Day One - You've always been the one that I love

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«Siediti sul letto, vedo cosa riesco a fare» Aggiunse avvicinandosi alla scrivania e prendendo quello che le serviva per disinfettare la ferita e fasciarla, poi seguì il ragazzo verso il letto di quest'ultimo e si sedette al suo fianco appoggiando le diverse cose sul pavimento.

Subito si accorse quanto fosse difficile lavorare visto che la ferita partiva da sotto il pettorale per poi arrivare fino a sotto il braccio, quindi con una leggera pressione della mano sul suo petto gli aveva indicato di sdraiarsi e il ragazzo capì automaticamente che doveva alzare il braccio, cosa che fece trattenendo una lamentela di dolore visto che nell'alzare il braccio si sentiva tirare la pelle intorno alla ferita che si era già richiusa.
La ragazza aveva preso un batuffolo di cotone e l'aveva bagnato con del disinfettante, per poi tamponare delicatamente la ferita del ragazzo, dispiacendosi quando vedeva che cercava di nascondere il dolore di quanto la medicina gli bruciasse.
Mentre medicava il biondo non poté evitare che i suoi occhi vagassero sui muscoli contratti e gli addominali abbastanza definiti per un ragazzo di appena quindici anni, se lo sarebbe dovuto aspettare da uno che faceva diversi sport e che tra l'altro combatteva ogni giorno insieme a lei.

Era rimasta in silenzio tutto quel tempo, probabilmente rossa in viso, e il ragazzo non aveva distolto lo sguardo da lei, anche se a quanto pare la corvina non s'era neanche accorta di essere osservata, guardò per la prima volta il ragazzo solo quando ebbe finito di curarlo, spostando gli occhi verso il suo viso e incontrando il suo sguardo solo per dirgli che poteva rimettersi seduto, ma si accorse che lui non aveva fatto altro che guardarla per tutto quel tempo, anche se erano appena pochi minuti e quel silenzio aveva reso il tutto ancora più interminabile e imbarazzante;
quella situazione fu spezzata da un sussulto da parte di lei, che guardò da un'altra parte quando incontró i suoi occhi verdi, seguita dall'alzarsi del modello che tornò seduto.
Si sporse da un lato del letto per prendere la fascia che aveva appoggiato sul pavimento e un rotolino di scotch, appoggiando entrambi sul materasso e spostandosi dietro il ragazzo, sedendosi sulle sue stesse ginocchia.
Iniziò a srotolare la fascia intorno al busto del ragazzo, avvolgendolo a partire dal sotto il braccio, passando sulla spalla per fare in modo che non scivolasse giù e tornando a fasciarlo fino all'altezza dell'ombelico.

«Sei... sei delusa che Chat Noir sia io?» Domandò un po' esitante il biondo ripensando all'espressione fredda della corvina che era inginocchiata dietro di lui, occupata a passargli la fascia intorno al busto.
«C-Cosa? No, assolutamente!» Rispose lei, sussultando quando sentì il biondo parlare dopo un lungo silenzio.
«È solo che ho appena scoperto che sei stato sempre al mio fianco e sei sempre stato così simpatico, dolce, romantico e interessato nei miei confronti cercando di farmi innamorare di te... e io cos'ho fatto? Ti ho sempre respinto come Chat Noir solo perché troppo follemente innamorata di te come Adrien Agreste» Iniziò a spiegare tranquillamente, alzando la voce e sbottando solo quando rispose alla sua stessa domanda, stringendo senza volerlo la fascia intorno al corpo del modello che gemette dal dolore, scusandosi subito dopo per avergli fatto male, allentando la presa.
«Quindi tu... sei sempre stata innamorata della mia versione normale?» Chiese gentilmente Adrien girando di poco la testa verso sinistra, guardando la ragazza con la coda dell'occhio. La super-eroina strappò un pezzo di scotch con i denti e lo appiccicò tra la fine della fascia e lo strato sottostante, prendendo qualche altro pezzetto per sicurezza, volendo evitare che si staccasse e appoggiandoci la mano facendo una leggera pressione per assicurarsi che avesse attaccato.
Allora il ragazzo prese tra le sue la mano della ragazza-coccinella, voltandosi verso di lei e aspettando ancora una conferma alla sua domanda; gli occhi azzurri e lucidi della ragazza incontrarono quelli verdi e svegli del biondo, accorgendosi di qualche piccola lacrima che scendeva lungo il lato della maschera rossa a pois neri per poi andare sulla guancia e cadere giù lungo il lato della mascella, vedendo poco dopo la ragazza abbassare la testa per interrompere il contatto visivo e annuire silenziosamente.
«Insettina, perché stai piangendo?» Chiese mettendole delicatamente la mano sotto il mento e alzandole così il viso, tornando nuovamente a guardarle gli occhi color cielo e le guance arrossate, passando poi la mano sulla guancia calda e asciugandole le lacrime con il pollice.
Subito dopo Ladybug si avventó tra le braccia del ragazzo -facendo comunque attenzione a non fargli male- e lo abbracció, stringendosi a lui e mettendo il viso all'altezza del cuore, riuscendo a sentire il suo battito veloce; Adrien sorrise tra sé, mettendo le sue braccia intorno alla ragazza e ricambiando l'abbraccio, accarezzandole i capelli e sentendo il viso della ragazza bagnato dalle lacrime contro il suo petto.

«Dopo che ho scoperto che sei Chat Noir...» Iniziò lei con la voce spezzata dal pianto «...C-Che senso ha essere imbarazzata in tua presenza, balbettare, arrossire, aver paura di dire qualcosa di sbagliato...? Quando ero con Chat Noir non mi sono mai comportata così, ho sempre agito in modo naturale e spontaneo, invece con Adrien non sapevo cosa dire, come comportarmi...» Concluse tra un singhiozzo e l'altro, accoccolandosi ancora un po' al ragazzo per cercare conforto.
«Ci conosciamo anche nei nostri panni civili, vero?» Il ragazzo dagli occhi verdi chiese una conferma riguardo a ciò che aveva intuito, sentendo la ragazza muovere la testa contro di lui, capendo che stava annuendo.
«È un sì» Sospirò tra sé, vedendo la corvina staccarsi da lui e alzarsi dal letto, dirigendosi verso la finestra e prendendo il suo yo-yo intenta ad andarsene dopo aver calmato il pianto.
«Aspetta! Promettimi che domani tornerai, per favore...» La pregò il biondo tendendo una mano in direzione della ragazza, ricevendo un sorriso in risposta.
«Ovviamente, gattino» Rispose semplicemente lei, per poi lanciare fuori dall'abitazione lo yo-yo e buttarsi quando si assicuró di aver salda la presa, tornando a casa.

I'll Be Always There for You || Miraculous Ladybug |Wattys2017|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora