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You tell me that you're sad and lost your way
You tell me that your tears are here to stay
But I know you were only hiding
And I just wanna see you
You tell me that you're hurt, and you're in pain
And I can see it here, it's so in shake.

Ed eccomi qua, per l'ennesima volta nella stessa situazione, che si ripete ogni notte...come una monotona routine.

Per l'ennesima volta ero con qualcuno che non conoscevo e di cui non ricordavo neanche la sua identità.

Per l'ennesima volta ero nel letto di un uomo che non amavo e che non sarebbe mai stato capace di riempire il vuoto dentro di me.

Per l'ennesima volta stavo compiendo uno sbaglio, ne ero consapevole....Ma ero anche consapevole che sinceramente non me ne importava più di tanto.

Per l'ennesima volta Lydia mi avrebbe preso a calci se lo avesse scoperto.

E avrebbe anche avuto ragione ma mi ripetevo in testa lo stesso mantra "lui se ne andato e io devo riempire il vuoto" e questo era l'unico modo per farlo.

Volevo soltanto provare piacere fisico, visto che il piacere mentale se ne era andato insieme a lui...

Ritornai a concentrarmi sul ragazzino davanti a me, già in trepidante attesa che concludessi quello che avevo incominciato.
Avrà avuto più o meno diciassette anni, biondo, occhi scuri, pelle candida, secco come un rametto, lievemente palestrato ...Ma carino, se si può definire così.

Si vedeva che era alle prime armi, probabilmente avrà fatto sesso soltanto una volta o due...Ma non per questo ci sarei andato delicatamente.

Anzi, avrei sfogato la mia frustrazione mentale sul suo corpo...senza pietà.

Gli presi la maglietta degli Iron Maiden e gliela sfilai dalla testa per poi osservarlo per bene: Non era niente di speciale ma avrei potuto accontentarmi.

Derek odiava gli Iron Maiden, li definiva dei ciarlatani senza talento. Lui preferiva decisamente i Guns N' Roses.

La mia mente traditrice continuava a mandarmi ricordi di lui...

Gli slacciai la cintura e la feci scivolare dai passanti dei pantaloni neri per poi farlo rimanere in boxer larghi e grigi davanti a me.

Lui indossava sempre boxer stretti e neri.

Lo feci sdraiare sotto di me nel suo letto minuscolo, ed intanto mi spogliai rimanendo come mamma mi aveva fatto, ma quando feci per sfilare l'indumento che ancora ci divideva mi fermai...le mie mani ancora sul suo elastico indeciso se continuare si o no.

Improvvisamente nella mia mente apparvero due occhi color ghiaccio che mi osservavano con disapprovazione e allo stesso tempo amarezza...uno sguardo quasi oscuro.

Mi fermai, allontanai la mia mano che era arrivata pericolosamente all'elastico delle mutande del ragazzo di cui non ricordavo neanche il nome, mi fermai non volendo deludere quegli occhi che mi avevano fottuto per così tanto tempo...ma poi, arrabbiato e ferito, pensai: Fanculo a quei occhi che mi fanno fregato da sempre, è stato lui ad andarsene e a mollarmi. Non può continuare a tenermi sotto controllo anche quando non c'è.

E così scopai con l'ennesimo ragazzo, niente di che, ma pur sempre una trombata.

Sfinito, il ragazzo si addormentò.

Mi alzai subito, e mi vestii prima che il ragazzo si svegliasse.
Non mi girai a vedere il suo volto, non ci tenevo ad avere un suo ricordo impresso nella mia mente...non ne avevo bisogno.

Insomma nella mia mente avevo già un immagine fissa della persona di cui avevo bisogno.

Nel mio cuore c'era già l'impronta del suo nome, solo che la persona a cui avevo donato quel muscolo cardiaco, che mi aveva ingannato così tante volte, se n'era andato portandosi dietro la mia felicità e la mia anima, privandomi di ogni emozioni positiva...

Ero diventato peggio di Mercoledì della famiglia Adams...

Erano circa le quattro di mattina quando uscii dal quell'appartamento situato a est di Beacon Hills, mi ricordo che presi la mia amata Jeep, per poi dirigermi nel mio bar preferito a prendermi una bella tazza di caffè amaro e ristretto, sperando che avrebbe attuito la sbronza che mi ero preso.

Entrai e subito presi un posto al bancone sedendomi sugli sgabelli. Ordinai quello per cui ero venuto lì e Isaac, uno dei miei amici, scrutandomi capì che ero reduce da un altra serata con un uomo che purtroppo non era quello che volevo.

Mentre bevevo mi chiamò Scott, il mio migliore amico che con un tono frenetico ricordo che mi disse

-Stiles, ho bisogno di parlarti, possibilmente adesso... in questo momento dove ti trovi?

-Sono al Rasty Club, mi sto bevendo un caffè e poi perché diavolo mi chiami alle quattro e mezza del mattino?

Sentii che deglutiva ma poi parlò
-Il branco è in pericolo, Kate Argent...quella puttana lurida che credevamo morta, ha rapito Liam, non possiamo perdere Liam. Ho già chiamato e avvisato il branco e gli altri.

Oh porca vacca proprio Liam, l'innocente Liam rapito da quella stronza colossale. Ma...cosa diavolo intendeva Scott con 'ho avvertito il branco e gli ALTRI'?

O mio Dio...

Speravo veramente che con la parola altri non intendesse quello che pensavo.

-Okey Scott, chi intendi per gli altri?

Ebbi la conferma che compreso negli altri c'era anche lui quando Scott iniziò a farneticare...e Scott non farnetica mai.

-Emh...Isaac, ehm...Peter, Malia....poi drrrev.

L'ultima parola essendo stata balbettata e pesantemente furfugliata, non la capii così richiesi gentilmente

-Scusa puoi ripeter l'ultima parola?

Ricordo che sospirò per poi dirmi

-Derek....

-Tu che cazzo hai fatto?
Urali alzando la voci di un paio di ottavi, al che Isaac mi fece segno di abbassare la voce ed una mamma tappo le orecchie e coprì gli occhi al figlio...manco fossi un mostro.

-Dovevo chiamarlo okey! È la nostra unica speranza di riavere Liam indietro...ha accettato, sarà qui tra quattro ore, per aiutarci e poi ripartirà appena avremo ritrovato Liam. Ci sarà una riunione a casa mia e ci saremo tutti...vedi di esserci. Alle nove in punto.

-Non aspettarti che io ci parli dopo quello che mi ha fatto...

Gli staccai in faccia.

Lui stava per tornare ed io dopo soli sei mesi non ero ancora pronto.

Ma non gli avrei permesso di ferirmi ancora una volta e sapevo come impedirmi di soffrire.

Avevo sbagliato una volta fidandomi di lui, avevo miseramente fallito, ma si sa che non sbaglio mai due volte...e questa non sarebbe stata un eccezione.

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Questa è la mia prima storia Sterek ed è anche la prima storia gay che scrivo.
Ho incominciato a scriverla per richiesta di una mia amica (che ama gli Sterek) e per accontentarla l'ho fatto.
Vorrei ringraziarla perché oltre ad avermi dato delle idee, ad ogni paragrafo le facevo leggere per avere l'approvazione.
Quindi......ci vediamo alla prossima.

Passate a leggere le mie storie

-The Irish Boy
-Amnesia
-One Direction Facts

Through The Dark || Sterek   Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora