IV

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Bruce Edward Steel era stato, nel corso degli anni del liceo, l'unico ragazzo capace di far prendere una cotta a Lily. Capelli neri come la pece ed occhi verdi con pagliuzze dorate: uno dei ragazzi più affascinanti dell'istituto. Frequentava gran parte degli stessi corsi di Lily. Bruce faceva parte di quella ristretta fascia di alunni che erano stati in grado di distinguersi sia nello sport che nelle materie teoriche. Era un asso nella manica in scienze, lo stesso con il basket. Forse la parentela con il preside lo aveva agevolato, ma tutti sapevano, a partire da Lily, che Bruce era da considerarsi un alunno modello per via della sua spiccata intelligenza e voglia di migliorarsi.

Aveva avuto il piacere di incontrarlo la prima volta durante la cerimonia di apertura del nuovo anno scolastico, quattro anni prima. Sedeva poco distante dalle prime file: appena gli occhi di Lily andarono a posarsi sulla sua figura, il suo cuore prese ad accelerare nel suo petto. Successe tutto in una manciata di secondi: di lì a poco Bruce sarebbe divenuto il suo tormento. Il primo anno fu una tortura, il suo nome era inciso ovunque: sul suo banco, sui quaderni, sui libri e soprattutto sul suo diario segreto. Con il passare degli anni la cotta era a mano a mano sfumata. Si sentiva ancora tremendamente attratta da quel ragazzo, ma non era paragonabile all'ossessione che l'aveva accompagnata durante i primi due anni di liceo.

Sapeva per certo che un ragazzo del suo calibro non le avrebbe mai rivolto la parola. Delle volte i due si sorridevano, soprattutto durante il corso di arte. Erano seduti non poco distanti. Il resto della settimana Lily lo trascorreva a fantasticare su di lui, bramando un loro bacio o un appuntamento. Bruce era ben accetto anche dal gruppo di amici di Justin e Cheryl ma non si era mai interessato a farne parte: Lily in più di un'occasione lo aveva visto parlare assieme a Justin, questo l'aveva preoccupata e non poco. Per fortuna a Bruce non interessava apparire. Lei lo considerava piuttosto uguale al suo carattere. All'apparenza dava l'impressione di essere timido, in verità era determinato e loquace. Non era tipo da farsi mettere i piedi in testa, al contrario: aveva sempre la risposta pronta per ogni accusa o insulto, anche se nessuno si prendeva la briga di andare contro al nipote del preside. Forse era questo il motivo che limitava gli altri con le parole di troppo. Se Lily fosse stata la figlia o la nipote del preside, lo stesso trattamento sarebbe stato riservato anche a lei. E invece era una semplice ragazza, perfetto bersaglio per chi come Cheryl, si divertiva a giocare con le debolezze degli altri.

Lily, ogni qual volta ne sentiva la necessità, si sfogava con il suo diario. Non lo riteneva una bambinata: per lei esternare i propri sentimenti e riportare i propri pensieri era necessario. Si sentiva meglio quando si rendeva conto che non era più costretta a tenerli per sé. Erano paragonabile ad un peso troppo possente per sé stessa. Quindi, quando ne aveva la possibilità, si liberava di tutti quei carichi che la rendevano vulnerabile. Sapeva per certo che sarebbero rimasti ben custoditi. 

«Oh, Bruce, amore mio!» sentì dire alle sue spalle Lily. Le ragazze sotto braccetto attraversarono il corridoio ridendo a crepapelle, prendendosi gioco dell'indifesa ragazza.

Due giorni dopo la festa di compleanno di Cheryl Mille, Lily era tornata a scuola. Non era solita ad assentarsi più di un giorno, anche se era malata. Cercava in modo e maniera di assistere ad ogni lezione. Questo aveva preoccupato i Johnson, i quali erano allo scuro del danno morale che le avevano recato due sere prima. 

«Ehi Johnson!» la richiamò un ragazzino del terzo anno dall'altro capo del corridoio. «Ho saputo che Bruce è single, puoi provarci se vuoi. Dubito però che si interessi alle sfigate come te» alzò la voce per farsi sentire da gran parte degli alunni presenti in quell'angolo di corridoio. Lily aprì il suo armadietto senza ribattere. Le prese in giro le scivolarono addosso come olio: era sempre stata brava a mantenere la calma, ma in quel caso non ce l'avrebbe fatta ancora per molto. Alcuni scoppiarono a ridere, altri invece la fissarono con compassione. 

I Hate You, I Love You ➳ j.b Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora