico ha un'ossessione tale per il suo giardino dei segreti che se lo porta sempre dietro, sperimentando in silenzio, nascosto, quando tutti gli altri non prestano attenzione, liquidando ogni eventuale domanda.
Detesta chi lo osserva mentre accenna a lavorare su un qualche progetto e tende a chiudere tutto, non importa se abbia salvato il file o meno, se qualcuno accenna a darci anche solo una rapida occhiata.
Però, ha un punto debole. La recinzione del suo giardino ha uno spiraglio, accessibile solo ad una persona, oltre che allo Scrittore stesso.
Questa persona può essere chiunque: un amico, un collega, un conoscente, un familiare. Questa persona é l'unica che abbia mai visto il giardino dei segreti dello Scrittore.
Non c'è un criterio preciso con cui viene scelta, semplicemente viene scelta e porta sulle sue spalle il peso, e spesso ne é ignaro, della seconda chiave d'accesso a quel mondo così oscuro e paranoico.
Queste persone hanno l'unica copia della chiave della cancellata, e magari neanche lo sanno.
L'unica cosa che hanno in comune tra di loro é che stimano lo Scrittore, ne ammirano i lavori, e, spesso, sono i più pressanti quando si tratta di convincerlo a riprendere a scrivere dopo una crisi o dopo lunghe pause.
Non abbandonerebbero mai lo Scrittore paranoico, ma sono i primi a criticarlo costruttivamente.
Pensate se non ci fossero queste persone, questi Guardiani, cosa farebbero gli Scrittori paranoici? Probabilmente non sarebbero neanche Scrittori, sarebbero solo coltivatori di idee senza acqua né concime, fermi nella loro stabilità.
Infatti, continuo a pensare che uno Scrittore paranoico scriva più per il suo Guardiani che per se stesso...

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Un'altra strana creatura (mi sento Newt Scamander) da aggiungere a questa raccolta.
Titolo bizzarro, lo ammetto, ma non sapevo cos'altro mettere.
Spero vi sia piaciuto.
Sentitevi liberi di commentare, accetto qualunque critica, anzi, sono curiosissima di sapere cosa ne pensate.
Alla prossima!

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