Capitolo 4

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Da:Bonnie
A:Tara
Io ci sono

Da:Bonnie
A:Tara
Ti sto aspettando...

Da:Bonnie
A:Tara
Mi avvio verso la macchina, ci vediamo là.

Da:numero sconosciuto
A:Tara
Buon appetito, terrò a mente ciò che ti piace mangiare.

Rabbrividii leggendo l'ultimo messaggio e, istintivamente, mi voltai osservando tutto ciò che mi circondava. Non sapevo cosa mi aspettassi di trovare ma alla fine, come potevo distinguere uno stalker? Indossava solo cose nere? Indossava un cappello da basket?
Ovviamente non sarebbe stato l'unico in un paese ad indossare vestiti del genere.
E ancora una volta, non sapevo se essere sollevata o delusa dal fatto di non aver visto assolutamente nulla. Vedevo solo persone intente a svolgere determinate azioni.
Facendo un lungo sospiro cominciai nuovamente a camminare lungo il marciapiede. Una volta tornata a casa di certo sarei ritornata al commissariato e questa volta, avrebbero dovuto fare qualcosa. Così, imponendo a me stessa di stare calma, lasciai che il mio cervello elaborasse frasi da dire per convincere il commissario che un pazzo voleva farmi chiaramente del male.
Come poteva un uomo essere così squilibrato da pedinare una ragazza? Cosa lo induceva a una simile azione?
Mentre la mia testa veniva bombardata di domande, mi accorsi di aver raggiunto il parcheggio ma, distrattamente, di essere entrata dalla parte sbagliata.
"Maledizione, ora ci metterò un casino di tempo per trovare la macchina, sempre se Bonnie non se ne sia già andata"

Da:Tara
A:Bonnie
Sono appena entrata nel parcheggio. Accanto a che macchine sei?

A farmi capire l'impazienza che stava provando la mia amica, fu il fatto che mi rispose all'istante, cosa mai successa prima.
Aguzzando la vista iniziai la mia ricerca, per mia sfortuna il parcheggio era parecchio vasto e, mentre ero concentrata nella mia ricerca, un'auto iniziava ad avvicinarsi a me  sempre più velocemente fino a che, curvando bruscamente, non mi sfiorò il braccio con il suo specchietto.
Il fiato mi si bloccò in gola e io rimasi momentaneamente paralizzata mentre una risatina inondava l'area circostante. E così come era comparso, si allontanò.
Appena ricominciai a respirare, afferrai velocemente il mio cellulare e tremante, digitai il numero della mia amica chiedendole di raggiungermi davanti al parcheggio numero 56.
Rimasi ferma, totalmente immobile, nell'attesa che l'auto di Bonnie mi raggiungesse, poi qualcosa catturò tutta la mia attenzione. Ai piedi della colonna alla mia destra, vi era una busta di carta abbastanza grande e, appena collegai le dimensioni della busta a quelle che mi erano arrivate in forma anonima, una morsa allo stomaco mi fece mancare un battito cardiaco. Era una busta azzurra. Istintivamente non osai avvicinarmi ed essa sembrava quasi osservarmi ogni qual volta che cercavo di distogliere lo sguardo altrove. I pensieri più atroci occuparono la mia mente e io, sentendomi in lotta con il mio essere, puntai lo sguardo verso quel pezzo di carta azzurro che tanto mi inquietava.
Cosa avrei dovuto fare?
Una piccola parte di me mi spronava a raccoglierlo mentre la parte che più mi rappresentava mi intimava di ignorare la cosa.
Io ero ancora nel bel mezzo della mia battaglia interiore quando un clacson mi fece sobbalzare.
"Tara entri o no?" Mi domandò la ragazza, rivolgendomi un espressione contrariata.
In quel momento il mio corpo fece uno scatto verso destra e mi chinai a raccogliere la busta azzurra.
Non ero ancora riuscita a realizzare ciò che il mio corpo, di sua spontanea volontà aveva fatto, che mi ritrovai seduta al fianco della mia amica.
Bonnie mise in marcia la macchina e rivolse un'occhiataccia veloce al pezzo di carta che tenevo per le mani ma non mi rivolse una parola. Ancora troppo infastidita dalla mia troppa prudenza. Alla fine però non ne soffrii particolarmente, durante tutto il tragitto per rientrare nella nostra cittadina, mi persi nei miei problemi e, più specificatamente, mi trovai a riflettere sul ragazzo che aveva deciso di rovinarmi la vita.

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"Avete trovato qualcosa che vi piace?" Domandò mia madre appena varcai la soglia di casa.
Chiudendo la porta di ingresso, mi diressi in cucina dove la trovai intenta a ricucire l'orlo dei suoi pantaloni.
"Non saprei, alcuni appartamenti sono vicini all'università e per questo molto comodi ma i prezzi per l'affitto mi causano ansia" risposi poggiando il mio corpo contro il lato del termosifone accesso.
"Papà è ancora a lavoro?" Domandai avvicinandomi sempre di più al termosifone cercando mi riscaldarmi.
"È passato al supermercato, se vuoi che ti prenda qualcosa chiamalo subito prima che esca" mi informò mia madre senza distogliere lo sguardo dalla stoffa.
Io annuii in risposta e sospirando uscii dalla cucina.
"Tutto bene?" Mi domandò mia madre mentre mi dirigevo in camera mia.
"Si, si. Tutto bene" affermai prima di rinchiudermi nella mia camera da letto.
"Non ne posso più" bisbigliai tra me e me mentre, aprendo il giubbotto, la misteriosa busta che avevo raccolto un'ora prima cadde ai miei piedi rivelandomi la scritta "Orecchini di perla". Aggrottai le sopracciglia e chinandomi la presi tra le mie mani.
Probabilmente ero diventata paranoica. Orecchini di perla, chissà chi l'aveva smarrita. Sul retro della lettera non vi era scritto né un nome né un indirizzo che mi aiutasse a capire a chi avrei dovuto restituire ciò che in quel momento tenevo stretta nelle mie mani.
Facendo un respiro profondo lasciai la busta sulla mia scrivania e mi liberai dal giubbotto.

Appena il mio corpo si rilassò, accolto dal materasso del mio letto, iniziai a riflettere sul messaggio ricevuto solo poche ore fa. Ero così stanca di aver paura, possibile che una persona senta il bisogno di perseguitare una ragazza tutto il giorno? Cosa c'è di sbagliato nella loro testa?
Perché nessuno faceva nulla per aiutarmi? Dovevo per forza cavarmela da sola.
Dirlo ai miei genitori era fuori questione.
Mia madre non poteva sopportare una tale notizia, le era stata diagnosticata una malattia rara nota con il nome di Lupus. Dopo anni di accertamenti i medici si erano convinti e io e la mia famiglia ci sentimmo come se fossimo stati presi in pieno da un treno in corsa.

Ciò che mi succede spetta a me risolverlo.

Una volta che mi sarò trasferita mi affiderò ad un altro dipartimento di polizia ed essendo lontana da casa, spero che i miei non ne vengano mai a conoscenza. Non sarò io che farò peggiorare la situazione già critica di mia madre.

Guardando la lettera per un'ultima volta, mi alzai dal letto e con l'accendino in mano aprii la finestra permettendo all'aria gelida di colpire il mio volto e portare i miei capelli dietro le spalle.
Appena il vento si placò, usai l'accendino per creare una piccola fiamma che a contatto con la carta azzurra si bruciò. Rimasi qualche istante a contemplare la fiamma che lentamente divorava i miei problemi e li riduceva in cenere, poi la lasciai cadere osservandola mentre, per metà distrutta, toccava il leggero strato di neve che uccise la fiamma salvando ciò che restava della busta azzurra.
Il vento non soffiava più così prepotentemente e la busta si muoveva appena.

Sospirando profondamente chiusi la finestra della mia camera e mi sedetti sulla sedia della mia scrivania.
Per quanto ancora si sarebbe prolungata questa agonia?

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Nobody's POV

Quella sera, appena gli occhi di Tara si chiusero per dormire, Justin scavalcò il muretto accedendo alla proprietà del signore e della signora Fox.
Chiunque, vedendolo avrebbe potuto capire le sue cattive intenzioni e chiamare la polizia, però non era di certo questo che Justin temeva. Aveva messo in conto più di una volta un rischio simile ma l'attrazione che provava per Tara era di gran lunga superiore a qualsiasi altra stupida congettura.
Lui la voleva vedere e non c'era nessuno che potesse impedirglielo, nemmeno lei.

Attraversò tutto il giardino fino a raggiungere il retro della casa dove, con un ghigno di soddisfazione, decise di arrampicarsi sull'albero che gli avrebbe permesso di aggrapparsi alla ringhiera del balconcino della camera di Tara.

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Justin continua imperterrito a perseguitare la nostra povera Tara.

Anyway, che serie tv vi guardate al momento?
Io ho finito riverdale e casa de papel e sono a corto di serie tv😭😭

Il Possessore ||Justin Bieber & Selena Gomez Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora