Lily's Writing: Speciale di Pasqua

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Oltre al ritardo di una settimana, questo racconto non c'entra decisamente un fico secco con la Pasqua.
Comunque, buona lettura😘

Ricordi velati

-Avanti, puoi fare di meglio!-
Un getto di luce rossa lo colpisce in pieno petto. Sirius spalanca gli occhi, sorpreso, e lancia un'ultima occhiata ad Harry, il suo James. Precipita lentamente a terra, i secondi si prolungano, il suo corpo sfiora il velo e vi precipita. Prima di svanire nel nulla, Sirius ricorda un altro velo, un altro giorno, di tanti anni prima...

Uno splendido sole di agosto infiamma Londra; tutte le case risplendono di colori vivaci e gioiosi. Tutte tranne il numero dodici di Grimmauld Place, che sembra riflettere l'umore tetro dei suoi abitanti. O almeno, degli abitanti adulti.

-Sirius, vieni a giocare? Dai, per favore, per favore!- saltella Regulus tutto contento intorno al fratello, che sta tranquillamente leggendo un libro sul letto nella sua stanza.
-Ma io avevo chiuso la porta a chiave!- sbuffa Sirius, che nonostante tutto è contento dell'intrusione del fratello. Il caldo e la noia lo hanno stancato, ha voglia di far qualcosa.

Sirius ha sei anni, e Regulus uno in meno di lui. Vanno molto d'accordo, a parte qualche bisticcio, che si risolve sempre con un rimprovero dell'elfo domestico Kreacher e due dolcetti sgraffignati da Regulus per far pace.

Regulus ridacchia alla finta stizza del fratello, e, preso per mano Sirius, lo trascina giù per le scale e infine in salotto.
-Oggi facciamo... teatro!- dice Regulus tutto soddisfatto, mostrando due scope e un lenzuolo appoggiati sul divano.
-E quelli a che cosa servono?- chiede perplesso Sirius mentre osserva gli oggetti.
-Servono per fare il teatro- gongola soddisfatto Regulus, mentre tenta di sollevare il lenzuolo sopra la propria testa, che, ammettiamolo, non è poi tanto in alto.
Sirius intuisce cosa vuole fare il fratello, e, presi due vasi preziosissimi di porcellana, che loro madre non vuole che vengano toccati, infila una scopa in ciascuno. Poi Regulus sale sul divano e appoggia sulle scope il lenzuolo, che vi rimane con equilibrio precario. La scena è pronta.
-E ora che cosa facciamo?- domanda Sirius, al quale è già venuta meno la creatività.
-Recitiamo davanti a mamma e papà!-
Sirius non è molto convinto della proposta. I genitori non saranno contenti del pasticcio che hanno combinato.
-E che cosa recitiamo?- chiede Sirius cercando di trovare qualcosa, ma la sua vena creativa si rivela essere ancora esaurita.
Regulus riflette un po', poi il suo viso si illumina. -Romeo e Giulietta! Guarda è su quello scaffale!- indica Regulus con il suo ditino, per poi accingersi ad arrampicarsi sulla libreria per raggiungerlo.
Sirius scoppia in una risata dal suono argentino come quella tipica dei bambini, che scema mentre prende coscienza delle intenzioni del fratello.
-Ma qui non c'è nessuna Giulietta! E io non voglio fare la femmina!-
-Invece sì- replica Regulus, che ha afferrato il libro e sta per lanciarsi sul divano.
-No no e no! E poi non conosco la storia!- conclude Sirius imbronciato, mentre il fratello con un tuffo si getta sul divano, che scricchiola pericolosamente.

Regulus tende il libro. -La storia è tutta qui!- afferma convinto mostrando un tomo che nessuno dei due sa leggere, e ad un occhio più esperto sarebbe apparso come un libro sulle rivolte dei goblin nel medioevo.
-Ma io non so leggere, e nemmeno tu- dice Sirius ancora offeso per il ruolo offertogli.
-Però- afferma Regulus assumendo un'aria da saputello -Io conosco la storia-
Sirius lo guarda a bocca aperta.
-Davvero? Racconta!- lo prega con occhi pieni di interesse, ignorando la domanda che gli sorge spontanea, ovvero perché mai Regulus abbia allora preso il libro. Ma quale bambino di cinque anni perderebbe mai l'occasione di tuffarsi sul divano da due metri di altezza?
-C'erano una volta un ragazzo e una ragazza che si amavano tanto...-
-Così sembra una storia da femminucce- lo interrompe Sirius.
-Shh! Non interrompermi!- rimbecca Regulus -Allora, questi due ragazzi si erano conosciuti ad una festa. Giulietta era bellissima, ed era una grande strega Purosangue. Romeo, invece, era un mago, nato da babbani molto ricchi, che avevano rubato tutti i soldi uccidendo una famiglia di buoni maghi-
-Ma tutti i babbani che conosco non si sono mai comportati così- riflette Sirius, che ogni tanto esce di nascosto di casa per giocare con i bambini del suo quartiere, nonostante i rimproveri che subisce dai genitori al rientro dopo i pomeriggi di divertimento.
-Uffa, Sirius, la mamma mi ha raccontato questa storia. E la mamma ha sempre ragione.- Sirius a questo punto si corruccia -Comunque, Romeo era un mago, ma era anche un Sanguemarcio che si approfittava della bontà della povera Giulietta, che lo amava tantissimo. Ogni sera andava da lei e Giulietta si affacciava al balcone per parlare con lui di nascosto, visto che i genitori non volevano che stesse con un Sanguemarcio, e avevano ragione, perché lui non era degno di una Purosangue.-
-Regulus, dove hai imparato a dire queste cose?- chiede Sirius, che ha incominciato a preoccuparsi dei discorsi del fratello.
-Mamma e papà ripetono sempre che i Purosangue valgono molto di più dei Sanguemarcio, e hanno ragione. Fanno bene a rimproverarti quando giochi con quei babbani, loro sono feccia.-
Sirius è esterrefatto a queste parole, non sa che dire; rimane a bocca aperta, incapace di interrompere il fratello che ha ricominciato il suo racconto.
-Romeo e Giulietta, anche se le famiglie non volevano, avevano deciso di sposarsi. La famiglia di Giulietta la voleva obbligare a sposare un altro, ma lei decise di far finta di morire con un sonnifero, anche se Romeo non sapeva le sue intenzioni. Romeo si uccise al suo fianco. Giulietta aveva perso la sua intelligenza innamorandosi di un Sanguemarcio, e così decise di pugnalarsi a morte. Fine. Ora, giochiamo?- domanda Regulus, come se ciò che ha detto sia una normalissima fiaba da bambini.
-NO!- urla Sirius, mentre si alza -MAI! IO NON VOGLIO GIOCARE CON TE!-
-Perché, Sirius?- chiede Regulus, il cui volto inizia ad essere solcato da lacrime amare -Per quello che ho detto? Ma è tutto vero! I babbani non sono degni di noi! Noi valiamo di più!-
-No! I babbani sono come noi! Cosa cambia se non possono fare magie? Sanno essere buoni e simpatici, hanno creato cose bellissime che tu non puoi nemmeno immaginare! Perché ascolti i discorsi di mamma e papà? Loro non sanno niente!-
-Sei tu invece quello che non sa niente!- grida Regulus, alzatosi in piedi anche lui, che non sa più trattenere le lacrime furiose -Non capisci niente! I babbani come i Sanguemarcio non sono altro che feccia, anche gli elfi domestici sono meglio di loro!-
-Basta! Non ti voglio più sentire, non voglio più sentire i tuoi discorsi. Tu e mamma e papà siete degli stupidi, e io non voglio più avere a che fare con voi- dice Sirius mentre indietreggia per andarsene, quando inciampa per caso nel libro, lasciato per terra dal fratello, e cade oltre il lenzuolo, quasi un velo teatrale.
Sbatte rumorosamente sul duro pavimento, mentre la stoffa bianca lo ricopre e i vasi si infrangono a terra liberando le scope che contenevano.
-Ben ti sta- afferma Regulus, mentre scappa in camera sua asciugandosi le lacrime.

Sirius pensa per l'ultima volta a quel ricordo. Nonostante tutto ciò che è successo, sa che nel cuore di Regulus si celava ancora un frammento di bontà che non ha mai perduto. Sirius si abbandona al suo destino, aspettando con trepidazione il momento in cui potrà finalmente riabbracciare il fratello.

Spero che vi sia piaciuta, e anche di non avervi fatto piangere troppo❤️

Questo, per quanto triste, intendeva essere anche il regalo di compleanno per Weasley2304  e Nargillo23 ,sapete che vi voglio un mondo di bene. Ancora tanti auguri😘

Ho ascoltato "Wuthering Heights" di Kate Bush. La adoro😍 se fossi da sola in casa, credo che mi metterei a cantarla a squarciagola😍
Okay, probabilmente nessuno la conosce. Mi vado a nascondere nell'angolino.

Ci si vede❤️

-Lily

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