La porta della mia cameretta si apre risvegliandomi dal mio stato di trance, ultimamente non faccio altro che starmene sul letto a fissare il vuoto con la mente chissà dove.. Sarà forse il mio subconscio che vorrebbe portarmi via da queste mure troppo sottili per coprire le urla.
Mia madre si avvicina al mio letto
<Ash sei pronta?!> urla. Certe volte vorrei avesse il tasto per abbassare il volume come i cellulari o il tasto 'muto' , mi tornerebbe utile.
<Pronta per cosa?> le chiedo.
<Come per cosa?! É la vigilia di Natale e dobbiamo essere a casa dei Jackson tra un'ora!> mi dice, anzi mi urla. Credo che non sappia più cosa vuol dire mantenere un tono di voce normale.
<Oh si, certo, natale, Jackson, sarò pronta tra poco , dammi dieci minuti.> le dico cercando di sembrare più entusiasta possibile. Odio il Natale. Non fa altro che ricordarmi tutta quell'armonia e affetto che nella mia famiglia non ci sarà mai. Impiego quasi un'ora a prepararmi, o meglio, a fissare intensamente il mio peluche invidiandolo perché lui può rimanersene sotto le coperte e io no.
<Aaaaashh!!> urla mia madre e quasi mi sfonda i timpani.
Prendo un profondo respiro.
Sarà una giornata mooolto lunga per me.
Decido di scendere le scale che portano in salotto e raggiungere la mia 'famiglia' se così si può definire.
Mio padre non c'è mai.
Lui dice che lavora ma mamma dice che non é vero, che i suoi turni non coincidono con gli orari in cui lui torna a casa.
Mia madre invece passa sempre più tempo con i suoi amici e io e mio fratello Gab di sette anni stiamo per lo più dai nonni o se siamo con lei sembriamo per lo più inesistenti.
Tranne quando si tratta di urlarci contro per qualcosa, pare che in quei momenti si renda conto della nostra presenza.
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L'amore É Una Bugia
RandomPerché quando a spezzarti il cuore per la prima volta non è il tuo primo fidanzatino ma i tuoi genitori cambia il tuo modo di vedere e di percepire le cose. Perché adesso mi porto addosso le ferite, di tutte le battaglie che ho evitato.