Dopo una settimana di totale silenzio dove ognuno sembra essersi messo in punizione in camera sua da solo i miei "genitori" (se questo titolo li si addice ancora) decidono di mettersi a tavolino e parlare, e parlare anche a noi. Non che non sia d'accordo ad avere delle scuse e dei chiarimenti ma non credo che anche noi dovremmo portare il peso di questa situazione sulle spalle, e per il momento penso che ne abbiamo avuto già abbastanza.
Ci sediamo tutti e incominciano a buttarsi addosso un misto di verità e colpe giungendo alla conclusione di non voler più essere una famiglia e di volere bene ad altre persone, chiedendoci se a noi stava bene o per meglio dire indorarci la pillola.
"quindi voi cosa ne pensate?" chiedono.
Innanzitutto penso che ci dobbiate delle scuse ma non lo dico, non le otterrò già lo so.
"tanto ormai il danno è fatto no?" dico.
"e noi? Non saremo più parte della famiglia nemmeno noi?" chiede gab.
Ed eccolo di nuovo qui quel dolore al cuore..
"certo che lo sarete, ci divideremo il tempo, sarà un po diverso ma il bene non cambierà." ci dicono. Non so se crederci..
Guardo gab li prendo la mano e dico: "comunque vada, qualunque cosa succeda, tu sarai sempre la mia famiglia."
E mai come questa volta i nostri cuori e le nostre mani si stringono l'uno all'altro.
Noi non siamo parole, siamo promesse mantenute.
Quello che i miei genitori mai saranno.
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L'amore É Una Bugia
RandomPerché quando a spezzarti il cuore per la prima volta non è il tuo primo fidanzatino ma i tuoi genitori cambia il tuo modo di vedere e di percepire le cose. Perché adesso mi porto addosso le ferite, di tutte le battaglie che ho evitato.