What if she stopped him? (Parte I)

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WHAT IF SHE STOPPED HIM?

(Parte I)

Allison si guardò intorno sperando che non ci fosse nessuno. Non aveva idea del perché lo stesse facendo, o meglio sì, lo sapeva ma non capiva perché... era complicato, in parole povere avrebbe potuto spiegarlo dicendo che forse sapeva per chi lo stava facendo ma non perché.

Sospirando strinse l'elastico che le teneva fermi i capelli e alò la zip del suo cappotto tremando di freddo. New York era una città bellissima, lei lo aveva sempre pensato. Ma era dannatamente fredda persino in Aprile, non proprio l'ideale per chi come lei era abituata alla perpetua estate californiana.

In fondo al vicolo in cui si trovava c'erano solo altre due persone a parte lei. Ad uno dei due stava dando la caccia da qualche settimana oramai, da quando le morti sospette iniziate in Missouri si erano propagate a macchia d'olio passando per diversi Stati fino alla splendida New York. Aveva seguito le tracce e raccolto le prove perché sapeva che, quando lo avrebbe rimesso al suo posto, quelle prove avrebbero potuto servirle.

L'altro era l'ennesima vittima che non era riuscita a salvare, Dio solo sapeva quanto si sentisse in colpa per non esserci riuscita.

"Non saresti dovuta venire in questo vicolo" mormorò il vampiro che le stava davanti ma che le dava le spalle.

La cacciatrice fece un grosso respiro. "Hai ragione, sarei dovuta venire nel primo vicolo in cui hai ucciso la prima vittima."

Lui raddrizzò le spalle, si pulì la bocca con la manica del giubbotto di pelle e abbozzò un sorriso. "Allison Morgan!" esclamò voltandosi lentamente per guardarla. "Avrei dovuto capirlo dall'odore che eri tu. Ma d'altronde a sapere ogni minimo dettaglio di te è sempre stato mio fratello Elijah..." disse con un tono malizioso che ad Allison non piaceva affatto.

"Simpatico come sempre" mormorò scuotendo poco il capo. "Che cosa stai facendo?" gli disse avvicinandosi di qualche passo. "Perché uccidi queste persone? So che l'autocontrollo non è mai stato il tuo forte ma stai lasciando cadaveri ovunque, i cacciatori sono in subbuglio, tutti vogliono la testa della bestia che sta uccidendo questa gente."

"Che vengano!"

"Che farai? Ucciderai anche loro? Esporrai così la tua famiglia? Hope?"

"Alla mia famiglia non è mai importato nulla di me e ad ogni modo sanno badare a loro stessi."

"Stanno provando a vivere pacificamente, senza dare nell'occhio. Sono vampiri, non mostri. Loro conoscono la differenza, tu invece la conosci?"

"Chi lo sa..." Kol avanzò di qualche passo con l'intento di intimidirla, ma non sapeva che era proprio quello che lei voleva. Infatti le bastò allungare la mano con un gesto rapido e deciso per iniettargli una massiccia dove di verbena che sarebbe bastata fino al suo arrivo a New Orleans.

****

"Nessuna notizia di Kol, anche se c'è una scia di sangue che sembra decisamene nel suo stile" Freya scosse il capo. "Missouri, Texas, Kansas, California... sono morti sparse e senza un apparente filo logico ma noi sappiamo qualcosa che gli altri non sanno e il mio incantesimo è riuscito a collocare nostro fratello in tutti i posti. Ultimo della lista..."

"Un vicolo freddo e sperduto di New York" Allison entrò nella tenuta trascinando un corpo privo di sensi legato per i polsi. "Salve a tutti" li salutò con un sorriso cercando di prendere respiro. Indicò con un dito il corpo di Kol. "Credo che questo appartenga a voi."

"Allison?" domandò Freya perplessa dando uno sguardo ad Elijah, scoprendo che la stava guardando esattamente come faceva ogni volta; con gli occhi scuri pieni di dolcezza. Come quando l'aveva vista arrivare bella ed eterea alla festa di compleanno di Hope qualche mese prima.

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