23.

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Yoongi si sedette dall'altra parte del tavolo, fissandosi le mani invece che Jimin. Si trovavano in un piccolo locale aperto ventiquattro ore. Jimin aveva una tazza bianca in mano che era stata appena riempita con del caffè. Yoongi sussultò quando Jimin la posò.

"Yoongi, inizi a spiegare o no?"

Yoongi fece un respiro tremante, chiudendo gli occhi. Dopo un momento li aprì e sollevò la testa, guardando Jimin. Si leccò le labbra prima di parlare, "Avevo quindici anni, mi ero litigato con i miei genitori su qualcosa e loro mi avevano cacciato temporaneamente. Ero arrabbiato, quindi mi sono messo a litigare con un ragazzo. Evidentemente non era la persona più adatta, perché mi ha accoltellato."

"Woah, aspetta! Sei stato accoltellato? Dove?" Chiese Jimin, con evidente preoccupazione.

Yoongi alzò gli occhi al cielo e sospirò, "J-"

"Dove sei stato accoltellato?"

Il più grande gemette e si tolse la manica destra della giacca, arrotolando la manica della maglietta. C'era una grande cicatrice che passava da sotto la spalla, fermandosi un po' sopra il gomito. Jimin rimase a bocca aperta, fissando la cicatrice.

"Rilassati, l'ho accoltellato anch'io comunque."

Jimin lo fissò, "Tu hai fatto cosa?!"

"Ritornando alla storia," Disse Yoongi, "Dopo un po' ci fermammo, entrambi pieni di sangue. Lui mi ha sorriso e mi ha porto la mano, dicendo che il suo nome era Eunhyeon. Ha detto che ero bravo a lottare e che se non avevo nient'altro da fare potevo uscire con lui. Accettai, lui mi portò in qualche edificio."

"Okay, e perché l'hai seguito?"

"Non avevo nessun posto dove andare," Yoongi alzò le spalle, "Uscì fuori che Eunhyeon era uno dei leader di una gang- Raiders, con suo fratello, Eunhyuk. Avevo apparentemente passato qualche tipo di test di iniziazione perché all'improvviso, ero un membro."

"Sei entrato in una gang a quindici anni!"

"Sì. Quindi cosa? Comunque, qui ho incontrato Hoseok."

"Il ragazzo delle foto? E del negozio?"

"Sì, è lui."

Jimin prese un sorso di caffè, "Okay, continua."

"Hoseok ed io diventammo-"

Jimin sorrise, "Amici?"

"Credo tu possa intuirlo." Mormorò Yoongi, "Non era esattamente un amicizia, era più collaborazione. C'eravamo ogni volta che l'altro era in pericolo."

"Quindi era più collaborazione?"

"Sì, l'ho appena detto. Presta attenzione."

"Beh, continua."

Yoongi guardò l'orologio, "Si sta facendo tardi. Ho lezione presto, possiamo continuare domani?"

Jimin si accigliò e annuì, "Sì, certo. Nessun problema."

"Figo." Yoongi sorrise e Jimin si alzò, "Ci vediamo più tardi, immagino."

"Sì, ci vediamo."

Jimin osservò il ragazzo uscire dal negozio. Sbatté le palpebre per tutte le informazioni che aveva appena ricevuto e tirò fuori il telefono. Premette il primo numero sulla composizione rapida. Mise il telefono all'orecchio, finì il resto del suo caffè, poggiò un paio di dollari sul tavolo ed uscì.

Quando la persona si disturbò a rispondere, Jimin andò subito al punto, "Hey Tae, posso venire da te?"

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