Una storia di magia tutta (o quasi) americana, Ilvermorny: parte 1

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Sono una personcina esausta😓 oggi ho camminato per tutta Milano (sì, sono qui in vacanza😄) e non ne posso più, io e i miei abbiamo cercato una pasticceria in lungo e in largo e alla fine era chiusa. Peccato che non fosse scritto sul suo sito😡
Vabbè, passiamo oltre: qui sotto trovate la prima parte della storia di Ilvermorny. È tratta da Pottermore, quindi si può essere sicuri della sua originalità😉

La grande scuola di magia nordamericana fu fondata nel XVII secolo. Sorge sul picco più alto del Monte Greylock, nascosta ad occhi non magici da una moltitudine di potenti incantesimi che talvolta prendono la forma di una ghirlanda nebbiosa.

Le origini irlandesi

Isotta Sayre nacque intorno al 1603 e trascorse la prima parte della sua infanzia nella valle di Coomloughra, nella contea irlandese del Kerry. Era figlia di due famiglie di maghi purosangue.

Suo padre, William Sayre, era un diretto discendente di Morrigan, la famosa Animagus irlandese che era in grado di trasformarsi in un corvo. William soprannominò la figlia "Morrigan" per l'affinità che aveva con la natura, fin da piccola. La prima infanzia della bimba fu idilliaca: i suoi genitori la adoravano e aiutavano silenziosamente i vicini Babbani producendo cure magiche per persone e bestiame.

Tuttavia, quando aveva cinque anni, casa sua venne attaccata ed entrambi i genitori rimasero uccisi. Isotta venne "salvata" da una zia materna che non aveva contatti con la famiglia, Gormlaith Gaunt, che la portò nella vicina valle di Coomcallee, o "Valle della megera", per crescerla.

Man mano che cresceva, Isotta capì che la sua salvatrice l'aveva in realtà rapita dopo aver assassinato i suoi genitori. Squilibrata e crudele, Gormlaith era una strega purosangue fanatica convinta che la gentilezza della sorella verso i vicini avrebbe un giorno indirizzato Isotta verso un matrimonio misto con un Babbano. Secondo lei, l'unico modo per riportare la bambina sulla "retta via" era rapirla e crescerla con la consapevolezza che, quale discendente di Salazar Serpeverde e Morrigan, lei dovesse frequentare esclusivamente maghi purosangue.

Gormlaith decise di fare da esempio a Isotta costringendola ad assistere mentre malediceva Babbani e animali che si avvicinavano troppo a casa sua. La comunità locale imparò ben presto ad evitare la casetta di Gormlaith, e da allora Isotta vide gli abitanti del villaggio, che un tempo erano stati suoi amici, solo quando i bambini del posto le tiravano le pietre mentre giocava in giardino.

All'arrivo della lettera di Hogwarts, Gormlaith si rifiutò di mandare Isotta a scuola, convinta che la bambina avrebbe imparato di più a casa che non in un istituto pericolosamente egualitario e pieno di Mezzosangue. Gormlaith stessa aveva però frequentato Hogwarts e ne parlava spesso alla ragazzina. Lo faceva soprattutto per denigrare la scuola, lamentandosi del mancato coronamento dei piani di Salazar Serpeverde sulla purezza della stirpe magica. A sua nipote, isolata e maltrattata da una zia che riteneva almeno in parte folle, Hogwarts sembrava un paradiso di cui sognò per gran parte della sua adolescenza.

Per dodici anni Gormlaith usò la Magia Oscura per costringere Isotta ad aiutarla e per isolarla. Infine, la giovane divenne abbastanza abile e coraggiosa da fuggire impadronendosi della bacchetta della zia, dato che non le era mai stato permesso di averne una sua. L'unico altro oggetto che Isotta portò con sé fu la spilla d'oro a forma di nodo gordiano che era appartenuta a sua madre. Dopodiché lasciò l'Irlanda.

Temendo la vendetta di Gormlaith e la sua prodigiosa capacità di stanare le persone, Isotta cominciò col trasferirsi in Inghilterra, ma ben presto Gormlaith la rintracciò. Decisa a nascondersi in modo definitivo dalla madre adottiva, Isotta si tagliò i capelli. Finse di essere un Babbano chiamato Elias Story e salpò verso il Nuovo Mondo a bordo della Mayflower nel 1620.

Isotta arrivò in America con alcuni dei primi coloni Babbani (i Babbani sono detti "No-Mag" nella comunità magica americana, da "Non Magico"). Dopo l'attracco, svanì tra le montagne vicine, e ai suoi compagni di bordo non restò che dedurre che "Elias Story" fosse morto a causa dei rigori dell'inverno, come tanti altri. Isotta abbandonò la nuova colonia non solo per paura che Gormlaith la trovasse perfino nel nuovo continente, ma anche perché il suo viaggio a bordo della Mayflower le aveva fatto capire che una strega avrebbe trovato pochissimi spiriti affini tra i Puritani.

Isotta era sola in un paese straniero e inospitale e, per quanto ne sapeva, era anche l'unica strega nel giro di centinaia se non migliaia di chilometri: l'educazione parziale che le era stata impartita da Gormlaith non comprendeva nozioni sui maghi nativi americani. Tuttavia, dopo diverse settimane di solitudine tra le montagne, incontrò due creature magiche di cui finora aveva ignorato l'esistenza.

Il Nascondombra è uno spettro notturno che vive nei boschi e va a caccia di creature umanoidi. Come indicato dal nome, è in grado di contorcersi e nascondersi dietro qualsiasi tipo di oggetto, celandosi perfettamente da predatori e vittime. I No-Mag sospettano che esista, ma non sono in grado di tener testa ai suoi poteri. Solo maghi e streghe possono sopravvivere ai suoi attacchi.

I Magicospino sono invece esseri bassi, dalla faccia grigia e dalle orecchie grandi, imparentati alla lontana con il goblin europeo ma originari delle Americhe. Sono orgogliosamente indipendenti, scaltri, poco amanti degli umani (magici o meno) e hanno una propria potente forma di magia. Vanno a caccia con letali frecce avvelenate e amano ingannare gli esseri umani.

I due esseri si erano incrociati nella foresta e il Nascondombra, di forza e dimensioni insolite, era riuscito non solo a catturare il Magicospino, che era giovane e inesperto, ma era sul punto di sventrarlo quando Isotta lanciò un incantesimo che lo mise in fuga. Ignara del grandissimo pericolo rappresentato dal Magicospino per gli esseri umani, Isotta lo prese in braccio, lo portò al suo rifugio di fortuna e lo rimise in sesto.

Il Magicospino si dichiarò suo servitore finché non avesse avuto l'occasione di ripagare il debito. Essere debitore di una giovane strega talmente sciocca da vagare per un paese straniero dove i Magicospino e i Nascondombra avrebbero potuto attaccarla in qualsiasi momento era per lui una grande umiliazione, e le giornate di Isotta si colmarono delle lamentele della creatura, che la seguiva controvoglia qua e là.

Nonostante la sua ingratitudine, Isotta lo trovava divertente ed era felice di avere compagnia. Col tempo, l'amicizia che nacque tra di loro divenne tale da essere quasi unica nella storia delle loro specie. Fedele ai tabù della sua gente, il Magicospino si rifiutò di rivelarle il proprio nome, e lei lo ribattezzò William, come suo padre.

Il Serpecorno

William cominciò a far familiarizzare Isotta con le creature magiche che conosceva. Andarono insieme a osservare le battute di caccia dell'Hodag testadirana, affrontarono un Drago Alastridente e guardarono dei cuccioli di Wampus appena nati che giocavano all'alba.

Ma per Isotta, l'essere più affascinante era il Serpecorno di fiume con una gemma incastonata nella fronte che viveva in un torrente nei paraggi. Perfino il Magicospino era atterrito dalla belva, ma con suo enorme stupore il Serpecorno sembrò affezionarsi a Isotta. La cosa ancora più allarmante per William fu che la ragazza affermava di capire quello che le diceva il Serpecorno.

Isotta imparò a non parlare al Magicospino dello strano senso di affinità che provava verso il serpente, o del fatto che la creatura sembrava parlarle. Cominciò a visitare il torrente da sola e di nascosto. Il messaggio del serpente non cambiava mai: "Finché farò parte della tua famiglia, essa rimarrà in pericolo".

Ma Isotta non aveva parenti, a parte Gormlaith in Irlanda. Non riusciva a capire le parole criptiche del Serpecorno, e nemmeno a stabilire se la voce che le parlava fosse reale o no.

Vi ho lasciati sulle spine? Domani la seconda parte😘

Un abbraccio da Milano💜

-Lily

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