Una storia di magia tutta (o quasi) americana, Ilvermorny: parte 3

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Avevo detto tre parti? Ehm... potrebbero essercene altre due... ma per voi non è un problema, giusto?😉

La fondazione della scuola di
Ilvermorny

Quando Webster compì undici anni, la reputazione della piccola scuola si era già diffusa. Si erano uniti altri due giovani maghi della tribù dei Wampanoag e anche una madre e due figlie dei Narragansett: erano tutti interessati a imparare l'arte delle bacchette in cambio delle proprie conoscenze magiche. Isotta e James crearono bacchette per tutti. Un certo istinto protettivo suggerì ad Isotta di tenere i nuclei di Serpecorno per i figli adottivi, e insieme a James imparò ad usarne altri, tra cui il pelo di Wampus, la corda di cuore di Alastridente e le corna di Lepronte.

Nel 1634 la scuola era ormai cresciuta fino a superare ogni aspettativa della famiglia di Isotta. La casa si espandeva ogni anno. Erano arrivati altri studenti, e anche se la scuola era ancora piccola c'erano abbastanza ragazzi per realizzare la gare tra case sognate da Webster. Tuttavia, dato che la scuola era ancora conosciuta soltanto dalle tribù native e dai coloni europei, nessun alunno si fermava a dormire. Gli unici a restare lì la notte erano Isotta, James, Chadwick, Webster e le gemelline date alla luce da Isotta: Martha, come la defunta madre di James, e Riona, come quella di Isotta.

La vendetta di Gormlaith

La famiglia felice e indaffarata era ignara del grande pericolo in arrivo da oltremare. Era giunta notizia nelle Isole Britanniche che una nuova scuola di magia era stata fondata nel Massachusetts. Si diceva che la preside avesse ricevuto il nomignolo di Morrigan, come la famosa strega irlandese. Ma solo quando sentì che il nome della scuola era Ilvermorny, Gormlaith si convinse che Isotta era riuscita a raggiungere l'America di nascosto e a sposare non un Nato Babbano, ma addirittura un Babbano vero e proprio, oltre ad aprire una scuola che accettava chiunque avesse un briciolo di magia.

Gormlaith aveva acquistato una bacchetta dall'odiato Ollivander per rimpiazzare il prezioso e antico cimelio di famiglia rubato da Isotta. Decisa a nascondere il suo arrivo alla nipote fino all'ultimo, la imitò inconsapevolmente travestendosi da uomo per attraversare l'oceano a bordo della Bonaventure. Con cattiveria pura, decise di viaggiare sotto il nome di William Sayre, il padre di Isotta da lei assassinato. Gormlaith approdò in Virginia e cominciò a dirigersi di soppiatto verso il Massachusetts e il Monte Greylock, raggiungendo la montagna una notte d'inverno. Aveva deciso di distruggere la seconda Ilvermorny, uccidere la coppia che aveva rovinato la sua ambizione di creare una grande famiglia di purosangue, rapire le nipoti, ultime discendenti della sacra stirpe, e tornare con loro alla Valle della Megera.

Non appena vide il grande edificio di granito stagliarsi nel buio sulla cima del Monte Greylock, Gormlaith lanciò sulla casa una potente maledizione che conteneva i nomi di Isotta e James, facendoli sprofondare in un sonno incantato.

Quindi pronunciò un'unica sibilante parola in Serpentese, la lingua dei serpenti. La bacchetta che per anni aveva servito Isotta con tanta fedeltà tremò per un attimo sul comodino mentre la sua padrona dormiva, poi si disattivò. Durante tutti quegli anni di convivenza, Isotta non aveva mai saputo di possedere la bacchetta di Salazar Serpeverde, uno dei fondatori di Hogwarts, che conteneva il frammento del corno di un serpente magico: in questo caso, un Basilisco. Il suo creatore aveva insegnato alla bacchetta a "dormire" a comando, e questo segreto era stato tramandato per secoli ai discendenti di Serpeverde che ereditavano il cimelio.

Ciò che Gormlaith non sapeva, tuttavia, è che c'erano due abitanti della casa che non aveva incantato, perché non aveva mai sentito parlare di Chadwick, ormai sedicenne, e Webster, quattordicenne. L'altra cosa di cui non poteva essere a conoscenza era il nucleo delle loro bacchette: il corno del serpente di fiume. Quelle bacchette non si addormentarono quando Gormlaith pronunciò la sua parola in Serpentese. Al contrario, i loro nuclei magici vibrarono al suono dell'antica lingua e, percependo che i padroni erano in pericolo, cominciarono a emettere una nota bassa, il segnale di allarme del Serpecorno.

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