Prologo

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Foto capitolo: protagonista/Ludovica

Altro giorno, altre noie, altra depressione

Doveva essere bellissimo? Non lo so neanche io....
Magari non è del tutto colpa mia... ma chi cerco di illudere! È colpa mia si! Se non fosse per il mio carattere di merda a quest'ora sarei in un posto migliore, magari con degli amici!
Amici una parola tanto sentita, ma di cui non conosco il significato!
Mia madre dice che dovrei andare da uno psicologo, che dovrei guarire....
Ma guarire da cosa? Sono depressa è questo? Se si, non c'ha capito niente! Non ha capito il vero significato di crescere una figlia!
Significa aiutarla, correggere i suoi errori, sostenerla. Ma a quanto pare la mia non l'ha capito! E continua a non farlo!

Alla stazione se ne vedono di persone! Dai barboni, agli avvocati, dai fidanzati ritrovati, a quelli che stanno andando a trovarli... insomma tante!
Eppure, di tutte quelle che mi passano davanti, sembra come se non ci fossi, neanche uno sguardo!

Ma oggi c'erano dei ragazzi... strani? Non saprei come chiamarli...
Sono scesi dal treno che partiva da Roma, erano stati in otto credo...
E quasi tutti avevano una telecamera in mano, chissà...
Però uno ha attirato la mia attenzione, è alto, ha i capelli arruffolati e color castano scuro, stesso colore gli occhi, che splendevano! Al contrario dei miei! Verdi e senza luce, spenti, come li chiamano i miei... anche i capelli non sono da meno, tutto il contrario suo! Rossi e mossi, e io sono bassa in quanto a lui!
Siamo proprio l'uno il contraio dell'altra!
Chissà....
Quando mi sono passati davanti alcuni hanno voltato lo sguardo, ma poi hanno ripreso subito a camminare, metre lui, lui mi ha guardata negli occhi per, non so, saranno stati dieci secondi...
Ma è stato abbastanza per capire il perché aveva quella telecamera in mano... fa lo YouTuber, l'ho capito quando uno dei suoi amici l'ha richiamato dicendogli che "YouTube ci aspetta".
Un'altra di quelle parole a me sconosciute!
Lo fisso ancora per un po', poi distolgo lo sguardo e continuo nel mio da fare.
Un amico appena l'ha notato, con fare infastidito dalla mia presenza, distrae colui e geloso lo trascina via.
Continuo a guardare i treni che sfrecciano davanti i miei occhi, ma con il pensiero sto da tutt'altra parte!
Quel ragazzo! Quel ragazzo ha acceso qualcosa in me, quel qualcosa di cui non senti parlare tutti i giorni, che non vedi tutti i giorni, ma senti la presenza. Questo si chiama speranza...
Speranza di vivere una vita felice;
Speranza di sognare anche ad occhi aperti;
Speranza che qualcuno ti pensi durante la giornata;

Speranza di amare

Ma di cosa parliamo! Figurati, non lo incontrerò più!
Forse era solo uno sguardo del tipo "guarda questa! Che schifo".

Mentre, l'altro, mi ha dato un po' sui nervi, non tanto per ciò che ha fatto, perché andavamo evidentemente di fretta, di più il modo in cui l'ha fatto!
Mi ha guardata con disprezzo, disgusto, come se mi fossi inttomessa in qualcosa.
Sarà!
Magari è solo una mia impressione...

Dopo poco, annoiata, prendei la mie cuffie e inizio ad ascoltare la musica.
Partì 'scusate per il sangue' di Low Low.
Ecco, giusto per accompagnare la giornata, che proprio quel giorno decise di farmi star male, e come se non bastasse iniziò anche a piovere!
I miei capelli volarono da tutte le parti, mentre correvo sotto il tetto di un albergo per cercare un po di riparo, approfittai ed entrai.
Subito il tipo che stava nella hall mi aveva notato.
Era un ragazzo, giovane, credo evesse circa venti anni.
È alto e biondo, e appena si avvicinò notai anche i suoi occhi azzurri, ma non proprio acceso, erano più sul blu oceano. Bellissimi, perfetti!

- Mi scusi, cercavo solo un riparo finché non finisce di piovere...- dissi fredda

- Ah si, si accomodi pure, le porto un the caldo, va bene?- rispose lui evidentemente infastidito ma disponibile

- Si grazie, ma gentilmente, dammi del tu o mi fai sentire vecchia!- risposi poi nuovamente io

- Oh, piacere allora! Io sono Alberico, tu sei?- si rallegrò, in un certo senso

- Piacere, Ludovica -
Non sorrisi, al contrario suo, ho smesso di farlo da quando mia nonna non c'è più, infatti rispondo sempre fredda.
Mi scusai per la freddezza presente nella mie risposte, lui dopodiché sorrise, fece un cenno con la testa, e si dirise verso una porta bianca, dove infine, dietro di essa scomparve.

Quel ragazzo mi aveva affascinata, sembrava tanto gentile e premuroso, ma che poi nascondeva un lato oscuro di lui. Qualcosa o qualcuno lo faceva rimanere con un sorriso in faccia, ma non era per felicità, come se fosse stato obbligato.
Portava una maschera, e quella maschera nascondeva, secondo me, un lato più che fantastico di lui.

Dopo poco il medesimo ragazzo, con legiadra sicurezza, mi portò il the.
Mi chiese se volevo rimanere lì per la notte, dato che era aumentata la pioggia, e molto probabilmente non sarebbe finita entro domani.
Io accettai, chiesi quanto avrei dovuto pagare una stanza per una notte, ma lui con un sorriso complice e sguardo divertito mi disse

- Ma che pagare! Per oggi sei mia ospite! Niente lamentele. Solo una cosa, visto che le stanze sono tutte occupate, chiedo se ti crea disturbo se dormi con me...-

L'idea non dava fastidio.
Io accennai un "si" con la testa, in segno di approvazione. Poi lui, con fare svelto mi porto nella camera di cui precedentemente avevamo parlato.
Lui mi disse che mi avrebbe raggiunto non appena avesse finito il suo turno di lavoro.
Stanca della giornata mi accovacciai sul letto, e dopo un sospiro profondo, calai in un sonno intenso.

Mai per caso|| xMurryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora