Aprii gli occhi, non seppi se più meravigliata o disorientata dal fatto di non riconoscere la stanza nel quale mi ero appena risvegliata.
Dopo alcuni istanti, ovvero dopo essermi guardata leggermente intorno ancora comodamente distesa sul quel morbido letto matrimoniale, il ricordo della sera prima ed, in particolare, di come era andata a finire, mi colpì pesantemente.
Rimembrai subito di essere nella suit di Justin, l'affascinante giovanotto nonché sconosciuto con il quale avevo ben deciso di trascorrere la notte.
Alzai mentalmente gli occhi al cielo, seguita dal pensiero di portarmi una mano sugli occhi in maniera quasi indignata dalla scelta così immorale che avevo deciso di prendere.
Inspirai lievemente, cercando di tornare alla realtà e ponderando subito che dovevo assolutamente andarmene.
Fu solo in quel momento che mi resi davvero conto del fatto che un braccio tatuato stava adornando la mia vita, cingendomi dal retro del mio corpo.
Avvertendo il respiro del ragazzo alle mie spalle ancora troppo calmo, stabile e profondo, diedi per scontato stesse ancora dormendo, quindi cercai di sollevare delicatamente il suo braccio dal mio busto, prima di cercare di alzarmi senza disturbarlo.
Riuscii a scivolare fuori dalle lenzuola, ritrovandomi libera prima di girarmi e dare un'occhiata a colui con il quale stavo condividendo il letto.
Il ricordo della sera prima, seppur vivido e meraviglioso, non gli dava abbastanza giustizia: era davvero splendido, attraente, perfino mentre era privo di coscienza e completamente inerme e vulnerabile emanava fascino e sensualità.
Mi accorsi solo dopo un paio di secondi che stavo sorridendo lievemente all'immagine di lui che dormiva a pancia in giù, con la guancia affondata nel cuscino ed il viso rilassato verso la mia direzione, coperto solo fino a mezzo busto da quel morbido lenzuolo di lino bianco, mentre il suo braccio imbrattato di inchiostro, che spiccava tra tutto quel candore, non si era mosso quasi affatto, come se nemmeno si fosse accorto che non si trovava più attorno alla mia vita.
Mi riconcentrai su ciò per il quale mi ero alzata, raccogliendo sbrigativamente le mie mutandine ed il mio reggiseno prima di infilarli al volo, cercando di non riprodurre alcun suono, prima di infilare velocemente anche il mio vestito.
Afferrai anche le mie décolleté nere dal pavimento prima di girarmi verso di lui e riammirare i dettagli del suo viso per un'ultima volta prima di abbandonare quella camera da letto: i suoi capelli erano perfetti anche scarmigliati e spettinati da una notte di sesso e sonno, apparendo comunque morbidi e donandogli particolarmente; le sue labbra leggermente schiuse ed arrossate sembravano ancora perfettamente idratate e morbide, proprio come la sera prima, mentre dei suoi occhi purtroppo chiusi e celati dalle palpebre, potevo notare ed apprezzare soltanto le ciglia lunghe e folte, completamente in armonia con le sopracciglia decise e definite assieme al resto del suo volto all'espressione al momento rilassata e pacifica.
Potendo godere soltanto del ricordo già semi sbiadito dei suoi occhi luminosi, profondi e dall'aria sicura e maliziosa, catturai quell'immagine di lui addormentato in un letto bianco immerso in una stanza dai colori dell'ebano: dal parquette scuro alle tende spesse e tirate per far filtrare il meno possibile la luce del sole dalle vetrate retrostanti, alla parete di fronte al letto, imprimendola indelebilmente nella mia mente prima di voltarmi un'ultima volta e dirigermi di soppiatto verso l'uscita, senza dimenticare di recuperare anche la mia pochette prima di osservare la situazione all'esterno della suit dallo spioncino della porta e richiudendola poi alle mie spalle.
Solo una volta già fuori dalla stanza e ritrovatami nel bel mezzo dell'imponente corridoio, ringraziando mentalmente per il fatto che non ci fosse nessuno, rinfilai facilmente le scarpe, cercando di domare distrattamente i capelli e passando le mani sotto agli occhi in modo da rimuovere il più possibile i residui di mascara colato, cercando di ricompormi al meglio, nonostante avessi sempre la zip del vestito completamente abbassata.
Sorrisi maliziosamente al pensiero tra me e me, zampettando velocemente verso la mia stanza che, fortunatamente, relativamente poco distava da quella di Justin.
Estrassi dalla borsetta la chiave magnetica che apriva la porta della mia camera esattamente un istante prima di ritrovarmici davanti, entrandovi indisturbata senza essere passata sotto occhi indiscreti.
Mi liberai subito delle scarpe, lasciandole nel corridoio d'entrata, prima di togliere anche il vestito e ributtarmi sul mio letto, ancora notevolmente assonnata, nonostante fossero già le 7.38 am.

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Dirty Martini
FanfictionATTENZIONE: linguaggio maturo e contenuti sessuali. Cosa accade quando decidi di acconsentire ad un'avventura di una notte con un perfetto ed attraente sconosciuto solo perché sei a più di diecimila chilometri da casa? Skylar Hill, ventiquattro ann...