《Non avevo capito fosse lei, con i capelli sciolti》dichiarò poco dopo, guardando un'abbondante ciocca dei miei capelli che scendeva lungo il mio busto interrompendosi poco sotto il seno, indicandoli appena in maniera plateale.
D'istinto portai la mano destra all'altezza del viso, sistemando quella ciocca pettinandola dietro l'orecchio, guardando un punto indefinito tra i nostri corpi vicini.
《Signori, a voi》 dichiarò il barman, poggiando sul bancone le due coppe di Martini adornate dalla tipica oliva verde infilzata.
《Grazie》commentai automaticamente in tono basso, mentre Justin rispose con un semplice cenno educato del capo.
Lo vidi prendere la coppa con una delle sue mani, sulla quale si soffermò per qualche secondo il mio sguardo: erano mani piuttosto grandi, dalle dita lunghe ed affusolate e le unghie curate.
Mi sbrigai a simulare le sue gesta, raggiungendo la seconda bevuta dinnanzi a noi.
Alzò elegantemente il bicchiere, sorreggendolo all'altezza dei nostri petti prima di parlare: 《Salute》, disse soltanto.
《Salute》replicai con voce roca, andandogli in contro con il mio e facendoli tintinnare delicatamente.
《Comunque, direi di evitare le formalità, dato le nostre giovani età, se non ti infastidisce》aggiunsi, riferendomi al fatto dei pronomi utilizzati da entrambe, sentendomi stranita dall'ultizzarli al di fuori dell'ambito lavorativo con un mio coetaneo.
《Sono pienamente d'accordo》concordò educatamente.
《Dunque》spezzò subito il silenzio intercalatosi, dopo aver preso un sorso del suo drink.
Ne bevetti una minima quantità anche io, lasciando che il sapore forte del Martini pizzicasse le mie mucose.
《Che cosa ci fa una donna bella come te tutta sola al bar di questo favoloso resort?》mi chiese, poggiando la sua coppa di cristallo al suo fianco, sul piano libero, mantenendo una postura impeccabile.
Abbassai impercettibilmente lo sguardo dai suoi occhi, sentendo le mie guance surriscaldarsi leggermente, grata del fatto di essere sommersi in quella penombra e prendendo un altro sorso di quel liquido alcolico in cerca di nascondere il più possibile del mio viso.
Lo guardai di sottecchi dal retro delle mie ciglia scure, prima di allontanare il bicchiere e riportarlo sul suo posto originario a fianco del mio avambraccio, sul bancone di marmo lucido.
《Cerca soltanto di godersi una delle ultime sere di relax prima di tornare alla realtà》dichiarai, rispondendo alla sua precedente domanda.
I suoi occhi risaltavano e brillavano nonostante la poca luce, mentre il suo profumo leggermente speziato, ma fresco e pulito, invadeva sempre di più il mio olfatto, sovrastando il tenue e tipico odore di alcool e di liquori che colmava lo splendido locale.
Più mi perdevo ad osservarlo, più mi rendevo conto di quanto fosse attraente: cioè, era palesemente un bell'uomo, ma non ci avevo davvero fatto caso o, comunque, cercavo di non dare troppa importanza alla cosa.
《Riguardo a te, invece?》domandai, puntando le sue iridi per l'ennesima volta, trasudando sicurezza nella maniera più sexy possibile.
Si inumidì velocemente le labbra, leccandole con la lingua in maniera del tutto naturale prima di parlare.《Sono qui solo per affari》 disse con un tono non curante.
Bevetti un altro sorso abbondante del mio cocktail, senza distogliere lo sguardo da lui, che mi seguì nella stessa maniera.
Mantenni il drink nelle mie mani, questa volta.
《Capisco,》dissi dopo aver deglutito, 《allora il prossimo giro lo offro io》 proseguii, offrendogli almeno da bere, dato che si trovava lì per lavoro, dando fondo al minimo di bevanda alcolica rimanente e sorridendogli in maniera intrigantemente maliziosa.
Mi girai verso il barista, attirando la sua attenzione prima di ordinare.
《Due Cosmopolitan》richiesi non appena incrociò il mio sguardo annuendo con un cenno del capo.
Mi rigirai verso Justin, che sorrise impercettibilmente prima di terminare il suo drink, riappoggiando il fondo vuoto sul bancone, il tutto senza mai distogliere lo sguardo dal mio.
Gli sorrisi appena, scendendo lentamente con lo sguardo dai suoi occhi alle sue labbra così perfettamente bagnate, inumidendo repentinamente le mie come aveva fatto lui in precedenza prima di ritornare alle sue iridi color miele.
Dei brividi assolutamente irrazionali e privi di senso scesero lungo la mia spina dorsale, facendo raddrizzare ed incarnare appena la mia schiena già perfettamente posizionata, assolutamente al corrente del fatto che fossi scrutata attentamente da lui.
Il nostro contatto visivo venne spezzato solo dall'arrivo di colui che ci servì il seguente drink, sbarazzandoci dei bicchieri vuoti.
《Grazie》disse con voce roca e tremendamente sexy, impugnando il nuovo flut, riferendosi alla bevuta che gli avevo appena offerto, muovendola in modo che aspettasse un altro brindisi da parte mia, che non tardò ad arrivare.
《È un piacere》replicai in maniera non troppo seducente da poter sembrare ambigua, ma abbastanza da poter rimanere misteriosamente interessante. C'era qualcosa che mi spingeva a comportarmi in quella maniera con lui.
Bevemmo il recente cocktail, finché non decisi di interrompere quel naturale silenzio che si era ricreato: dopotutto non eravamo altro che due sconosciuti l'uno per l'altro.
《Di che cosa ti occupi, esattamente? Se non sono troppo indiscreta, ovviamente》 gli chiesi in maniera tranquilla, cercando di conversare e conoscerlo.
Distolse lo sguardo da me, sorridendo appena ad un punto indefinito dietro al bancone del bar, prima di bere un sorso di drink e tornare velocemente con lo sguardo a me.
《Lavoro in un'impresa di ingegneria informatica specializzata nel campo delle telecomunicazioni》disse solamente.
《Affascinante》risposi, succhiando la cannuccia della mia bibita alcolica, portando il dolce liquido alla mia bocca.
《In effetti lo è》constatò con un ghigno sulle labbra, annuendo a se stesso e facendo riallacciare i nostri sguardi.
Sorrisi di riflesso.
《Tu, invece, cosa fai nella vita?》domandò, apparentemente interessato alla risposta.
《Sono il vice manager di un'agenzia pubblicitaria specializzata in campagne digitali. La Global Johnson, non so se ne hai mai sentito parlare》dichiarai fingendo nonchalance, cercando di farla sembrare una cosa relativamente di poco conto: in realtà ero davvero orgogliosa del mio lavoro e del livello al quale fossi arrivata nonostante la mia giovane età.
《Impressionante》 dichiarò, alzando impercettibilmente le sopracciglia, apparentemente sorpreso. 《Eppure ti facevo così giovane...senza offesa》continuò, facendo scendere uno sguardo dalla mia testa ai miei piedi, prima di ricollegare i nostri occhi.
《Nessuna offesa. In realtà, lo sono》dichiarai con un ghigno accennato, non troppo sicura di aver mascherato il mio orgoglio, quella volta.
《Per quale azienda lavori?》chiesi nuovamente, prestando attenzione, interessata anche ad udire ancora il suono della sua voce ed il suo linguaggio.
《Lavoro alla Bieber Corporation, non so se la conosci》disse, anch'egli come fosse una cosa da poco.
In realtà, era davvero un'azienda sbalorditiva, assolutamente leader nel settore.
《Ammirevole》pronunciai, realmente colpita. 《Ho sentito dire che il tuo capo è abbastanza un bastardo》 aggiunsi sorridendo e facendolo ridere leggermente.
《Non è così male, dopotutto》replicò, rimanendo con un riso sulle labbra.
《Dicono sia molto giovane e che abbia raggiunto un potere immenso ad un'età prematura e che, per questo, si sia montato un po' la testa》continuai, sorridendogli sarcasticamente ed alzando un poco un sopracciglio, sorseggiando poi ancora un po' della mia bevanda.
Rise ancora in maniera contenuta.《Può darsi, ma la cosa non mi riguarda davvero》replicò bevendo un altro po'.
《Ad ogni modo, essendo il vice manager, devi lavorare nella sede principale della tua compagnia, presumo》continuò, non capii se come una domanda o, semplicemente, afferrandolo.
《Esatto, la sede di Vancouver》confermai. 《Anche tu lavori nella sede principale, o..?》
《Sì, anche io lavoro nella struttura principale della mia azienda: la sede di Seattle》mi interruppe subito, con garbo.
《Viviamo entrambe nello stato di Washington, in città così relativamente vicine, eppure siamo arrivati fino a Dubai prima di incontrarci》constatai sarcasticamente, sorridendo in maniera non troppo civettuola.
《Già. Guarda un po' com'è strano il fato》dichiarò con una voce bassa, profonda e seducente, bevendo ancora un po' del suo drink, fissandomi negli occhi mentre rimpicciolivo sotto il suo sguardo, prima che smettesse di bere e mi sorridesse con un ghigno.
Decisi di bere ancora, data la sensazione della bocca asciutta, completamente ammaliata dalle gesta del ragazzo di fronte a me: il suo aspetto, la sua voce, il suo modo di parlare, le sue gesta ed il modo di fare così elegante, come la compostezza del suo linguaggio del corpo. Era sexy da morire, più ci parlavo e più me ne rendevo piacevolmente conto.
Peccato non trovare uomini così a casa propria.
《Nel tempo libero cosa ti piace fare, invece?》chiese nuovamente, cambiando pagina e discorso: con ogni probabilità aveva intuito che fossi rimasta rapita dalla sua figura.
In ogni modo, di quale tempo libero parlava? Ero al lavoro praticamente ventiquattro ore su ventiquattro, sette giorni su sette.
《In realtà, non ho molto tempo libero per me, ma adoro fare sport, leggere, ascoltare musica. Viaggiare quando ne ho l'opportunità》dissi soltanto, non sapendo davvero cosa dire 《Sono una persona piuttosto semplice.. o noiosa, come preferisci vederla》constatai, alzando le spalle e sfoderando un sorriso.
《Ti reputo tante cose, meno che noiosa》pensai se lo fosse fatto sfuggire involontariamente, ma alzando lo sguardo dal mio bicchiere lo trovai così sicuro e rilassato, totalmente confident, come se non avesse detto nulla che non volesse dire o qualcosa di sbagliato. Non che lo avesse fatto, comunque: era solo strano sentirselo dire. Uno strano positivo, comunque.
Sorrisi piacevolmente colpita, in maniera sorprendentemente dolce: per qualche motivo, dopo tutto, era stata una frase davvero carina.
《A te, invece, come piace trascorrere il tuo tempo libero? Quali sono i tuoi hobby?》chiesi, tentando di non prestare oltremodo attenzione alla situazione creatasi in precedenza.
Sbuffò lievemente, apparendo piuttosto concentrato e pensieroso.
《Non saprei. Anche io ho davvero poco tempo libero》 dichiarò, riguardandomi negli occhi e tornando serioso. Annuii solamente.
《Il più spesso possibile cerco di andare in palestra, faccio sport, mi piacciono le macchine sportive, oltre che essere affascinato dalla tecnologia in generale》concluse sincero.
《Okay》dissi soltanto, sorridendogli.
Adoravo il fatto che, il suo lavoro, rispecchiasse anche una parte delle sue passioni.
Concludemmo i drink nelle nostre mani praticamente in simbiosi, così parlò nuovamente: 《Un altro giro?》chiese, con quel ghigno così innocentemente malizioso.
《L'ultimo》 dichiarai più che certa di non volermi ubriacare, ma non volendo davvero concludere il tempo che stavo condividendo in sua compagnia.
《Ai suoi ordini》scherzò, richiedendo nuovamente la presenza del barman.
《Un altro Martini per me, mentre per la signorina un...》 disse rivolgendomi il suo sguardo e lasciando che terminassi la sua frase lasciata appositamente in sospeso. 《Tequila, sale e limone》risposi in fretta.
《Le vostre ordinazioni arriveranno subito》replicò il ragazzo, allontanandosi da noi per preparare ciò che avevamo appena richiesto.
《Scusami per non averti lasciato la libertà di scegliere il drink precedente: spero che il Cosmopolitan fosse di tuo gradimento》realizzai subito dopo, ad alta voce.
Sorrise. 《Andava benissimo.》
Ricambiai il suo sorriso, convinta che il mio non fosse meraviglioso e perfetto quanto il suo.
Dopo pochi istanti, tutto ci venne servito.
Ringraziammo per l'ennesima volta il barista, che ricambiò annuendo educatamente.
Presi ed alzai lo shottino in direzione di Justin, facendogli intendere che brindavo, accompagnando il gesto da un cenno del capo.
Bevetti velocemente lo shottino alla russa, inclinando la testa all'indietro e leccando subito dopo il sale che avevo appena posizionato sul dorso della mia mano, guardando l'attraente moro negli occhi nel processo di ciò, prima di succhiare il limone in maniera provocante ed ingoiare il mix esplosivo che era all'interno della mia bocca.
Vidi gli occhi di Justin brillare per un istante, mentre serrava impercettibilmente la mandibola e beveva il suo drink, osservandomi accuratamente. Sorrisi mentalmente, soddisfatta di averlo ammaliato per un solo secondo anche io.
Guardai l'orologio al mio polso, realizzando fosse sufficientemente tardi.
Evidentemente, Justin doveva aver intuito questo mio pensiero. 《Cenerentola deve rientrare?》scherzò nuovamente. Passava da un mood all'altro in pochissimi secondi.
《Sono solo abbastanza stanca》 sorrisi. 《Ovviamente, aspetterò che tu finisca almeno questo drink, se non disturbo》continuai.
《Pensavo fosse chiaro non disturbassi. Anzi, la tua presenza è un vero piacere questa sera》appurò, con quel solito tono ritornato malizioso.
《Così come la tua》replicai.
Mi sorrise ancora.
Si affrettò a finire il drink.
《Non volevo metterti fretta》 esclamai subito, sinceramente pentita per non averlo esplicitato prima.
《Tranquilla》mi sorrise, attingendosi ad andare alla cassa. Feci lo stesso.
《Metta tutto sul conto della mia camera》disse Justin, porgendo al cassiere la tessera elettronica della sua stanza, in modo da farci registrare sopra l'ammontare delle consumazioni.
《No, mi scusi: almeno quattro consumazioni sono a nome mio》dissi immediatamente, affrettandomi a porgere la chiave magnetica che avevo appena cercato nella mia borsa.
Justin fece abbassare la mia mano, spingendola delicatamente verso il basso con la sua, prima di annuire all'uomo dietro la cassa in modo da farlo procedere con la prima operazione richiesta.
《Scusami?》esclamai di nuovo, più come una domanda.
《Questa sera ho sicuramente offerto io. Accetto il tuo invito per un'altra volta》 disse soltanto.
Lo guardai in cagnesco, completamente in disappunto, cercando di ricompormi nonappena mi sorrise dolcemente.
《Allora, grazie, anche se non ce n'era bisogno》 replicai più pungentemente del dovuto .
《So che non ce n'era bisogno》mi rispose attingendosi a recuperare la sua tessere.
Cominciammo ad incamminarci verso l'uscita dopo aver congedato l'uomo dietro al bancone.
《Per quanto ancora si protrarrà la tua permanenza qui? Ho un paio di giri da offrirti》 dichiarai non appena la luce dell'atrio si imbattè su di noi, riferendomi palesemente ai drink che gli dovevo.
Entrambe ci dirigemmo verso l'ascensore che ci avrebbe portati al piano delle nostre stanze, il diciassettesimo. O, almeno, così stavo facendo io ed, essendo seguita, pensai fosse lo stesso per lui.
《Domani mattina ripartirò》 disse pacatamente.
Mi girai a guardarlo ancora più adirata di prima.
《Non mi piace avere debiti》misi in chiaro le cose.
《Vorrà dire che, non appena sarò a Vancouver, saprò chi contattare per una bevuta》 disse facendomi un occhiolino, ammiccando.
Alzai platealmente gli occhi al cielo.
Arrivammo davanti agli ascensori, richiamandone immediatamente uno, anche se sapevamo fossero appena ripartiti tutti, sfortunatamente, e che quindi avremmo dovuto aspettare un po'.
Durante l'intera attesa rimanemmo in quello che fu un silenzio per nulla imbarazzante.
Finalmente, le porte si riaprirono dinnanzi a noi, rivelando un ascensore vuoto che fummo gli unici a prendere, in quanto i soli ad attenderlo al piano terra.
《Prego》 disse Justin, lasciandomi entrare nell'abitacolo per prima come un vero gentleman, nonostante l'entrata fosse stata abbastanza grande da accoglierci entrambe contemporaneamente.
Sorrisi di sottecchi, facendo ciò che mi aveva invitato a fare, mentre mi seguiva.
《Diciassettesimo piano, vero?》chiesi con un sorriso sghembo sulle labbra, pensando di sapere già la risposta.
《Esatto》rispose, sorridendomi di rimando.
Schiacciai il tasto corretto, aspettando che le porte si chiudessero e che l'ascensore cominciasse la sua ascesa, mentre la musica bassa e di sottofondo invadeva le nostre orecchie.

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Dirty Martini
FanfictionATTENZIONE: linguaggio maturo e contenuti sessuali. Cosa accade quando decidi di acconsentire ad un'avventura di una notte con un perfetto ed attraente sconosciuto solo perché sei a più di diecimila chilometri da casa? Skylar Hill, ventiquattro ann...