Ricordo di non aver avuto nemmeno il tempo di salutare Amõs, che dovetti fare le valige e proseguire fuori dalla stanza. Venni strattonato da un braccio dalla Suora Maggiore Suor Agrétt, che mi porto dalla coppia. Mi accorsi in seguito che Victoria, la donna che mi avrebbe adottato insieme a Trevor, che ad occupare quel vestito elegante e non adatto al luogo, un pancione, di cui lei si preoccupava di proteggere morbosamente con una mano. "Nathan, seguici" disse freddo Trevor dopo aver firmato dei fogli dopodichè mi diressi verso l'uscita con loro. Ah quanto era bello l'odore della libertà, fresco e profumato. Dopo ore di viaggio con la macchina, dove non spiccai una parola, arrivammo in una villa della Svizzera. Ebbi una buona impressione di quel posto, tutto fiorito ed armonioso, quasi ebbi la nausea. Venni accolto dalla servitù che sotto gli ordini di Victoria, o meglio dire mamma, mi portarono nel bagno. Quando varcai la porta notai con stupore che la stanza era grande quanto la mia camera all'orfanotrofio. Mi fecero spogliare e dopodichè subentrò un uomo sulla cinquantina d'anni, che si preoccupò di lavarmi. Così la gente normale viene lavata? C'è qualcuno che lo fa al posto loro? Forte! Dopo quasi quindici minuti finalmente mi avvolse con un accappatoio verde e bianco, che mi arrivava alle ginocchia. Mi sentì avvolta la testa e capì di avere un asciugamano intorno. Sentì l'uomo asciugarmi ed infine vestirmi, tirando da un armadietto dei capi puliti. Notai stranamente che erano della mia misura, e mi venne il dubbio se questi due che mi avevano adottato non mi avessero già messo gli occhi di sopra in quel luogo. Non ci pensai troppo ed infine mi diressi con l'aiuto di una donna della servitù, in salotto, trovando papà e mamma parlare, il lrimo teneva la mano poggiata nel pancione, ciò mi fece elabirare un'altra domanda, perchè adottarmi, se potevano avere figli? Ma che importa, l'importante è avere un tetto sicuro sopra la testa.
Passarono esattamente quattro mesi dall'arrivo in quella casa, e finalmente dopo un periodo gelido, potei indossare quei adorati pantaloni a tre quarti ed una maglietta a mezze maniche. Addio maglioni orribili. Mi diressi in fretta e furia nel salotto dove ad aspettarmi c'era il maestro privato che uno sbattere di dita sul tavolino, segno di nervosismo verso il mio ritardo, mi indicò il pianoforte alle sue spalle e con un "Mi scusi signor Hackemann, la prossima volta sarò puntale" mi sedetti nella sedia ed aprì il libro e andai alla pagina dal maestro dettata, trovando 'Aria' di Bach. Iniziai la canzone lentamenteper paura di sbagliare e la conclusi lasciando andare via la timidezza e la paura "Bravo come sempre signorino Trömp, non mi delude mai, tranne per l'orario" disse lusingato il maestro ed io con un abbasamento del capo mi diressi verso la mia camera, dove estrassi il mio quadernino personale, dove annotavo le cose che non quadravano ai miei occhi. La prima che scrissi fu una settimana dopo che mi adottarono. La mamma usciva troppo volte di casa, accompagnata dall'autista non nostro. Questo accadeva quando papà non era a casa per il lavoro o doveva sbrigare delle 'faccende'. Un giorno di pomeriggio finsi di andare a letto per problemi di salute, e quando la mamma si preoccupò di vedere se stessi dormendo, si diresse verso l'uscita della villa dove puntualmente comparivà un autista, ma questa volta accompagnato da un uomo elegante, per capire meglio aprì leggermente la finestra ed osservai ed ascoltai la scena "Tesoro, sei sempre più bella!" Disse l'uomo baciandola sulle labbra per poi baciare il pancione "Oh Daniel! Mi fai arrossire così..." disse lei coprendosi gli occhi con la mano. Daniel? Dove avevo sentito quel nome? Ma certo, il collega di lavoro di papà! Vidi Daniel chiederle di come stesse il loro bambino e capì che papà non era il padre biologico del piccolo. Questo mi sconvolse e quasi volli perdere la memoria. Venni risvegliato da i miei ricordi quando sentì urlare la mamma dalla cucina. Mi catapultai giù e la vidi accasciata per terra notando che stesse perdendo acqua dalle gambe "Nathan chiama qualcuno della servitù, veloce!" In panico corsi, sbattendo contro Lucylle una signora sulla quarantina, e con il fiato corto le raccantai quello che vidi. La vidi allarmarsi e chiamare Holbroon l'autista e correre verso la cucina. Mi portarono con se fino al Sant-Adrien Hospital dove la mamma venne portata in una sala, dove in seguito Lucylle mi spiegò che in quella stanza nascono i bambini e si chiama 'Sala Parto' curioso chiesi se potessi assistere a tutto ciò, ma lei negò con la testa. Dopo nemmeno dieci minuti venne papà allarmato, che chiese ai dottori se potesse entrare che era il padre e loro lo fecero entrare. Misi il broncio, perchè lui può entrare ed io no? Ha un pass speciale per entrarci? Poi non è nemmeno il padre biologico. Vidi arrivare nella sala d'aspetto Daniel che cercava di nascondere l'ansia, ma non così bene e facendo il finto tonto gli chiesi il motivo della sua presenza lì e lui mi rispose con "Ho visto Trevor andarsene di corsa dal lavoro dicendo che la moglie stava per partorire, allora l'ho seguito per assicurarmi che stesse bene, d'altronde sono il suo fratellastro" disse ridendo nervosamente, gli feci segno di abbassarsi e mi avvicinai al suo orecchio "Lo so che sei tu il padre, ma terrò la bocca chiusa per il bene della mia famiglia. Non dirlo alla mamma, ha qualcuno ora da badare. Non permetterti di fare altri errori con lei, o sarò costretto a dirlo a papà. Che gli succederà al povero fratellino? Verrà punito?" Dissi facendo un sorriso maligno. Non doveva permettersi di rovinare la mia famiglia, dopodichè lo vidi andarsene via a passo veloce da me. Dopo cinque ore estenuanti finalmente vidi comparire papà con la bambina in braccio "Daniel eccoti Audren, la tua sorellina" la presi in braccio e sorrisi, aveva il viso molto simile alla mia gemella, chissà dove sarà? Mi manca tanto.*Spazio Autrici*
Scusate l'immenso ritardo di questo capitolo, ma abbiamo avuto poco tempo per scriverne uno, poi con l'arrivo delle feste è stato tutto molto traumatico ahahah. Comunque come sono andate a voi? Passando alla storia, si scoprono cose molto preoccupanti e fanno sorgere delle domande, vi lasciamo con ciò e vi auguriamo buon, si fa per dire, rientro a scuola!
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The Same Wolf, Alone Again.
Manusia SerigalaLa storia che narra del passato di Nathan, e di tutto ciò a cui è andato incontro. La storia di un lupo solitario, che giunge finalmente al termine. Questo è un prequel della storia: The Fighting Wolf, scrittada @Chiyuume e @Moon_Lane. Vi invitiamo...