Capitolo 31

299 25 1
                                    

Tristan si mise le mani nei capelli.
Non era possibile.
Non poteva essere.
Non aveva parlato con Bradley per tutti questi mesi.
No.
William non era Bradley e questo era tutto un sogno.
Un incubo.
Perchè se Bradley avesse sfruttato le informazioni che lui stava dando a William sulla sua cotta a suo vantaggio, Tristan avrebbe dato di matto.
Lo aveva preso in giro.
Lo aveva fottutamente preso in giro.
Non riusciva più a ragionare, non riusciva più a capire che in fondo non ci fosse nulla di male, perchè dai, non l'aveva mica sputtanato in giro o simile, aveva solo finto di non essere lui per farsi raccontare di quanto
adorasse Bradley.
Chissà da quanto sapeva di essere lui la sua crush.
E lui si era sentito in colpa perchè gli rispondeva sempre meno, quando era sempre con lui che stava
parlando.
Tristan si sentì tremendamente stupido.
Condom era ovviamente Connor, come aveva fatto a non arrivarci prima?
E poi quel legame stretto con James chi altri poteva averlo?
Bradley WILLIAM Simpson.
Erano in classe insieme aveva detto.
Proprio.
"Sono un idiota, un incredibile idiota"
Non sapeva davvero come comportarsi.
"Amore? Ci sei?"
Dopo tutto questo aveva ancora il coraggio di chiamarlo amore?
Andò verso il soggiorno con il telefono in mano e scuro in volto.
"Eccoti finalmente, James e Connor dicevano che- Tesoro, stai bene?"
Tristan alzò lo sguardo, tendendogli il telefono.
"Sì, WILLIAM, sto benissimo!"
Bradley sbiancò. Anastasia spalancò la bocca sorpresa. James spostò lo sguardo ripetutamente da Tristan a Bradley. Connor sospirò ripetendo a voce bassa "Lo sapevo, lo sapevo, lo sapevo". George, invece, non stava capendo un'emerita minchia.
"Io te lo avrei detto"
"QUANDO? QUANDO CI SAREMMO SPOSATI? QUANDO CI SAREMMO LASCIATI? QUANDO?!"
"Ti prego non urlare, non è nulla di grave, possiamo risolverla"
"IO MI FIDAVO DI TE, IO TI DICEVO TUTTO CIO' CHE PROVAVO RIGUARDO LA MIA COTTA PER
QUEL FIGO DELLA MIA SCUOLA, CHE, GUARDA UN PO', ERI SEMPRE TU!"
"All'inizio non sapevo di essere io, te lo giuro"
"E QUANDO L'HAI SCOPERTO NON POTEVI SEMPLICEMENTE DIRMI -EHI TRISTAN, SONO
BRADLEY, MA SONO ANCHE WILLIAM-"
"Io non credevo che-"
"COSA? CHE L'AVREI SCOPERTO?"
Bradley tacque.
"Lo sapevo" disse Tristan amaramente, prendendo la sua giacca per poi uscire.
Il riccio provò ad inseguirlo, ma nessuno glielo permise, dicendogli fosse meglio lo lasciasse sbollire.
Si accasciò a terra piangendo, mentre Anastasia e George uscirono per seguire il biondo.
James e Connor tentarono di consolare Brad, ma lui si rifugiò nel suo letto, senza lasciar uscire nemmeno la
testa dalle coperte.
Anastasia fece andare George a casa, e poi bussò alla porta di Tristan.
"Tris.."
"Tris.. Dai aprimi"
"So che ci sei, perciò apri sta fottuta porta"
Alla 30esima minaccia finalmente la fece entrare, e lei gli si lanciò addosso per abbracciarlo.
Rimasero così per diverso tempo, in silenzio, col solo rumore dei singhiozzi del biondo a far da sottofondo.
La ragazza gli accarezzò ripetutamente i capelli, cercando di calmarlo, finchè lui non prese un respiro profondo e si staccò da lei, pronto a sorbirsi un discorsone.
"Okay pulcino, non piangere più.
Non penso che Bradley l'abbia fatto con cattive intenzioni, mh? Credo semplicemente che sia diventato
sempre più difficile dirtelo man mano che diventavate più intimi, in fondo è normale.
Cioè, lui si stava affezionando a te davvero molto e tu pure, ma al tempo stesso avevi un forte legame con
questo William, come poteva dirtelo senza pensare di avere ripercussioni? Ti ama davvero, non tagliarlo fuori per questo"
Il ragazzo scosse la testa senza dire nulla.
"Okay, forse hai bisogno di tempo, ma davvero, riflettici. E dagli un'altra possibilità, se non oggi, domani, se non domani, dopodomani. Basta che capisci che lui non voleva ferirti"
Questa volta lui annuì.
"E parlaci, okay? Lascia che ti spieghi la sua versione"
Tristan la abbracciò sussurrando un grazie sincero e dettato dal cuore.

Written Off ※ Tradley EvansonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora