I'll be raising from the ground

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Entrammo dentro un negozio di caramelle la mattina successiva. Ashton si era presentato a casa mia per scusarsi come si deve e aveva annunciato che mi avrebbe portato in un posto speciale perché ci teneva troppo a me e non voleva perdermi per nessuna ragione al mondo. Appena spinsi la porta il trillo di un campanello appeso sopra di esso suonò e subito riuscì a percepire l'odore di zucchero filato che riempiva il piccolo negozio. 

"Grazie, Ash." L'abbracciai una volta entrati e corsi verso tutti i ripiani che mostravano tutti i più strani e colorati tipi di dolci. 

"Prendi quello che vuoi, te lo regalo io." Mormorò abbracciandomi da dietro e mi baciò la guancia. 

"No, Ash così è troppo." 

"Non è un problema per me, piccola." Continuò e così cedetti e riempì una busta con i miei dolcetti gommosi preferiti. Consegnai la bustina al signore che era alla cassa e che ci stava osservando con uno sguardo divertito e mi sorrise. 

"Vorrei anche due zuccheri filati, per favore." Aggiunse il mio migliore amico e l'ometto subito ci preparò i due bastoncini pieni di quel dolce così buono. 

"Sapete, siete una bellissima coppia." Esclamò divertito e battè dei pulsanti alla cassa. 

"Ehm... veramente siamo migliori amici." Dissi un po' imbarazzata, pensando ad Ashton come il mio ragazzo. Era una sensazione abbastanza strana anche perché non l'avevo mai visto sotto quella luce e mai lo guarderò. Gli volevo troppo bene affinchè potessimo fare il passo successivo e credevo che anche lui la pensasse come me. 

"Allora, scusatemi." Rispose il signore con una timida risata e dopo Ashton pagò. Salutammo molto gentilmente il simpatico ometto e ci dirigemmo verso un parco lì vicino. Staccai dei ciuffetti rosa dallo stecchetto e lo mangiai gustandomelo. 

"Non ti vedevo così felice da quando tua madre ti disse che aveva comprato i biglietti per Justin Bieber." Ridacchiai e poi gli tirai una piccola spinta giocosa con i fianchi. 

"Sono felice, finalmente passiamo un po' di tempo insieme." Esclamai sorridendo e mi girai verso di lui, non potevo vedere la sua espressione dato che era celata con i suoi tanto amati occhiali da sole scuri ma vidi che ricambiò il mio sorriso. Ci mettemmo a sedere in una panchina un po' isolata rispetto alle altre, appoggiai i miei piedi sopra le sue gambe per essere più comoda. 

"Fai pure." Io risi di gusto e mi appoggiai completamente allo schienale della panchina. 

"Grazie per le caramelle." Mangiai un altro pezzetto di zucchero filato e alzai lo sguardo su di lui. 

"Di nulla, l'ho fatto con piacere." Arrossì leggermente quando mi accorsi che il suo sguardo era praticamente su di me e così ridacchiai. 

"Cosa c'è?" Chiese e mi sollevò con tanta facilità facendomi sedere sulle sue gambe. Appoggiai la testa sulla sua spalla ed inalai il suo buonissimo profumo che avrei potuto riconoscere fra mille persone. 

"Sei buffo." Alzò gli occhiali appoggiandoli sopra la sua testa in modo tale da tirare indietro anche i suoi capelli ricci un po' scombinati. Dovevo ammetterlo, era davvero un bel ragazzo e sapevo che alcune ragazze gli andavano dietro ma lui non riusciva a vederlo. 

"Hai un po' di zucchero qua." Mormorai e gli tolsi il piccolo ciuffetto di zucchero rosa che era rimasto attaccato sulla sua guancia. 

"Grazie per avermi salvato da una possibile figuraccia." Feci spallucce e ridacchiai. Finì lo stecchetto e così presi anche il suo e lo gettai nel cestino che era lì a pochi passi per poi tornare a sedere su di lui. 

Midnight shadows [#Wattys2017]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora