VI. Cigarette

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"Puzzi come una ciminiera. Dovresti smetterla di fumare". La voce soave giunse all'orecchio di Draco come musica conosciuta, Draco sapeva a chi appartenesse quella voce. Sorrise ancor prima di girarsi riconoscendo il migliore amico.

"Se puzzo come una ciminiera allora perché non te ne vai?" si girò per guardare il ragazzo ridendo. Blaise Zabini storse il naso e gli si sedette affianco, con le gambe penzoloni dal bordo del torre.

"Perchè sei il mio migliore amico e posso sopportare la puzza che emani. Cazzo, quante ne hai fatte fuori?" Draco aspirò il fumo, allentò la cravatta e puntò il piede destro sul pavimento lasciando quello sinistro nel vuoto. Quando buttò fuori la familiare nebbiolina grigiastra si preoccupò di farne arrivare la maggior parte sul viso dell'amico.

"Questa è la ventitreesima" rispose quando Blaise iniziò a tossicchiare cercando con la mano di scacciare il fumo che lo circondava.

"Coglione!" Draco rise ancora più forte, infastidire Blaise con il fumo era uno dei suoi passatempi preferiti da quando aveva cominciato a fare uso di quei piccoli sprazzi di felicità chiamate sigarette. Ricordava ancora il primo giorno che avevano provato quella diavoleria babbana.

Erano nei pressi del lago quando, due anni prima, Blaise aveva espresso il desiderio di provarle.

"Hai mai sentito parlare delle sigarette?" gli aveva domandato quando si erano seduti sulla riva del grande specchio d'acqua. Draco non sapeva cosa fossero, al Manor i contatti con i babbani erano pressochè nulli a causa del volere di suo padre. Il biondo non conosceva la maggior parte degli oggetti babbani come ad esempio il ferro da stiro o il tostapane, figuriamoci se aveva mai sentito parlare delle sigarette!

"No. Cosa sono?" domandò. Blaise alzò un sopracciglio.

"Seriamente non sai cosa siano le sigarette?" lo sguardo di Blaise era stupito. E non avrebbe dovuto esserlo con tutti quegli anni di amicizia alle spalle dove Draco sembrava appena uscito da un monastero dell'era medievale quando si parlava di TV o di computer. In più il mondo babbano a lui non interessava: gli era stato insegnato che tutto ciò che fosse babbano era inferiore, non degno neppure di essere nominato. E a Draco andava bene così.

"Quando mai ti ho mentito su queste cose? Sai benissimo che non conosco nessuna di quelle cianfrusaglie" Blaise aveva alzato nuovamente il sopracciglio, poi aveva scosso la testa in segno di rassegnazione.

"Dimenticavo quanto fosse rigido e bigotto tuo padre... Comunque, sono uno strumento che i ragazzi babbani usano per trasgredire. E' una sostanza che gli danneggia i polmoni se inalata per troppo tempo. Dicono che hai maghi e alle streghe invece non causi proprio niente eccetto l'ebrezza e il sollievo nel fumarle e..." ora era stato il turno di Draco quello di alzare gli occhi al cielo.

"Basta parlare, proviamolo e finiamola qui" sbuffò, voleva solamente zittire l'amico per poi tornarsene nel dormitorio per riposare. Non era necessario che Blaise gli desse tutta quella spiegazione dettagliata e pressoche inutile. A Draco non interessava minimamente.

"Ok, ok. Non ti credevo così impaziente" proferì Blaise agitando la bacchetta e facendo comparire all'interno della mano un pacchetto di quegli strani oggetti chiamati sigarette. Aveva una forma di parallelepipedo, i colori utilizzati erano il rosso e il griglio e il nome della marca era scritto a caratteri cubitali. Appena sotto però vi era la foto di un polmone divorato dal fumo quindi nero come la pece. A Draco vennero i brividi; la visione era veramente ributtante. Subito gli passò quel briciolo di curiosità che aveva di provarle.

"Già, fa proprio schifo" disse Blaise notando la faccia disgustata dell'amico."ma come ti ho detto prima, causa questo solo agli umani. A noi maghi non fa proprio nulla, stai tranquillo"

"E chi ha mai detto di aver paura?" Draco incrociò le braccia altezzoso. Non era benchè minimo spaventato da quell'invenzione babbana, babbana teneva a sottolineare. "Finiscila e aprila"

Blaise scosse la testa mora per poi aprire finalmente il pacchetto tirandone fuori la sigaretta cilindrica per poi infilarsela tra le labbra. Sapeva cosa fare solamente perché quell'estate aveva visto un gruppo di ragazzi babbani farlo; passò un'altra sigaretta a Draco il quale, titubante, la posizionò in bocca imitando l'amico. Detto ciò Blaise chiuse il pacchetto per poi prendere la bacchetta e accendere quella diavoleria. Appena il fumo gli penetrò nei polmoni cominciò a tossire: la gabbia toracica gli stavano andando in fiamme. Draco lo guardava con un sopracciglio alzato, divertito dalla patetica scena che Blaise stava facendo per poco fumo aspirato.

Imitandolo, Draco prese la bacchetta e accese la sigaretta. Poi istintivamente aspirò e buttò fuori il tutto. Quando la nicotina gli pervase le narici, Draco avvertì una scossa di piacere lungo tutta la spina dorsale. Non aveva mai visto fumare e non l'aveva mai provato prima, ma i gesti gli venivano naturali, meccanici. Era incantato dal potere di rilassamento di quel piccolo oggetto: l'invenzione babbana più utile che avesse mai visto.

"Mai più" disse ancora tossicchiando Zabini, la sua sigaretta era finita sull'erba e si era spenta. Doveva aver sbagliato qualcosa quando aveva aspirato il fumo. "Che invenzione orribile," sospirò girandosi verso l'amico che fumava tranquillo" Mi hai mentito!" gridò indicando Draco.

"Io? Ma di cosa stai parlando? Sei impazzito?" rispose il biondo risvegliato del suo stato di relax. Blaise lo additò con fare accusatorio.

"Sai benissimo cosa fare benchè tu non abbia mai visto e soprattutto mai provato una sigaretta? Ora le questioni sono due: o sei il dio del fumo oppure mi hai mentito spudoratamente per farmi fare una figura da idiota" Blaise incrociò le braccia mentre Draco cominciava a ridere. Blaise si stava comportando così semplicemente perché non era riuscito a fumarsi la prima sigaretta e si era intossicato da solo.

"Basta. Non le voglio più vedere, mi fanno schifo" disse e fece sparire il pacchetto di sigarette sotto lo sguardo divertito della serpe dai capelli biondi.

"Mi sa che qui sei tu l'imbranato, Zabini. Non ho mai visto nessuno fare uso di questa meraviglia" ammiccò verso l'amico che ormai si riteneva offeso da Draco.

"Che cosa ti ha detto tua zia?" Draco fu ben presto allontanato dal piacevole e divertente ricordo. Aspirò un'altra volta prima di rispondere, facendo qualche cerchio nell'aria. Sospirò.

"La sanguemarcio è qui" proferì. Zabini sgranò gli occhi sorpreso deglutendo.

"Hermione Granger? Sei veramente serio?"

Draco allentò ancor più la cravatta. Ora i pensieri che aveva cercato di tenere il più lontano possibile gli invasero nuovamente la mente come un tornado. "Sono serio e dovrò fare una cosa strana, troppo strana e di cui non capisco la ragione." detto ciò raccontò a Zabini tutto quello che sua zia e Piton gli avevano riferito.

Era bello poter contare sull'appoggio di un amico come Blaise. Draco solitamente era una persona parecchio riservata, esattamente come la giovane Grifondoro anche se non lo sapeva, persino con i propri amici. Ma quella volta ne sentì proprio il bisogno.

Far innamorare una mezzosangue era assurdo, assolutamente fuori discussione. Ma Draco sapeva che non avrebbe potuto ritirarsi. Si sarebbe condannato da solo. Lo ammetteva pure a se stesso, era un codardo.

Spazio Autrice

OK, ce la ho fatta. Capitolo di transito dove in realtà succede ben poco. Come al solito sono in ritardo mea culpa. Probabilmente lo sarò ancora per un po' (spero proprio di no) perché devo recuperare alcune materie tra cui latino, il quale pare mi stia frinedzonando non poco quest'anno.

Detto ciò spero che il capitolo vi sia piaciuto e spero siate ancora qui! Se vi va lasciate un commento con il vostro parere sulla storia e una piccola stellina se il capitolo è stato di vostro gradimento.

Ci vediamo al più presto,

Maria

Prisoner |Dramione #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora