Cap 14: esilio.

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«senti! Io non temo la tua squadra. Conosco tutti i loro punti deboli» chiarì Black Jolly sedendosi sulla sedia e guardando l'uomo.
«perchè non li hai ancora annientati?» chiese l'uomo improvvisamente serio.
«perchè sarebbe secondo il "piano", non sorprenderei nessuno» alzò il passamontagna fino al naso e addentò il panino al prosciutto.
Joker la osservò per poi aprire bocca «non sembri tipa da piani».
«oh, non lo sono, J» sorrise malignamente e poi si riabbassò il passamontagna.
«posso confidarti un segreto?» l'uomo le fece segno di avvicinarsi.

{-non farlo Kat!
-Kathrine non ti fidare!
-okay, cazzo, non farlo.}

La ragazza si avvicinò al vetro e si sedette davanti a Joker guardandolo negl'occhi. Senza mostrare paura. Anzi, sembrò averne Joker vedendo gli occhi rossi della ragazza da così vicino.

{-okay, Kat è ufficialmente rincoglionita
-cazzo, la credevo intelligente}

«io so chi sei» sussurrò il Joker ridacchiando.
Black Jolly spalancò gli occhi, se l'avesse scoperta l'avrebbe ammazzata una volta fuori perché l'aveva tradito e perché ora "stava dalla parte del bene", se così si può dire «chi sono?» domandò temendo la risposta.
Si avvicinò ancora un po' e si leccò le labbra scarlatte «una pazza, come me».
«dimentichi che io sono dall'altra parte del vetro» rispose Black Jolly continuando a guardarlo negl'occhi.
«vieni da questa parte, no?» Joker la guardò «sai che ti è lui vi ferireste avicenda e basta?» chiese l'uomo alla ragazza che aveva spostato lo sguardo sulla tuta del supereroe che stava su un manichino.
«si, lo so» rispose «come te e Harley. Ma io non farò con lui quello che tu fai a lei. Io ho intenzione di dimenticarlo» tornò a guardare l'uomo e poi di nuovo la tuta «Io Black Jolly, lui Flash, nulla di più».
«vedo che ci tieni, hai un cuore pur essendo un'assassina di uomini che meritavano di morire per mano sua e non tua» l'uomo la guardò aprire la cella e alzò un sopracciglio sorpreso «che fai?».
«vai via di qui» disse lei spalancando la porta della cella.
Joker rimase bloccato «che hai detto?» spalancò gli occhi.
«Batsy ha bisogno di te. Voi due siete come un puzzle: lui non può completarlo senza te e tu senza lui» sospirò e si scansò «se devi crepare è giusto che tu lo faccia per mano mia. Non mia, di Flash, di Green Arrow, Wonder Woman, Spider-Man, Iron Man, Captain America, Ant-Man, Aquaman o chi cazzo ti pare. Ed è giusto che se lui muoia sia per mano tua».

Joker uscì dalla cella calmo, attendendo che JoJo facesse qualcosa. Ma così non fu, la ragazza restò ferma, aspettando che lui se ne andasse.
L'uomo corse via lasciandosi alle spalle una risata folle e sua figlia che stava seduta a terra, a capo chino.

«spero d'incontrare un nemico come te J, uno che mi faccia capire che senza di me questa città non potrebbe esistere. E a cui essere legata come te e Batman» sussurrò la ragazza è poi si sdraiò addormentandosi dentro la cella dove prima il padre era rimasto per sei mesi.

*

Un boato, la ragazza si svegliò di soprassalto, erano passate quattro ore da quando si era addormentata.

«Black! Che ci fai dentro la cella e dov'è Joker!? I suoi uomini stanno arrivando e...» la guardò infuriato «sei stata tu a liberarlo vero?».
La ragazza si alzò e andò verso di lui «si, Flash, l'ho liberato io» rispose freddamente la ragazza.
«perchè l'hai fatto?» chiese Flash «insomma, che ti è saltato in mente?».
Black spense il modificatore di voce e lo guardò, con la sua voce normale, che in quel momento sembrava più fredda del ghiaccio «se avessi potuto scagionare tuo padre, l'avresti fatto?» chiese lei «l'avresti lasciato tornare a morire nel modo in cui è giusto che muoia o l'avresti lasciato dentro la sua cella a morire di non so cosa?» chiese senza interrompere il contatto dei loro occhi per neanche un secondo mentre diceva quelle parole.
«Kat...noi...dobbiamo fermarlo» Flash la guardò e ricevette subito un "no".
«Posso fermare eserciti interi, anche me stessa ma, non lui. L'ho cercato per troppo tempo e non morirà per mano mia» riaccese il modificatore di voce e li voltò le spalle dirigendosi verso la porta.
«Black Jolly, se davvero sei un eroina, combatti con me. Al mio fianco» disse lui afferrandole un polso.
«l'hai detto tu Flash, potrò essere super ma non sono un eroina, sono solo una superpazza che ammazza altri pazzi» rispose lei liberandosi dalla stretta decisa del ragazzo.
«ho bisogno di te» sussurrò Flash che quasi si metteva in ginocchio.
«tu hai bisogno della Justice League, non di me. Chiamali, Flash, e chiama anche Arrow» sussurrò «io, forse, tornerò prima che qualcuno muoia e combatterò al fianco di me stessa».

Poker Academy: Joker 's TeamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora