Capitolo 5

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Il mio sonno fu interrotto da alcuni rumori provenienti dall'esterno, sbuffando cercai di ignorare il problema e mi girai di spalle, provando a riprendere sonno. Il buio dominava la mia camera da letto, ciò stava a significare che era ancora notte fuori.
Quando ai rumori si aggiunsero gli starnazzi delle cornacchie, uscii fuori di me e arrabbiata come non mai, trovai la forza di alzarmi per chiudere gli scuri, sperando di isolare la mia camera dall'esterno. Appena cercai di chiudere la finestra, i miei piedi entrarono in contatto con qualcosa di freddo e abbassando lo sguardo, tentai di capire di cosa si trattasse. Purtroppo il buio mi impediva di scorgere qualsiasi figura, così mi sentii quasi costretta ad accendere la luce, in modo da capire su cosa io avessi poggiato i piedi precedentemente.
Probabilmente non avrei dovuto farlo, avrei potuto semplicemente ignorare il problema.
Serrando la mascella, raggiunsi il punto in cui giacevano due lettere, una quasi completamente bruciata, il colore azzurro era scolorito e a tratti bianco. L'altra lettera, quella che stava sotto la precedente, era perfetta e il colore azzurro spiccava, in netto contrasto con l'altra lettera.
Con il respiro affannato, mi chinai lentamente per raccoglierle e iniziai a passarle da una mano all'altra. Al tatto erano fredde e la lettera per metà bruciata era leggermente più calda, rispetto alla seconda.
Serrai la mascella ripetute volte mentre mi alzavo e percorrevo lo spazio che mi divideva dalla finestra, in modo da poterla così chiudere. Diedi un veloce sguardo al giardino di casa mia, che potevo osservare da qua, e non sapevo se ritenermi fortunata o meno del fatto che non avessi visto nessuno aggirarsi in modo sospetto, nei dintorni della mia finestra.
Stavo diventando paranoica?
Assolutamente no.
Avevo appena trovato altre lettere azzurre a poco meno di un metro dalla mia finestra, aperta, era molto evidente ciò che mi era appena successo. Qualcuno era riuscito ad entrare nella mia camera.
Posando le lettere sul mio letto; completamente sfatto, iniziai ad ispezionare la mia camera, in cerca di qualcosa che potesse essermi stato rubato proprio mentre io dormivo.

Diedi una rapida occhiata all'orologio, appeso sulla parete bianca della mia camera. Erano le due di notte, i miei occhi automaticamente si fecero pesanti e il mio corpo di indebolì. Avevo bisogno di ritornare a dormire.
Ero rimasta in piedi ad ispezionare la mia stanza per più di un'ora. L'adrenalina, che prima mi permise di rimanere attiva, ora si era dissolta e al suo posto, era subentrata la stanchezza. Poggiai le lettere sul tappeto, accanto al mio letto e appena chiusi gli occhi, mi addormentai all'istante.

Il mattino seguente mi svegliai mezz'ora prima che suonasse la sveglia, avevo avuto incubi per tutta la notte e mi ero svegliata più di una volta, sperando che riaddormentandomi questi sparissero. Non desideravo nemmeno fare dei sogni, volevo solo riposare in pace per qualche ora. Questo non mi fu possibile e aprendo gli occhi, mi sentii più stanca di quando mi ero addormentata.
Sbadigliando, privai il mio corpo delle morbide e calde coperte, appena poggiai i piedi sul tappeto, potei avvertire di aver toccato qualcosa di freddo con il piede sinistro. I miei occhi si spalancarono e all'inizio non ebbi il coraggio di vedere in cosa mi ero imbattuta perché sapevo già di cosa si trattava. Facendo un respiro profondo, mi accasciai in modo da poter prendere le lettere azzurre che avevo evitato solo qualche ora fa.
Il cuore pompava più forte che mai e le mani iniziarono a tremare, nella mia mente, feci finta di non sapere il motivo per cui le mie mani avessero iniziato a tremare, forse per l'eccessivo freddo mattutino. Mi ripetei inutilmente.

Dalla lettera bruciata, potei vedere solo la parte di una chioma castana, al centro della foto vi era una parte di occhio, attaccato al suo lobo c'era un orecchino di perla.
Proprio gli orecchini che ero solita indossare, tutti i giorni.
La foto, comunque, era per la maggior parte inesistente; dovuto al fatto che era stata bruciata.
Passai ad aprire la seconda, solo per rendermi conto che il contenuto era quello di prima ma la foto questa volta era completa.
Anche qui il soggetto della foto, era un orecchio sul quale spiccava un orecchino bianco; di perla.
Corrugando le sopracciglia, ispezionai la busta azzurra e con mio grande stupore, vi trovai scritto una frase a me ormai nota.
Orecchini di perla.

Il Possessore ||Justin Bieber & Selena Gomez Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora