Campus
"Sono riusciti a mettere una busta sotto il cuscino di camera mia e dentro il borsone con cui vado a fare palestra!"
"Sono solo pezzi di foto signorina Fox. Per quanto si capisca potrebbe essere anche una foto che ha fatto col suo presunto stalker. Vedrà che è solo un brutto scherzo."
Mi aveva detto il poliziotto liquidandomi così dal suo ufficio come se fossi una paranoica. Eppure io sapevo benissimo che c'era qualcosa di strano. Non poteva essere tutto nella mia mente perché non sono mai stata pazza. Uscii dalla centrale di polizia mentre infilavo la lettera e i frammenti di foto nuovamente nella mia borsa.
Il vento gelido di settembre mi costrinse a farmi indossare il mio cappello nero. L'aria gelida che accarezzava il mio viso fece diventare quasi subito il mio naso e le mie guance rosse. Mi strinsi nel mio cappotto bianco cercando un po' di riparo da quel gelo che aveva deciso di abbattersi su di me, come se non avessi già abbastanza problemi.
Percorrendo le strade imbiancate di Vancouver decisi che sarebbe stato meglio chiedere un passaggio a Megan. Con lo sguardo cercai un posto dove potermi sedere e quando trovai una panchina totalmente libera a pochi metri da me vi andai a passo spedito. Mentre componevo il numero della mia amica sentii qualcuno occupare il posto libero accanto a me su quella panchina che fino a pochi attimi fa sembrava non soggetta alle attenzioni di nessuno.
Portando il telefono all'orecchio, sbirciai con la coda dell'occhio il ragazzo seduto pochi centimetri da me. Purtroppo aveva il volto coperto per metà da una sciarpa di lana nera e la fronte nascosta da un cappello anche esso nero. L'unica cosa che potei notare fu soltanto la punta del suo naso leggermente arrossata.
"Tara?" La voce della mia amica mi fece subito distogliere lo sguardo dalla figura del ragazzo.
"Megan sto gelando dal freddo. Puoi venire a recuperarmi prima che muoia assiderata?" Domandai alzando le sopracciglia in segno di speranza mentre attendevo una sua risposta.
Appena la mia amica acconsentì le dissi dove mi trovavo e attesi per qualche minuto. Intanto il ragazzo che aveva preso posto al mio fianco non aveva chiamato nessuno e non sembrava osservare ogni macchina che passava nella speranza che fosse qualcuno venuto per portarlo a casa. Lui se ne stava semplicemente seduto, fermo a osservare un punto difronte a sé.
Passò forse un'ora prima che la macchina di Meghan si parcheggiasse
Momentaneamente sul ciglio della strada. Sorridendo mi alzai da quella panchina gelida e feci una piccola corsa verso l'auto.
"Si può sapere perché sei uscita con questo freddo?" Le parole di Meghan suonarono dannatamente bene, nonostante il suo viso irritato, dato che furono accompagnate dal calore emanato dal riscaldamento della macchina. Chiudendo subito lo sportello mi misi la cintura di sicurezza e girando il volto verso il finestrino portai lo sguardo sulla panchina ormai vuota. Aggrottai le sopracciglia confusa da ciò che i miei occhi mi permettevano di vedere, dove era finito il ragazzo vestito di nero?
"Mi stai ascoltando?" Mi domandò Meghan appena la macchina iniziò a muoversi. "Scusami Meg, hai detto qualcosa?" Chiesi continuando a tenere lo sguardo verso la panchina vuota. "Sei strana ragazza, lasciatelo dire" mi informò facendomi sorridere appena. "I tuoi dove sono?"
"A lavoro. Scusa se ti ho disturbata ma sta iniziando ad alzarsi il vento e non voglio ammalarmi. Finalmente fra qualche giorno ci trasferiremo nel campus dell'università" dissi portando lo sguardo lungo la strada. "Finalmente dici? Mio Dio Tara, non sono ancora iniziati i corsi e già non ho voglia" disse ironicamente la ragazza che guidava. Sospirai leggermente sapendo perfettamente che il mio entusiasmo era eccessivo ma a tutto c'era una spiegazione e la mia era abbastanza ovvia. Volevo allontanarmi da casa e soprattutto dal pazzo che mi inviava frammenti di foto e lettere minatorie."Grazie ancora per il passaggio Meghan" le dissi appena la porta di casa fu aperta. Meghan mi sorrise dal finestrino e sfrecciò verso casa. Non perdendo altro tempo, entrai velocemente dentro casa e sentendo uno sbalzo di temperatura, dal freddo al caldo, sospirai per la gioia.
Poggiai il mio cappotto e tutto ciò che era superfluo sull'attaccapanni e con passo spedito andai a prepararmi qualcosa di caldo.
Nella mia mente avevo ancora l'immagine del ragazzo seduto accanto a me l'attimo in cui mi alzo per raggiungere l'auto di Meghan e poi la panchina vuota una volta allacciata la cintura. Come poteva essere accaduto?
Appena il microonde emise un suono per informarmi che l'acqua si era riscaldata, presi due bustine di camomilla e le inzuppai nell'acqua calda, aspettando che l'aroma si mischiasse, ritornai in salotto per recuperare il mio telefono abbandonato sul divano. Ritornando in cucina col dispositivo in mano accesi la connessione dati e fui subito travolta dai numerosi messaggi di Camila.Da Camila
Tara mi hanno chiamata dall'università!Da Camila
Hanno accettato la mia richiesta per una stanza nel campus...Da Camila
Tu sei già stata contattata?Da Camila
Aspetto una risposta...magari siamo nella stessa stanza!Aggrottando le sopracciglia le risposi dicendole che non avevo avuto nessuna notizia dall'università e poggiando il telefono sul tavolo della cucina iniziai a sorseggiare un po' della mia camomilla.
Justin's POV
Sentirla così vicino a me su quella panchina mi aveva fatto aumentare i battiti cardiaci, la sua voce era come musica per le mie orecchie, avrei voluto presentarmi a lei ma proprio mentre lo stavo per fare sono rinsanito. Non potevo mandare a monte il mio piano, dovevo avere ancora un po' di pazienza. Poggiandomi sul divano di casa mia accesi la radio sintonizandomi su una stazione vuota per poterci collegare le cimici poste nella casa di Tara.
"Mamma stai scherzando?" Sentii attraverso la radio
"Come faccio ora?" Ci fu una piccola pausa in cui non sentii alcun rumore e questo mi fece capire che stava parlando al telefono
"Lo so che ci sono degli appartamenti ma sono più costosi delle stanze" disse facendomi aggrottare le sopracciglia nella più completa confusione, di cosa stavano parlando?
"Non lo so mamma, qualche ora fa Camila mi ha detto che a lei le era stata assegnata una stanza e pochi minuti fa anche Meghan e Acacia mi hanno scritto lo stesso" sorrisi capendo che il mio piano stava procedendo a gonfie vele.
"Bonnie? Non lo so, le chiedo e ti faccio sapere, al massimo condivideremo l'appartamento" questo andava decisamente oltre i miei piani.
Serrando la mascella attesi che qualcuno dicesse qualcosa ma dalla stazione radio non sentii nessun suono.
"Bonnie, sono Tara"
"Già, volevo chiederti se hai avuto notizie dal campus" domandò, nella sua voce potei percepire l'ansia e io rimasi con gli occhi chiusi sperando che il campus l'avesse accettata.
"Nemmeno io sono stata presa, per caso hai intenzione di condividere l'appartamento?"
"Perfetto! Domani vado a dare un'occhiata agli appartamenti, mi accompagni?" Domandò.
Preso dalla rabbia momentanea lanciai la radio contro il muro osservando mentre si rompeva in mille pezzi.
Cambio di piano.
Alzandomi dal divano raggiunsi un quaderno con al suo interno una penna e iniziai a scrivere una lettera alla mia Tara._____________
È noioso come capitolo, lo so e mi scuso ma i prossimi saranno meglio. Prometto c:
La storia è stata nuovamente stoppata per permettermi di concentrarmi sulle revisioni... scusatemi 😳😣
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Il Possessore ||Justin Bieber & Selena Gomez
Mystery / Thriller"Sin da piccolo mi è stato insegnato che ciò che è mio appartiene solo a me in quanto ne sono il Possessore" Uno Stalker, una ragazza ingenua e un fidanzato. Tara viene perseguitata da un ragazzo, un ragazzo ossessionato e paranoico. Un ragazzo che...