Capitolo Sei: "Un problema dopo l'altro"

85 12 2
                                    

Passarono quattro anni da allora. Nel primo periodo, quelli che dovevano essere i miei genitori adottivi si erano trasformati nelle mie guardie carcerarie. Sì, delle guardie carcerarie che cercavano delle vittime innocenti per i loro esperimenti.
Mi tenevano sotto stretta sorveglianza, e mi era impossibile capire cosa stavano tramando. Però, capii che stavano ricevendo grandi somme di denaro dalla WLC. Infatti, dopo due anni ci trasferimmo in una nuova casa, una villetta di medie dimensioni, con addirittura delle domestiche. Anche se la mia nuova casa si trovava in Svizzera, fecimo un viaggio piuttosto lungo. Io, Trevor e Victoria, nella stessa macchina, seguita dal camion da trasloco. Non volevo assolutamente lasciare la mia vecchia casa, luogo a cui mi ero adattato e di cui conoscevo ogni singolo dettaglio. Essere seduto in macchina con loro, in silenzio, dava sfogo a tutte le mie fantasie. Avevo paura delle insidie di quella nuova casa, dell'ignoto, ciò che non conoscevo. Trovarci dentro dei macchinari di tortura non mi avrebbe affatto sorpreso. Dopotutto, quella era la casa dove sicuramente ci sarebbero stati altri esperimenti della WLC. All'improvviso, Victoria ruppe il ghiaccio, cominciando a parlarmi. "Nathan. Adesso ti spiegheremo cosa succederà nella nostra nuova casa." disse, con un sorriso dall'aria maliziosa. "Wow, finalmente Vostra Altezza ha deciso di mettermi al corrente delle sue future azioni. Che onore!" risposi, con sarcasmo, tornando a guardare fuori dal finestrino. "Ascolta molto bene, Nathan, è importante." ci interruppe Trevor. Sbuffai, rivolgendo lo sguardo verso quei due. "Da ora in poi, io e Victoria faremo dei viaggi di lavoro, e quando torneremo, ti presenteremo qualcuno su cui faremo degli esperimenti in seguito. Ti dovrai prendere cura di questa persona, e aiutarla. Ma cosa più importante, non dovrai dirle niente riguardo ai lupi, gli esperimenti e la WLC." mi spiegò Trevor, con sguardo molto serio. "E che succede se-" "Se dici anche una sola parola riguardo a tutto questo, tu e l'altra persona potete considerarvi morti." mi interruppe, guardandomi dritto negli occhi. Lo guardai, sorpreso, poi tornai a guardare un'altra volta fuori dal finestrino. "Hai capito, Nathan?" Mi chiese Victoria, con tono minaccioso. "Sì, Victoria." Una sensazione di rimorso cominciò a farsi strada dentro di me: sarei dovuto scappare prima. Il pianto di Audrey mi ritornò in mente, e rimpiansi anche lei.

Da quel momento in poi, Victoria e Trevor cominciarono a viaggiare, lasciandomi finalmente un po' di libertà. Non prestarono più attenzione alle mie azioni. Ne approfittai per visitare Nicholas, qualche volta, nella foresta. Era l'unico con cui avevo ancora dei contatti, a parte Charlotte. Avevo qualcuno con cui parlare di ciò che mi stava succedendo, finalmente. In seguito, origliando alcuni dei discorsi dei miei genitori, capii che erano in viaggio per cercare persone dotate di poteri particolari, o meglio, dei lupi con poteri particolari. Cominciai a fare ricerche sulla WLC; alla fine riuscii a trovare il loro sito. Per riuscire a entrare, però, dovevo riuscire ad hackerarlo, dato che non avevo nessun tipo di password. Cominciai a prendere in prestito libri di programmazione in biblioteca. Feci un po' di pratica, e dopo una settimana passata a studiare, riuscii ad entrare nel sito. Tuttavia non c'erano molte informazioni che non conoscessi già. Avevano appena iniziato la digitalizzazione dei documenti, e quel poco che c'era era veramente ben protetto. Avevo bisogno di fare più pratica. Nel frattempo, mi ero abituato a transformarmi in lupo, e mi allenavo per diventare più forte anche in quell'ambito. Inoltre, dover scappare ogni volta nella foresta per non farmi vedere dalle domestiche era diventato un problema. Ogni volta mi chiedevano dove fossi stato, e non sapevo cosa inventarmi.
Per giunta, sempre grazie a queste trasformazioni, qualche volta mi trasformavo in anticipo, strappandomi i vestiti. Così mi ritrovavo costretto a chiedere in prestito i vestiti di Nicholas.
Come se non fosse abbastanza, il pensiero di Audrey continuava a tormentarmi. Dove l'avevano portata? Cosa le avrebbero fatto?
Non riuscivo a togliermela dalla testa. Il mio diciottesimo compleanno era ormai passato, ma ancora non si vedeva quella persona che di cui i miei genitori mi avevano parlato. Non avrei dovuto dire neanche una parola sulla faccenda dei lupi. Neanche una. Sarebbe stato terribile. Si sarebbe trovata in grande difficoltà, mi avrebbe chiesto aiuto, ma io... non avrei potuto aiutarla. Non su queste cose, almeno. Dopotutto, Trevor aveva detto che mi sarei dovuto prendere cura di lei. Come al solito, mi appioppano sempre ciò che loro non hanno voglia di fare. Hanno fatto così anche con Audrey. Butteranno via anche questa persona, prima o poi. È così che funziona a casa Trömp.

The Same Wolf, Alone Again.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora