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《Allora piccola assassina, alzati.》
Mi invoca l'uomo sorridendomi maleficamente.
Lo guardo cercando compassione, ma lo sguardo malefico che possiede  mostra tutt'altro.
Fa paura, guardo i suoi occhi scuri e rossi, sembra drogato.
Mi alzo lentamente, le gambe quasi mi cedono, le sento deboli, con la mano mi indica di andarmi a sedere su una cosa molto simile a una barella.
Nonostante la mia grande voglia di scappare, lo faccio, mi siedo lì in attesa del peggio.
Non avrei altra via d'uscita.
Dalla tasca estrae una siringa, contiene un liquido rosastro.
Si avvicina a me minacciosamente.
Ho paura.
La mia mente inzia a farsi diverse domande.
"Mi sta drogando?"
"Mi vuole uccidere"?
"Cosa sta succedendo?!"
Sono sconvolta ma il mio corpo come indotto da una strana forza non vuole reagire agli input del mio cervello.
Voglio scappare, reagire in qualsiasi modo ma il mio corpo si rifiuta.
Prende il mio braccio e mi buca la pelle con con quel sottile e lungo ago.
Riesco quasi a sentire come quel liquido percorre lentamente le mie vene, ho il sangue avvelenato ormai, non so cosa aspettarmi.
《 allora, ora ci faremo due chiacchiere.》
È serio, fin troppo.
Cosa mi ha fatto?!
《 cosa mi hai fatto?》 Le parole escono dalla mia bocca senza controllo.
Mi sorride, un sorriso molto malefico. Tutto ciò è inquietante.
《 hai mezz'ora di vita, rispondi correttamente alle mie domande e vivrai, l'antidoto ce l'ho proprio qui.》
Concluse uscendo dalla tasca un'altra siringa con un liquido verdastro.
《 q..q..quali domande?》 Balbetto in preda alla disperazione.
《 allora..》 si gira prima di concludere e prende dalla cattedra una cartella bianca.
c'era scritto il mio nome sopra con una calligrafia molto bizzarra.
《 Ti abbiamo fatto diversi analisi da quando sei arrivata, non sembra che tu soffra di nessun tipo di malattia mentale.》
Questo lo sapevo già.
《 Ma non capisco perché tu abbia ucciso i tuoi genitori e questa cosa mi crea molta curiosità》
《 io non ho ucciso i miei genitori》e  lo ripeterò fino alla morte se sarà necessario.
《 tic tac, tic tac, il tempo sta scorrendo.》dice lo strozo imitando un orologgio a pendolo con il dito. Non voglio morire ma non voglio neanche dire di aver ucciso i miei genitori, non ha senso, non voglio ammettere colpe che non ho.
《Io non li ho uccisi》Esclamo nuovamente tra un singhiozzo e l'altro, piangevo, ancora.
《Oh, povera piccola, piange.》sembrava dispiaciuto, oviamente stava recitando.
《Non ce ne può fregar di meno》
Conclude poi.
Alzo lo sguardo e lo fisso negli occhi.
Abbassa lo sguardo!
Mi ordina una voce nella mia testa.
Era la stessa voce di sempre.
Non la sentivo da tanto.
《Cosa c'è?!》
Chiede il dottore con aria di sfida.
Abbassa lo sguardo maledizione!
Un altra volta.
Adesso piu forte e incazzata di prima.
Non la voglio ascoltare.
Non mi interessa, è uno dei motivi per cui sono qui.
《Sono già passati dieci minuti angelo》lo stronzo mi sorride adesso ma io divento sempre piu debole e lui lo nota.
《Ti senti stanca?》
Digli di si e scusati.
Mai!
Io non gli dirò scusa.
Continuo a guardarlo in silenzio dritto negli occhi.
Dio se non abbassi lo sgurado lo farai incazzare.
"Non mi interessa, se devo morire, morirò."
《Niente da fare? Vuoi morire a soli 17 anni?》 Adesso ha messo il broncio, mi stava decisamente prendendo per il culo e si divertiva anche.
Non mi vuoi ascoltare eh?
La voce continuava a insistere.
Le prime volte che l'ho sentita, prima del incidente mi sembrava strano, adesso ci avevo fatto l'abitudine anche se pensavo di non doverla sentire più.
Era un anno più o meno che non si faceva piu sentire, precisamente da quando mi avevano rinchiuso.
La ignorai, ancora una volta.
Okay.
All'improvviso un suono assordante mi invade le orecchie, mi sta scoppiando la testa, i miei timpani stanno per cedere.
Mi copro le orecchie con le mani e non appena poso lo sguardo a terra il suono smette.
Libero le orecchie e riguardo il dottore, adesso con un'espressione confusa, sembra che lui non l'abbia sentito.
《Cos'hai angelo? Le tue allucinazioni uditive si fanno risentire?》
Scuoto la testa in segno di no con l'espressione più innocente che conosco.
《Sei stata tu?》
Sembrava che voleva per forza avere un si come risposta.
Per qualche  secondo la possibilità di affermare alla domanda mi sorvolò per la testa, ma subito dopo scompare senza lasciare alcuna traccia.
《No》rispondo ormai stufa della stessa domanda alla quale davo la solita risposta.
《Sono passati 25 minuti》disse guardandosi l'orologio.
《Vogliamo fare il conto alla rovescia?》 Ironiza lo stronzo.
Ho un nodo alla gola, la mi vista e sempre più offuscata.
Mi sto letteralmente sdragliando, il mio corpo non regge più.
《Mancano 5 minuti, no aspetta aspetta, sono 4.》mi comunica divertito mentre controlla l'orologio.
Digli che sei stata tu!
Riecola quella maledetta voce, risuona nuovamente per la mia testa.
"Non dirò mai una cosa del genere."
Jas, per favore.
Noi sappiamo che non sei stata tu.
"Noi chi, io e la vocina pazza della mia testa?"
La cosa non mi convince molto.
Convinta e decisa ormai aspetto il mio ultimo respiro.
《3-2-1》
Riesco a guardarlo ancora in faccia per qualche secondo poi il buio.











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