~Fourteen~

106 8 6
                                    


Oggi dovrò parlare con i miei e dire che me la sto facendo sotto è poco... Non ho idea di che cosa diranno, sicuramente la prenderanno male e finirò sbattuto fuori di casa. "Ma è proprio necessario parlare con loro?" mi giro verso i quattro miei amici.

"Si lo è, come è ora che tu inizi a prendere le decisioni per te stesso e non per loro. E non ci provare nemmeno a ribattere" mi avverte Michael con tono fermo che non ammette repliche. Mi limito ad annuire e abbasso la testa.

"Vuoi aspettare che arrivi anche la band o entriamo?" chiede Calum in tono dolce.

"Aspettiamoli, magari averli davanti convincerà i miei..." dico cercando di autoconvincermi. Loro annuiscono e ci sediamo sulla scalinata di fronte al portico di casa mia aspettando i quattro americani, che arrivano qualche minuto più tardi. I quattro scendono dal veicolo e subito vedo Jack venirmi incontro.

"Hey Lex!" subito mi avvolge nelle sue braccia. "Hai già parlato con i tuoi genitori?".
Nego con la testa. "No stavamo aspettando voi... Sai magari avere voi quattro davanti potrebbe essere d'aiuto."
Jack mi guarda e annuisce.
"Okay allora. Sei pronto?" nego di nuovo il capo. Mi giro verso gli altri. "Hey ragazzi." Sorrido agli altri tre rimasti a guardare me e Jack.
"Hey Alex, buon compleanno!"
Mi stacco da Jack per avvicinarmi a loro e attirare tutti e tre in un abbraccio. "Grazie ragazzi!" sento un colpo di tosse e mi giro trovando i quattro Australiani fissarmi. "Abbiamo, anzi hai, una cosa da portare a termine Alex. Non voglio rovinare il momento ma ti conviene toglierti subito il dente." mi consiglia Michael. "Si lo so, che guasta feste che sei Mike." Sbuffo.
"Lo so ma sai anche tu che è meglio così."
So che ha ragione.
"Okay hai vinto." Mi riavvicinò a Jack, lo prendo per mano e un po tremolante inizio a fare strada verso la porta di casa.
"Stai calmo, andrà tutto bene." mi sussurra Jack all'orecchio prima che io possa aprire la porta di casa. Mi giro leggermente verso di lui e gli sorrido stringendo di più la sua mano.
Apro la porta e lascio che entri tutta la carovana, non sono mai stato parte di un gruppo così esteso.
"Venite i miei sono in soggiorno probabilmente." dico e mentre loro annuiscono mi avvio in soggiorno, nel quale trovo mia madre e mio padre seduti sui due divani intenti a leggere dai loro portatili. Probabilmente cose di lavoro.
"Mamma, papà?" li chiamo attirando la loro attenzione. Mia madre è la prima a distogliere lo sguardo dallo schermo del computer, e appena nota i ragazzi dietro di me sorride e si alza in piedi pronta ad accoglierli.
"Ciao ragazzi che piacere rivedervi." dice rivolta ai miei quattro amici. "Alex non avevo idea che avresti portato altre persone, chi sono loro? Mi sembrano vagamente familiari." si gira a guardare i quattro componenti della band, per poi rivolgere uno sguardo a me. Intanto anche mio padre si è avvicinato a noi.
"Eh... Hai presente tutti i poster in camera mia? Beh ti sembrano familiari perché, beh ecco... Loro sono quelle persone. Mamma e papà vi presento gli All Time Low." dico guardando Jack che mi sta guardando con uno sguardo di incoraggiamento. Mia madre mi guarda cone se fossi impazzito per poi sgranare leggermente gli occhi appena si rende conto che non sto scherzando.
"Salve signori Gaskarth, io mi chiamo Matt, e loro sono Rian, Zack e Jack." Matt è il primo a fare le presentazioni, porgendo la mano ai miei genitori che l'accettano ancora un po colti dalla sorpresa.
"Piacere ragazzi." risponde mio padre guardandoli.
"Venite accomodatevi non state lì impalati." interviene mia madre emozionata all'idea di avere ospiti. Ecco i miei genitori passano così poco tempo in casa che non ricevono spesso ospiti, e ogni volta che porto degli amici a casa diventa euforica. Speriamo solo di non rovinarle troppo l'umore... Ci sediamo tutti sui divani, siamo strettissimo ma ci siamo stati.
"Posso offrirvi qualcosa ragazzi?" chiede di nuovo mia madre cordialmente.
"Cara, perché non prepari un po di tea per tutti?" suggerisce mio padre. Al ché mia madre sparisce quasi immediatamente in cucina. "Allora, tornando a tutta questa storia. Come è successo tutto quanto?" chiede mio padre riferendosi al fatto che ora vado in giro con la mia band preferita, cosa al quale non sono ancora del tutto abituato.
"A uno dei nostri concerti. Alex aveva il meet & great e da lì una cosa ha tirato l'altra e ci troviamo qui oggi." spiega in grandi linee Jack.
"Già... È c'è anche una cosa che dovrei dirvi appena torna anche mamma." aggiungo io guardando verso Jack che sorride di fianco a me. Mio padre annuisce e inizia a fare domande a caso, finché non arriva mia madre con un vassoio pieno di tazze di tea fumante. Porge una tazza a ognuno, poi poggia il vassoio con la teiera di zucchero sul tavolino da caffè e va a sedersi di fianco a mio padre.
"Okay Alex. Cos'è che dovevi dirci di così importante?" a quella domanda vado leggermente in panico. Non ho la minima idea di come potrebbero prenderla, e reagissero male e non volessero vedermi mai più? Loro volevano che io andassi al college, ma con questo cambio di programma non potrò nemmeno finire il liceo. Ne rimarranno sicuramente delusi...
Jack si accorge del mio cambiamento improvviso e passa un braccio attorno la mia vita. "Alex va tutto bene. Okay? Ce la puoi fare." cerca di calmarmi ma con pochi risultati. Annuisco comunque e mi giro verso i miei genitori prendendo un respiro profondo.

"Okay... Allora, dopo il concerto i ragazzi hanno fatto una specie di concorso per reclutare, diciamo, qualcuno che aprisse i loro prossimi concerti..." inizio senza guardarli.

"Okay, e cos'ha a che vedere con te tutto ciò Alexander?" chiede mia madre.

"Beh, avevo deciso di partecipare, così tanto per provare,ma alla fine loro hanno scelto me per fare questa cosa." alzo lo sguardo sui miei genitori che ora sono completamente ammutoliti, e mi guardano co disapprovazione. Quando vedo mio padre che sta per parlare decido di interromperlo per finire prima che si scateni la terza guerra mondiale. "Sapevo benissimo he voi non avreste mai approvato, per questo ho aspettato di compiere la maggiore età prima di dirvelo. So benissimo che le vostre aspettative per la mia vita erano diverse. So che volevate che finissi il liceo per poi andare al college, ma è la mia vita, e per quanto tale voglio essere io a decidere come deve andare. Sapete quanto io tenga alla musica e che ho sempre voluto che il mio futuro fosse in qualche modo legata ad essa e ora ne ho l'occasione." concludo abbassando lo sguardo. Sento una mano prendere la mia e so che è quella di Jack, alzo gli occhi e lo vedo sorridermi incoraggiante. Gli sorrido di rimando, so che qualunque cosa dicano o facciano mi madre e mio padre, Jack e gi altri sono dalla mia parte.

You're Not Just Another Fan To MeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora