《Allora, mi dica..》lascia la frase in sospeso e mi scruta da capo ai piedi attentamente.
《CON QUALE CORAGGIO MI STAVA FISSANDO!!》 Sembra impazzito, la sua voce calma si è ormai trasformata in grida che rimbombano per la stanza.
Il mio cuore impazzisce nuovamente, lo sento pulsare velocemente nel petto, ho l'impressione che anche lui lo senta.. adesso mi guarda divertito.
《Hai paura stronzetta?!》
Se ho paura ? Sto letteralmente tremando.
Non gli rispondo, sarebbe inutile e molto probabilmente la vedrebbe come mancanza di rispetto.
《Hmm... vediamo la tua cartella》conclude dirigendosi alle mie spalle,
Seguo i suoi passi con la coda dell'occhio poi lo perdo di vista, un rumore metallico invade le mie orecchie. HO PAURA. Poi un botto, era l'anta di un armadio.
Mi sento osservata, sento il suo fiato caldo sul collo, sa di sigarette e caffè.
《Jasmine》 la sua voce è inquietante, riempio i polmoni d'aria.
《Rispondi! Sei jasmin!?》 Si. Il mio nome, non lo sentivo pronunciare da tanto, troppo tempo.
《Si signore》riesco a dire con parole soffocate da sospiri leggeri, lui si diverte, si nota dal suo diabolico sorriso.
I suoi occhi vanno a scrutare dei fogli dentro la carpetta beije.
《Bene bene, jasmin Polister, hai 17 anni, un anno di ricovero, problemi mentali...》si interrompe per qualche secondo poi alza gli occhi dalla carpetta e mi guarda con espressione stupita.
《Wow, bene, hai ucciso i tuoi genitori!》 Quelle parole mi colpirono in pieno come proiettili dritti al cuore.
《Io non ho ucciso i miei genitori!》 Almeno spero...
Una risata malefica mi circonda:
《Non ti permettere di rispondermi!》
Adesso l'avevo ad un centimetro dalla faccia, stringeva i denti provocando un rumore insopportabile.
《Qui c'è scritto così, ma mi piace!》esclama infine sorridendomi maleficamente a trentadue denti gialli.
Guardo i suoi occhi ma il mio istinto mi ordina di smettere così posò lo sguardo sulle mie scarpe ormai consumate.
《No no no.. non essere triste!》Mi alza il mento e mi costringe a guardarlo.
《Sei uno dei pochi casi così gravi, a te ti spetterà qualcosa di speciale vedrai!》Lo guardo con gli occhi sgranati. Qualcosa di speciale?
Mi lascia andare il mento per poi gridare il nome di Robert.
L'uomo invade nuovamente la stanza irigidendosi alcuni passi dopo, scruta tutti dal primo all'ultimo, evidentemente per lui è strano non vedere alcun cadavere.
《Lei!》 Esclama il dottore pazzo indicandomi.
《Riportala nella sua stanza.》
《Si signore》 Robert si dirige verso di me velocemente, mi afferra il braccio e mi trascina via.
Una dose di sollievo mi invade, mi giro verso gli altri che mi guardano con pietà.L'odore di muffa mi investe in pieno, la mia stanza più scura che mai mi accoglie nuovamente.
Mi butto sul letto e stringo le gambe al petto. IO NON HO UCCISO I MIEI GENITORI. Non credo.~sangue, sangue, sangue, ne ero piena dalla testa ai piedi.
《Mamma, papà?!》 Grido con le lacrime agli occhi, non capisco cosa sta succedendo, mi guardo attorno, vicino alla mia mano un coltello da cucina dipinto anch'esso di sangue, il terrore mi invade, mi alzo ma le mie gambe cedono, non ho le forze così rimango in posizione fetale a terra studiando mille teorie ma gli unici indizi che ho, sono il sangue, il coltello e la mancanza dei miei genitori.
Alcune ore dopo sento le sirene della polizia, sempre più vicine fino a fermarsi d'avanti casa, il salotto viene invaso da luci rosse e blu, dentro di me nasce una speranza.
《Signorina, signorina come sta ?》
Roteo gli occhi e vedo la sagoma di un poliziotto alto e ben proporzionato, la sua voce calma lascia comunque trasparire alcune note di terrore.
Mi prende dalle braccia e mi mette a sedere.
《I suoi genitori dove sono ?》
Mi guarda dritto negli occhi.
《I..io non .. non lo so!》 Esclamo fra un singhiozzo e l'altro, gli occhi mi si riempiono di lacrime, tutto diventa più sfocato.
《Gli abbiamo trovati, sono qua!》
La voce del uomo proveniva dalla scuderia.
《Ferma qua!》 Mi dice stringendo la presa.
《Jack! Vieni, la ragazza, sembra stare bene.》 Grida prima di lasciarmi andare, mi sorreggo con il braccio destro lasciando la testa penzolante, mi sento drogata. Un altro poliziotto mi si avvicina, mi prende in braccio e mi porta alla macchina.
Pochi secondi dopo appare anche un ambulanza che mi soccore.
Io non faccio altro che chiedere dei miei genitori ribellandomi alle loro cure.
《Ha le pupile dilatate e il battito accelerato.》 Afferma uno di loro mentre un altro nota il tutto sopra un foglio.
Risco a scappare, finalmente mi riprendo e corro verso la scuderia mentre due infermieri mi rincorrono.
Due corpi dentro due sacchi neri e molto....troppo sangue.
Mi inginocchiò davanti a quel oscenità e mi lascio andare ad un pianto disperato, mi sento tirare, uno dei poliziotti si fa coraggio e mi riporta all'ambulanza dove inizio a dare di matto aggredendo un infermiere.
Un iniezione e poi il nulla, mi ritrovo dentro un ospedale attaccata alla flebo.
《È stata lei a quanto pare》dicono.
Apro leggermente gli occhi e vedo due infermiere chiacchierare.
《E ha usato un coltello da cucina... quanta crudeltà, i figli d'oggi non hanno più rispetto per i genitori. Vergogna.》
Continua la bionda mentre la mora la guarda con gli occhi sgranati.
Vorrei parlare ma le parole mi muoiono in gola, l'immagine dei due corpi mi riappare davanti agli occhi.~Mi alzo di scatto, il mio corpo impregnato di sudore supplica per dell'acqua, mi avvicino al lavandino e bevo.
Ho fatto un altro incubo.
Uno dei soliti.
Rivivono quell'esperienza quasi ogni santo giorno.
vicino alla porta noto un piatto.
C'è un qualcosa di inspiegabile dentro, ha un colore verde giallastro: è una zuppa.
Mi obbligo a mangiarla, non ha sapore, sembra acqua, il pane in alcuni punti è ammuffito, strappo le parti non mangiabili e le butto fuori attraverso le barre di ferro della finestra, ormai fuori fa buio e sento la pioggia picchettare sul tetto, il freddo invade la mia stanza così mi infilo sotto la coperta stringendo le gambe al petto in posizione fetale.
Improvvisamente il suono metallico della porta scatta e io mi metto a sedere.
Nella mia stanza viene scaraventato un ragazzo.
《Ecco troia, il tuo compagno di giochi !》 Esclama l'uomo prima di richiudere la porta....
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¿Le Stelle Cadenti¿
Fantasy336b12 o Jasmine? Pazza o sana di mente? Il manicomio che l'ha intrappolata ha i giusti motivi per farlo o è condannata a una vita di misera ingiustamente? Ma sopratutto, il suo nuovo compagno di giochi perché è apparso così, all'improvviso? Jasmine...