Capitolo 6

291 23 16
                                    


Avevo visto tanti di quegli appartamenti che non ricordavo più neanche quanti erano. Bonnie bocciava tutti quelli che per me potevano andare bene e io facevo lo stesso con quelli che sceglieva lei. Sembrava ormai che sarebbe stato più semplice cambiare coinquilina che scegliere un un appartamento che potesse andare bene a tutte e due.
O almeno questa era stata la mia conclusione prima che Biagio, il ragazzo del ristorante italiano, mi mostrasse un appartamento poco distante dalla nostra università.
L'edificio non era certo il più bello tra quelli che avevamo visto ma era riuscito a mettere d'accordo sia me che la mia amica e, come di gioia, non ci pensammo troppo prima di acquistarlo.
Per festeggiare io e Bonnie andammo da Tony e osservando i camerieri non mi sembrò di intravedere il mio amico. Accigliata consigliai alla mi amica di trovare un tavolo libero mentre io sarei andata alla ricerca di un bagno. Nel breve tragitto che separava la zona dei tavoli alla toilette intravidi una ragazza con indosso una divisa e impulsivamente la fermai.

"Scusi se la disturbo mentre lavora ma volevo chiederle se Biagio è qui" dissi io sentendomi decisamente troppo invasiva. Cosa avrebbe pensato di me la ragazza dai capelli biondi? Non ero del tutto pazza, volevo solo ringraziarlo per avermi trovato un posto in cui vivere.
"No il suo turno inizia questa sera, posso fare qualcos'altro per lei?" Mi domandò chiaramente indaffarata con il suo lavoro per prestarmi attenzione un altro secondo di più. Congedandola le chiesi scusa e, con le gote rosse per la vergogna, mi diressi in bagno per sciacquarmi le mani.

Appena ritornai da Bonnie mangiammo qualche boccone di pizza e subito dopo decidemmo di informare le nostre famiglie della lista notizia.

-------

"Tesoro sono così contenta che siete riuscite a trovarvi un posto dove stare, finalmente" disse mia madre appena varcai la soglia d'ingresso. Mio padre appena poggiò gli occhi sulla mia figura mi venne incontro stringendomi in un caloroso abbraccio.
"La mia bambina va a vivere da sola, dopo tutti questi anni" disse mia madre asciugandosi alcune lacrime che avevano iniziato a scorrere lungo le sue guance.
"Mamma ti prego" dissi io sull'orlo di un pianto disperato.
Mio padre baciò la mia fronte e passò la mano sulla mia schiena cercando di confortarmi.
"Devo iniziare a fare gli scatoloni, io e Bonnie avevamo pensato di trasferirci domani pomeriggio, prima prendiamo familiarità con il luogo e prima ci abienteremo" spiegai loro facendoli allontanare lentamente dal mio corpo.
"Saggia idea tesoro mio, vieni con me, ti aiuto a sistemare le tue cose" mia madre si offrì subito di sistemare i miei vestiti mentre mio padre andò nel garage per recuperare qualche scatolone da utilizzare per trasportare tutte le mie cose. La prima cosa che feci appena entrai nella mia stanza fu quella di notare che forse tre scatoloni sarebbero bastati per tutta la mia roba. Mentre mia madre era già intenta a togliere i miei vestiti dall'armadio io mi presi qualche minuto per osservarla mentre sfilava le grucce dai miei vestiti per accumularle tutte in un angolo della mia scrivania.
"Ti voglio bene mamma" bisbigliei io sentendo il mio cuore rompersi in tanti piccoli frammenti. Mia madre voltandosi verso di me mi sorrise e porgendomi i vestiti piegati mi fece segno di infilarli all'interno della valigia marrone.
Come poteva una donna buona e dolce come lei essere affetta da una malattia terribile come il lupus? Perché Dio aveva deciso di punirci così duramente. Allontanarmi da questa casa era molto complicato per una come me. Non solo mia madre non godeva di un'ottima salute ma ad aggravare la situazione c'era la mia paura per i cambiamenti.
Il solo pensiero che da domani non avrò più i miei genitori intorno a me mi procurava sconforto e tristezza. Lo stomaco si chiudeva e mi colpii un senso di nausea che mi costrinse a riacquisire il controllo sul mio stato d'animo. Dovevo convincere mia madre che questa sarebbe stata un'ottima esperienza per me e che presto ci saremmo riviste.
A interrompere il flusso dei miei pensieri fu mio padre che, trasportando quattro scatoloni, ci chiedeva se avessimo bisogno di un aiuto. Io e mia madre rispondemmo di no all'unisono ma lui si sedette sulla mia sedia da studio e iniziò una conversazione.

Quando si fece ora di cena mia madre e mio padre andarono in cucina per preparare la tavola e il cibo da servire mentre io finivo i miei imballaggi.

Improvvisamente il mio telefono iniziò a vibrare e io, temendo che fosse il mio stalker, ebbi paura ad accendere lo screen del mio cellulare.
Passai vari minuti ad osservare il dispositivo elettronico, poi mi feci coraggio e visualizzando la nuova chat mi comparve il numero di Acacia.

Da:Acacia
Ho saputo che qualcuno finalmente ha trovato un appartamento, a quando l'inaugurazione?

Sorridendo tra me e me potei tirare un sospiro di sollievo e rispondere tranquillamente al messaggio appena ricevuto.

A:Acacia
Se devo essere sincera ancora non avevo pensato a una festa per inaugurare l'appartamento. Che ne dici di una cosa tra di noi domani sera?

Poggiando il telefono sul mio letto atteso la risposta della mia amica e appena vibrò nuovamente il telefono lo afferrai per leggere il nuovo messaggio.

Da: Sconosciuto
Perdonami, oggi niente lettera. Sono stato troppo indaffarato, tuttavia ti prometto che avrai al più presto mie notizie.
Sogni d'oro mia piccola Tara.

Rimasi con gli occhi sgranati a fissare lo schermo del mio cellulare fino a che questo non si oscurò da solo bloccandosi.
Avevo passato una intera giornata senza di lui, senza i suoi messaggi minatori e ho trascorso ogni minuto della mia giornata a preoccuparmi perché questa assenza da parte sua non era 'normale', per quanto questa situazione possa essere definita come normale.
Quando finalmente mi rilasso lui ricompare. La sua presenza mi perseguita,non mi lascerà mai in pace e di certo ho appurato che non si tratta di uno stupido scherzo da parte di un mio amico, che mi seguirebbe ovunque solo per uno stupido scherzo? E cosa più importante, come fa un ragazzo normale ad intrufolarsi in casa mia?

Il telefono vibrò nuovamente e io corrigando le sopracciglia lo sbloccai per leggere il nuovo messaggio:

Da:Acacia
Sentiamo se le altre sono d'accordo, io sono già là con il pensiero ahahahah

Forse in un contesto normale mi sarebbe scappata anche a me una risatina giocosa ma in quel momento poggiai il telefono sul letto e sussultai quando mio padre aprii la porta di camera mia senza bussare.
"Scusa Tara, non volevo spaventarti. La cena è pronta" mi informò facendomi annuire.

___________________

I'm back c:

Capitolo molto corto lo e mi scuso per questo. Il prossimo lo farò molto più lungo,promesso.

In questo capitolo ho voluto mostrarvi un po' della relazione che Tara ha con i suoi genitori. Credo sia importante definire il contesto in cui Tara è cresciuta e non concentrarmi solo ed esclusivamente sulle parti in cui Justin la perseguita. Voglio farvi entrare nella mente della protagonista.

Pian piano inizio anche ad introdurre nuovi personaggi. Fatemi sapere chi del cast (illustrato nel capitolo introduttivo) non vedete l'ora di incontrare.

Obbiettivi:

15 likes         
10 commenti

Buona notte a tutte c;

Il Possessore ||Justin Bieber & Selena Gomez Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora