II

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All'età di otto anni, a Lily venne in mente la brillante idea di voler imparare ad andare in bici. Lo aveva visto fare da molte sue coetanee, non le importava cosa avrebbe pensato il padre. Un pomeriggio di fine agosto, poco prima dell'inizio delle lezioni, Lily decise di svitare via le ruote di sostegno della sua bici color pesca, glitterata d'oro sul manubrio. La adorava. Gliel'avevano regalata i genitori il giorno del suo sesto compleanno ma ci era salita per la prima volta sopra solo un anno dopo. Si era stancata di andare in giro per il quartiere al seguito della bici con le rotelle. Si sentiva in imbarazzo ogni qual volta passava di fronte casa Bieber e ammirava con quanta facilità Justin manovrava la sua bici nuova di zecca, priva di rotelle. Forse era proprio questo che la spinse a voler tentare.

Il signor Johnson non sarebbe rincasato prima delle venti: a quei tempi era un giornalista alle prime armi, il quale aveva trovato lavoro dopo lungo andare. In seguito a troppe porte in faccia ricevute, tutti i sacrifici vennero ripagati circa sette mesi prima. Lo avevano assunto a tempo determinato dopo aver letto uno dei suoi tanti articoli di giornale, in particolare quello che ritraeva gli ultimi avvenimenti della Los Angeles del '92 dopo le ferite ancora aperte e dolenti della rivolta. Dopo due mesi di prova, la meravigliosa notizia del posto ottenuto.

Lily indossò il casco del medesimo colore della sua bici, desiderosa di poter dare del filo da torcere a Justin una volta tanto e pensando a come l'avrebbe rimproverata la madre se fosse tornata a casa con qualche ginocchio sbucciato. Salì in sella, sentendo l'adrenalina assalirla a causa della paura. Non ci aveva mai provato ma c'è sempre una prima volta. Avrebbe tanto voluto percepire la stretta di suo padre sul suo sellino, avrebbe voluto sentire la voce dell'uomo che la incitava ad andare e sentirsi protetta. Però era da sola. 

Tenne le punte dei piedi a terra, sorreggendosi quanto più possibile al suolo. Quando notò Justin e Neil intenti a giocare non poco distanti, ognuno sulla propria bici, prese un grande respiro e si decise a raggiungerli: non era mai andata oltre il cortile di casa sua, il padre glielo aveva severamente vietato. La strada la spaventava, nonostante non passassero molte automobili da quelle parti. 

Justin notò la figura della bambina farsi sempre più vicina. Lily si sentì per un istante importante, soprattutto quando d'un tratto, senza neanche rendersene conto, cominciò a pedalare. Trascorsero pochi secondi, poi cadde a terra strusciando il ginocchio sull'asfalto. Il dolore fu lancinante: la pelle le bruciava, tanto da farle strizzare gli occhi per il colore. La bicicletta giaceva a terra, il suo ginocchio invece era diventato rosso e gocciolava di sangue fresco. 

«Tutto bene?» domandò una vocina.

Neil non lo aveva neanche sentito arrivare, tanto era occupata a soffiare sul ginocchio dolente. Lei scosse il capo, così il bambino si chinò e iniziò a soffiare sulla ferita. Lily rimase incantata da quel premuroso gesto. Non si erano rivolti mai la parola, ma a primo impatto sembrava essere un bambino molto gentile. Come poteva essere amico di quella testa calda di Bieber?

«Neil, lasciala stare. Non lo vedi che è una frignona?»

Ovviamente a parlare fu Justin. Lily alzò lo sguardo sul bambino che sedeva ancora sulla sua bici, con un piede a terra e le mani ben salde sul manubrio. 

«Ma Justin, si è fatta male. Guarda» Neil le afferrò il ginocchio e si scansò per dimostrare al suo amico la gravità della situazione. Il sangue continuava a gocciolare a terra e nessuno dei tre aveva un fazzoletto o un panno per tamponare la ferita. 

«Se l'è cercata» sogghignò.

Era strambo il modo in cui parlava di lei sempre in terza persona. Non voleva assolutamente rivolgerle la parola. I due non avevano mai interagito in prima persona, tranne quando furono costretti dai propri genitori a salutarsi con una stretta di mano. Justin la fissava sempre con superiorità e l'apostrofava ogni volta con nomignoli per niente divertenti. 

I Hate You, I Love You ➳ j.b Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora