Capitolo 1

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- Buongiorno Campione!!! 

- Papà sono le sei del mattino!!! Non puoi svegliarmi cosi presto!

Sono talmente confuso che potrei morire! 

- Posso eccome! È il tuo ultimo giorno al liceo e voglio che sia con un'abbondante colazione, due docce e un bacio!

- Ma smettila! 

Gli lancio il cuscino in faccia e corro a chiudere la porta. Mi rendo conto di esser sceso in mutande, ma è pur sempre mio padre. Rompiballe, ma tutta la mia famiglia.

- Ti aspetto di sotto, la colazione è pronta! 

Sento filtrata la sua voce oltre la porta, ma non lo rispondo perchè voglio prima fare una doccia.

L'acqua sempre bollente mi piace e decido di fare anche uno shampoo veloce. Prendo le mie cose ed esco dal bagno molto velocemente, perchè lo stomaco chiama!

- Mamma mia sembro un leoncino!

Purtroppo i miei capelli hanno sempre bisogno di essere sistemati perchè non sono come quei ragazzi fighi del mio liceo coi capelli belli anche da bagnati! 

- Miiiiikeeee!!!

- Eccomi!!! 

Andranno bene! Metto una t-shirt veloce e il mio paio di Vans preferite. 

Vivo a New York ma le mie origini sono italiane. I miei nonni paterni vivono in Italia e non vedo l'ora di rivederli la prossima estate. La nostra casa è gigantesca per due persone... sì. Siamo solo io e mio padre. Mia madre è morta poco prima della mia nascita e mio padre la ama. Ancora.

Ecco come sono cresciuto. Tra uomini, ma con una spiccata sensibilità, per l'arte, per la musica.

Mio padre è... non mi piace dirlo, perchè non voglio che gli altri mi guardino con occhi diversi, ma visto che voglio farmi conoscere, devo pur dirla la verità.

Il mio vero cognome è Evans, come Lucas Evans, il noto capo della Evans Designer. Smith è il cognome della mia bellissima mamma.

- Pensi che il tuo ultimo giorno al liceo sarà indimenticabile? Il mio è stato l'inferno!!!

- Buongiorno anche a te Gio'. 

Gio' è il miglior amico di mio padre. Si conoscono fin da piccoli e mi diverte sempre ascoltare le loro storie o semplicemente i battibecchi di tutti i giorni.

- Coglione! Ma ti pare cosa di spaventarlo cosi?

- E tu pensi di essere un buon padre con questo linguaggio? Insegna a tuo figlio le parolecce, vai! Miglior padre dell'anno...

Fanno questo ogni singolo giorno!

- Buongiorno Mike.

- Buongiorno Gabriella. 

- Ha gradito la colazione? 

Gabriella è la mia migliore amica. Mi ha cresciuto in tutti questi anni e  per me è come una mamma. Ha la santa pazienza questa donna di prepararmi ogni giorno crostata di mela, croissant caldi e succo di arance  appena colte.

- Come sempre. Sei il mio angelo. 

Mi passa di sfuggita accanto con il bucato da piegare e mi accarezza il mento, mi bacia la fronte e ritorna in cucina.

- Buona giornata Mike.

- Grazie mille Gabriella.

- No Gabriella!!! Non devi trattarlo cosi! Ormai è un uomo e...

- Come vuole signor Evans...

E mentre mio padre continua il suo monologo su quanto io sia cresciuto, Gabri se ne  torna in cucina con un sorrisetto senza considerare più mio padre che parla da solo.

- E dai cretino! Adesso preparati che andiamo a lavoro. Dammi anche un passaggio che Lo' mi ha rotto due macchine in tre settimane. Donne al volante, pericolo costante! 

- Muoviti, adesso dovrebbe sentirti tua moglie! 

- Mike, noi usciamo. Mi raccomando, mento alto, petto in fuori...

- Palle in dentro...

- Palle in dentro?! Ma che mi fai dire??!

Scoppio a ridere perché non avrei potuto immaginare vita migliore!

Ripasso velocemente le mie cose. I soldi per l'autobus li ho. Il pranzo di Gabri c'è. Felpa, zaino. 

Andiamo a concludere l'anno.

- Mike hai tutt...

- E fallo respirare!

Si allontanano dalla stanza e finisco la mia colazione in santa pace.  Ho le idee molto chiare per il mio futuro. Rilevare l'azienda di famiglia, avere una moglie bellissima e dolcissima e tanti bei bambini... ogni tanto mi perdo nelle mie riflessioni, ma sono le otto!

Devo sbrigarmi a scendere, il pullman non aspetta. Afferro la mia chitarra, la accordo e la porto con me. L'ho chiamata Clo', come mia madre perchè lei deve essere il mio angelo custode.

Mentre scendo le scale mi squilla il cellulare. 

- No, ancora!!! 

Meglio rispondere e non mettermi nei casini.


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