La notte. Si pensa meglio!

384 24 1
                                    

La porta era lì, ad un centimetro da me, era lì così vicina a me, ma non avevo quel pizzico di coraggio, che scorreva nelle mie vene, per farmi entrare.
Per la mia mente vagavano pensieri su pensieri ma in quel momento mi focalizzai solamente su uno, ora entro.
La testa girava un po' ma spinta dal mio cuore, la mia mano si appoggiò su quel maniglione in argento e spinsi per fare aprire la porta di vetro. Davanti a me si presentava il solito scenario di hotel, quelli che vedi nei film, alcune persone che andavano su e giù per la hall, altre che invece spuntavano dell'ascensore mentre altre ancora cercavano il proprietario. Ero totalmente in confusione, pensavo fosse più tranquilla la situazione a quest'ora di notte, ma mi sbagliavo a quanto pare! Perché tutte le persone che alloggiavano in quel l'albergo erano sveglie? Perché facevano tutto quel casino?
Tra un ciuffo e l'altro, alcuni occhi puntati fissi contro di me, scorsi quel ciuffo e quegli occhi, che come la prima volta, mi fecero rimanere di stucco.
I suoi occhi color oceano si avvicinarono a passo cauto a me, era fottutamente perfetto! Il suo fisico, i suoi occhi, e anche quelle sue maledettissime labbra!
Quando arrivò ad una discreta distanza mi salutò e mi portò fuori per riuscire a parlare tranquillamente.

- Non c'è più la luce -
- E perché la hall è illuminata?-
- Luci di emergenza...-
- Giusto! Allora è inutile che ti chieda se posso rimanere per qualche notte, mi hanno cacciata di casa -
- Oh... mi dispiace, comunque no, il gestore del condominio ha detto che entro domani torna la luce, e penso che di notte non serva...resta, ho bisogno di qualcuno!-

In quel momento le mie guance da candide si trasformarono in un color rosso... quelle parole, dette da quel ragazzo, mi avevano fatto un certo effetto.
Rientrammo con calma e avvisammo tutte le persone presenti all'interno della sala, che la luce sarebbe tornata al più presto. Tutti tornarono, un po sbigottiti, un po' sbruffando, nelle loro stanze: logicamente per le scale.
Gli ultimi che rimanerono in quello spazio erano nuovamente gli otto ragazzi, o meglio sette, il ragazzo che mi aveva rubato un bacio non era, forse, ancora rientrato.
Sentì dal loro gruppetto dei sussurri, in più anche alcuni dei loro sguardi erano puntati su me e Alberico...
Quest'ultimo mi distraette dai miei pensieri con una semplice frase, " resti con me?"... ancora un po' in subbuglio dai miei pensieri lo seguì mentre ci incamminavamo verso la medesima stanza della scorsa serata. La 475...
Ma un rumore ci fece sobbalzare e fermare.
La porta dell'albergo era stata velocemente aperta, e poi richiusa con poca cautela. Dietro di essa si presentava il ragazzo dai capelli ricci, il quale era giardato da tutti e nove noi, che eravamo nell'area circostante al suo ingresso.
Bastò uno sguardo per farmi perdere. I ragazzi si incamminarono insieme all'amico appena arrivato, su per le scale, per raggiungere le loro stanze. Di impulso li corsi dietro, lasciando Alberico con sguardo perplesso e sconvolto. Gli feci segno che sarei giunta con lui più tardi, intanto seguivo con lo sguardo quei otto ragazzi.
Salii le scale in maniera più veloce per raggiungerli, però tenendomi sempre a discreta distanza dal gruppo.
Quando giungemmo al piano in cui alloggiavano, infine riuscii a prendere per un braccio il diretto interessato, così da trovarci faccia a faccia. Dovevamo parlare dell'azione da lui compiuta, in quel piccolo viale.

- Cosa vuoi?- rispose lui non appena mi vide
- Sapere del perché cazzo mi hai baciata deficente!- risposi con un urlo trattenuto
- Bhe... non lo so!- ugualmente fece lui
- Cosa significa non lo so, minchia rispondi seriamente!-
Che cazzo gli saltava in testa!!? Prima mi bacia e poi non sa manco spiegare il motivo???
- Ok, calmiamoci e andiamo a parlare in camera mia...- rispose lui tranquillizzato. Feci un cenno, e sotto gli occhi attenti dei suoi amici ci dirigemmo verso la stanza.
Chiusa la porta iniziai a domandargli

- Perché?-
- Sei carina ok? Volevo provare, ma sono solo un codardo, e sono scappato...-
- Dove?-
- In un bar, dovevo bere qualcosa, mi sentivo un peso addosso!-
- Giorgio...-
Lui era fermo, lì davanti alla porta finestra, che si apriva dando un balcone.
Lui la aprì, un'aria sottile e fresca scosse il mio corpo dandomi una strana carica.
Mi avvicinai a lui, con i gomiti appoggiati sul piccolo marmetto che orleghiava il muro, guardavamo lo splendido panorama che il medesimo ci offriva.

- Giorgio...- ripetei insistentemente il suo nome.
Lui girò lo sguardo verso me, un sorrisetto spuntò sulle sue labbra, poi tornò a guardare nuovamente il cielo.
Stessa cosa feci io.

- Bella la notte, vero?- mi disse con un filo di voce
- Bella, già. A gli occhi di certa gente può sembrare così inquietante a volte...
Però c'è un segreto: solo se guardata con occhi giusti, la notte non fa paura...- conclusi io con un sospiro finale e il suo sguardo puntato su di me.
- Anche sulle stelle c'è un segreto - fa un respiro e riprende - Solo i più bravi sono capaci di vederle anche al loro fianco - mi lanciò uno sguardo sincero, poi sorrise.
Quel ragazzo mi aveva stregata...

Dopo cinque minuti di un gioco di sguardi, io mi arresi dicendo di dover andare in bagno.
Mi guardai allo specchio.
Cosa era successo?
Tutto era cambiato in un solo giorno!
Un ultimo sguardo e poi uscii.
Mi ritrovai faccia a faccia con lui.
Mi disse un'ultima frase prima di lasciarmi

"La notte. Si pensa meglio!"

Scusate se ho impiegato troppo tempo per far uscire questo capitolo! Ma giuro che non mi veniva neanche un'idea!
Ve se ama, Ciao♡♥


Mai per caso|| xMurryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora