Lo Scrittore

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Lo Scrittore, un'entità misteriosa nascosta dalle pagine dei suoi stessi lavori e allo stesso tempo descritta da quest'ultime, spesso confuso con l'Autore, anche se le due entità spesso coincidono.
Lo Scrittore é un creativo, un inesperto, un avventuriero, che compie le sue imprese seduto alla scrivania, su un divano, per terra, ad un parco; le compie scrivendo su fogliacci, a volte su quaderni che impila sulla scrivania fino a raggiungere il soffitto, a volte su cartelle disordinate o ordinate del desktop del computer, a volte annotandosi tutto nella testa.
Lo Scrittore é un cacciatore di idee, le tiene tutte nella sua testa, cerca di non farle scappare e di non farle appassire.
Lo Scrittore, soprattutto quando oltre che scrittore é anche Autore, ovvero comincia ad avere esperienza, ha una personalità marcata e, nella maggior parte dei casi, rispetta dei canoni molto stereotipati: lo Scrittore é paranoico, perfezionista, costantemente insoddisfatto di qualunque cose porti il suo nome, costantemente convinto di poter fare meglio e, soprattutto, costantemente sordo ai commenti positivi e alle incitazioni da parte delle persone che gli stanno vicino.
Questo perché lo Scrittore ha bisogno di spaziare, vedere lontano, sentire che anche i perfetti sconosciuti apprezzano il suo operato, delle persone vicine non si fida.
"Ma perché non si fida di chi lo conosce bene?" vi starete chiedendo.
Ho cercato questa risposta per molto tempo e sono giunta alla conclusione che il motivo principale sia una profonda sfiducia che lo spinge a credere che perfino le persone più vicino a esso stiano mentendo. O semplicemente é la paura di deludere le suddette persone. Non c'è paura più grande che deludere chi crede in te e ti vuole bene.
Lo Scrittore, inoltre, cerca di fare sua qualunque cosa: tutto può essere una fonte d'ispirazione, dipende che lenti si usano per leggere la realtà.
Lo Scrittore, in sintesi, é un cacciatore, sì, ma improvvisato, perché accumula di tutto, racimolando tutte le idee che trova, a volte sbagliando, rischiando di dare la precedenza a ciò che magari non andrà mai in porto e eclissando le idee migliori. É fatto così, nessuno lo può giudicare, soprattutto perché in pochi riescono a vedere cosa c'è dietro i suoi lavori, che a volte non lo rappresentano per niente, a volte sono lo specchio della sua realtà.
Lo Scrittore caccia così tante idee che rischia di venirne sepolto, tanto che a volte, per riuscire a mantenere delle idee in vita e non perderle, si inventa le cose più strane. A volte comincia a inscenare le sue idee nella realtà, comincia a parlare da solo, magari in altre lingue, tutto perché non vuole perdere quell'idea.

Perciò, se doveste vedere una persona che parla da sola, magari in un'altra lingua, che fa gesti strani, fermatevi.
Osservatelo/a. Siete davvero sicuri che sia solo una persona stramba?
Pensateci.
Può darsi che davanti a voi ci sia il futuro Tolkien o Rowling.
Può darsi che anche loro abbiano portato il vita i loro mondi così.
Chi può dirlo?
Una cosa é sicura: per ogni Scrittore, non c'è valvola di sfogo celebrale migliore del metodo Stanivlavski. Passi il fatto che chi lo pratica poi sembra un po' pazzo o in preda ad una crisi, ma non é forse bella l'eccentricità?
Non é forse una cosa che caratterizza ogni Artista, l'eccentricità?

Meditate su questo.
«Non é oro tutto ciò che brilla»

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Salve. Sebbene avessi pubblicato questa storia come one-shot completa, oggi mi sono svegliata così e ho deciso di aggiungerci qualcosina.
Diciamo che la voglio rendere una raccolta sul mio punto di vista sulla scrittura.
Fatemi sapere cosa ne pensate e soprattutto se c'è qualcosa di cui vorreste che parlassi in particolar modo nell'ambito della scrittura.
Vi siete ritrovati in quello che ho scritto?
Raccontatemi pure, sono dannatamente curiosa!
A presto!

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