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Il giorno dopo me ne tornai a scuola controvoglia, con il collo ancora dolorante.

Ero riuscita a scappare da Serena fino all'ultima ora e devo dire che qualcosa mi puzzava. E infatti...

<<Ciao stronzetta come va il collo?>> disse ridendo seguita dalle sue pecore

<<Una meraviglia!>>

<<Sono contenta per te, ma vedo che sei ancora qui dopotutto, e stai anche ancora con Caleb, non è cambiato nulla, mi stai dicendo che non ti è bastato?>>

<<No, non mi è bastato, e qualunque cosa tu faccia, non cambieranno le cose>>

<<Oh beh, se il coltello fosse andato più a fondo eccome se sarebbero cambiate!>> disse ricevendo un'occhiataccia dalle sue pecore

<<E voi svegliati, rendetevi conto di quello che fate e con che tipo di gente andate in giro>> dissi rivolta alle pecore prima di andarmene.

Andai dritta a casa di Caleb perché tanto mia madre era al lavoro, e non saprei che fare a casa da sola.

Caleb mi accolse con il suo fantastico sorriso ed un bacio sulle labbra.
Erano ormai due anni che stavamo insieme e mi rendevo sempre di più conto che lui era giusto, e che niente ci avrebbe separato, nemmeno Serena.
Certo avevamo alti e bassi, ma ce la siamo sempre cavata e non potevo chiedere di meglio.

Ad un certo punto, mentre stavamo prendendo il the (devo bere the almeno una volta al giorno) suona il campanello.

<<Vado io>> disse Caleb

Ma chi sarà adesso? Pensai

<<Oh, ma tu non sei l'amica di Alaska? Lei è proprio qui>> sentii dire da Caleb

Avanzai verso la porta e quello che vidi mi lasciò a bocca aperta. Sulla porta di casa del mio ragazzo c'era Serena.

<<Oh, scusate, ero venuta per sapere se sapevi dove era, se siete insieme non vi disturbo, scusate!>> disse velocemente e andandosene

Questa me la paga. Chissà cosa stava tramando, non la passerà liscia sta volta. No, no.

I'm not a killerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora