WHAT IF SHE DIDN'T CALL ME?
(Parte II)
Non svenire, rimani sveglia!
Allison se lo ripeteva oramai da un bel po' anche se, se glielo avessero chiesto, non avrebbe saputo dire da quanto perché non aveva idea di quanto tempo fosse passato da quando suo fratello l'aveva portata in quel posto. Con gli occhi stanchi e ancora gonfi si guardò intorno cercando di ignorare il dolore che le catene le procuravano ai polsi. Non svenire e rimanere sveglia era tutto ciò su cui stava provando a concentrarsi perché se avesse chiuso gli occhi non era sicura che li avrebbe riaperti.
Sentiva male in ogni parte del corpo, dalle sue labbra a ritmo costante, cadevano gocce di sangue che le finivano sui jeans chiari formando una macchia. Si chiese se Klaus avesse immaginato cosa fosse successo e si rispose che sicuramente lo aveva capito vista la scia di sangue che aveva lasciato sul pavimento mentre suo fratello la trascinava fuori dalla stanza tirandola per i capelli, dopo averle morso tutte le parti di corpo che era riuscito a mordere.
Senza dubbio il suo amico Ibrido aveva telefonato ad Elijah e si era premurato di avvertirlo, anche se lei gli aveva chiesto di non farlo.
Abbassò il capo e cercò di fare un grosso respiro che le fece bruciare il petto e la gola e la fece tossire fino a rimanere senza fiato. Fu allora che suo fratello entrò nella stanza con in mano un hamburger e tirando una vecchia sedia di ferro le si mise a sedere davanti.
"Ti ho sentita tossire" le disse. "Stai bene?" scoppiò a ridere allungando le gambe e incrociandole.
Allison si sforzò di mantenere un tono calmo e con la poca forza che le rimaneva gli sorrise appena. "Sto benissimo" replicò. "Se credi che basti pestarmi a sangue per spezzarmi allora devo dirtelo; sei un idiota. Sono stata torturata dal diavolo in persona, da angeli vendicatori, ho mangiato una pizza con Morte e fatto un giro multidimensionale con Dio. Credi che basti un vampiro sarcastico e pallone gonfiato come te a spaventarmi?"
Matt diede un altro morso al suo panino e fece un grosso respiro prima di deglutire. "E tu credi che le tue parole mi impressionino in qualche modo? Credi che ti basterà mettere insieme nello stesso racconto Morte, Lucifero, Dio e i tuoi cari amichetti angeli per farmi paura? Per farmi abbandonare il mio piano?"
"E quale sarebbe esattamente il tuo piano? Farti uccidere da un Originale? Perché è quello che accadrà quando Klaus mi troverà. Tu morirai, io vivrò e me andrò da questo posto."
"Giusto!" esclamò suo fratello. "Gli hai chiesto di uccidermi, quasi lo dimenticavo. Vi ho sentiti mentre parlavate; lui ti accarezzava con dolcezza i capelli... Mi domando cosa avrebbe pensato il nobile Elijah se avesse assistito alla scena. Non è proprio con lui che ti sei rotolata tra le lenzuola diverse volte?"
"Vai all'Inferno!"
Matt rise di gusto. "Forse l'espressione rotolarsi tra le lenzuola non ti piace? Preferisci bruciare di passione insieme? Devo ammetterlo, dal modo in cui ricordo ti guardava credevo che ti amasse ma poi, recentemente, ho sentito dire che vorrebbe ardentemente scaldare le lenzuola del letto della madre di sua nipote, la figlia di Klaus. Credo si chiami Hayley, se la memoria non mi inganna, pare che sia un'autentica bellezza."
"Ti sei dato al gossip a quanto vedo."
"Io la chiamo ricerca. Mi è bastato fare qualche domanda ad un tizio di nome Liam, un giovane vampiro pieno di risentimento nei confronti di colui che si è eletto leader ma che, a suo dire, non è proprio all'altezza. Uuh..." Matt si lasciò andare contro la sedia. "Dovevi sentirlo, un fiume in piena."
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What if?
FanfictionElijah Mikaelson ha una personalità complessa anche se spesso preferisce essere visto solo ed esclusivamente come l'Originale moralista che rimette insieme i pezzi nel caos lasciato dalla sua, più impulsiva di lui, famiglia. Ma se nella sua vita ci...