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Il giorno dopo a scuola andai da Serena e gli dissi di stare lontana da Caleb se non voleva trovarsi lei il collo rotto, e ha detto semplicemente "okay", non pensavo fosse così semplice, forse l'ho spaventata abbastanza.

Oggi è sabato e come ogni sabato sono con Beatrice.
<<Allora come va con Tobias?>>
<<Ancora non è successo niente, ma spero succeda presto!>>
<<Si vede proprio che ti piace>>
<<Da morire>>
<<Ho fame, dove mangiamo?>>
<<Mc?>>
<<Mc.>>

Dopo aver ordinato andiamo a sederci e mangiamo come non mangiassimo da mesi. Sposto lo sguardo e vedo... Caleb!

<<C'è Caleb>> dico a Beatrice
<<Vai a salutarlo>>

<<Amore mio! Come mai qui? Tutto solo?>>
<<Ehi Alaska! Beh, ecco io, ehm avevo voglia di mc.>>
<<Come mai non prendi niente?>>
<<Ho ordinato il servizio al tavolo.>> dice digitando qualcosa sul suo cellulare
<<Oh okay, sono con Beatrice torno da lei, ci sentiamo dopo.>>
<<Salutamela, a dopo, ti amo.>>

Amo Caleb perché mi dice ti amo in continuazione, come se dovessi scordarmelo, come se mi amasse da impazzire come lo amo io.

<<Ti saluta Caleb>> dico a Beatrice.
<<Oh, ma già se ne è andato? Aveva già mangiato?>>
<<No, stava aspettando...>> dico girandomi nel punto in cui prima si trovava Caleb trovando un tavolo vuoto.
<<Eh no! Se devi mentire menti bene almeno! Chissà con chi si deve vedere...>>
<<Pensi che mi tradisce?>>
<<Ma cosa dici! Ti ama da impazzire, si vede da come ti guarda.>>

Dopo qualche minuto mi viene in mente Serena, mica avrà dato appuntamento a Caleb per dirgli qualcosa? Decido di dire tutto quello che è successo a Beatrice, e così faccio.

<<Ommioddio! Ma dovevi dirglielo subito a Caleb! Se veramente adesso sta con Serena e le sta dicendo cose non vere? Se lui ci crede? Devi fare qualcosa!>>
<<Lo chiamo?>>
<<Vai!>>
<<Oh, adesso capisco il perché di questa sciarpa al collo, dio Alaska perché non me l'hai detto subito? Quando la vedo la spacco a quella>>
<<No!>> dico andando nella rubrica del telefono
<<Non farlo, sennò penserà che ho paura, che non ho le palle, e che mi serve l'amica che mi difende, peggioreranno soltanto le cose. Quanto la odio.>>
<<Va bene, ma dimmi tutto quello che succede>>

Il telefono squilla ma Caleb non si muove a rispondere.
<<Alaska?>>
<<Caleb! Ehi, ho bisogno di parlarti, adesso, è molto importante possiamo vederci?>>
<<Ehm, veramente adesso sono molto impegnato.>>
<<Okay allora sta sera?>>
<<Veramente io... ho molto da fare non credo di farcela oggi.>>
<<Oh, va bene, allora ti chiamo domani. Come mai sei scappato dal mc?>>
<<Te l'ho detto, ho da fare, è successo un po' un casino al lavoro e sono dovuto andare.>> decido di credergli. Caleb è più grande di me, mentre io faccio il 3 superiore, lui ha già finito la scuola un anno fa, e si è trovato un lavoretto part time che però gli da molto da fare.
<<Va bene, ti chiamo domani.>>
<<Ti amo amore, scusami.>>
E con questo gli credo sul serio.

I'm not a killerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora