Terza Prova

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Argomento: Morte di un personaggio ( Mags ) 
Tipo: Fanfiction 

Mags's POV

Ed eccomi qui, dopo sessanta anni, in un'altra Arena. Non ne uscirò viva, lo so, lo sanno tutti, ma non fa niente. E' stata una mia scelta e non la rimpiango, specialmente dopo aver fatto quella chiacchierata con Haymitch, il mentore del distretto 12.

Mi sono sacrificata e mi sacrificherò. Salvare quella ragazza, Annie, è stata una delle cose più giuste che ho fatto nella mia vita; sì, il gesto è stato spontaneo e forse imprudente, ma che senso aveva mandare a morte sicura una giovane ragazza, che ha una vita davanti? Già era stata segnata a fondo dai suoi Hunger Games, non sarebbe mai stata capace di affrontare un'altra edizione; ormai, io sono soltanto un paio di vecchie gambe stanche e malferme e qualche lunga ciocca di capelli bianchi; la mia assenza non si sentirà molto. 

Mi è dispiaciuto per Finnick, ma non ho potuto fare niente, se non salvare la ragazza che ama. Ah, quei giovani, così belli, con tutto quell'amore che si riservavano l'un l'altro.
Speravo che almeno lui riuscisse ad uscire per la seconda volta dall'Arena ma dopo aver sentito il piano dei ribelli, credo che le vite di tutti siano a rischio. Dobbiamo salvare Katniss e Peeta, per il bene di tutta la Nazione. Non provo né odio né rancore nei loro confronti, dobbiamo sacrificarci tutti per una giusta causa, una causa che specialmente quella ragazza cura con tutta se stessa.
Ho passato anni ed anni ad accompagnare ragazzi che la maggior parte delle volte non hanno riabbracciato la loro famiglia, i loro genitori. Ragazzi che non hanno visto realizzare le loro vite, i loro progetti i loro desideri, solo per il divertimento di un ristretto cerchio di privilegiati altolocati. Ragazzi a cui è stato strappato via il diritto di crescere, fare dei figli e morire dopo una lunga e felice esistenza. 
Anche loro avevano un sogno.
Ormai, tutto questo scempio sta per finire: Katniss Everdeen e Peeta Mellark, riverseranno sul governo di Panem tutto il dolore ed il lutto che i Distretti hanno dovuto sopportare per settantacinque anni. 
Come tutti, anche io ho avuto la mia buona dose di tristezza sulle spalle: superare la morte di mia sorella Kayla, fare la mentore per sessanta edizioni e vedere ogni anno gli stessi orrori, mi ha causato non pochi incubi.

Haymitch è una brava persona. Quando mi ha parlato, non ha usato toni minacciosi né mi ha obbligato a prender parte al piano. La sua voce era carica di amarezza e di una convinzione che mi aveva lasciato stupita. Accettando, ho abbracciato la certezza della mia morte. Non ne faccio un peso a nessuno. Sono stanca, stanca di vivere in questo modo, in questo mondo. Deve cambiare, e se la mia vita è necessaria al cambiamento, la metto volentieri a disposizione...

... e credo sia arrivato il momento di farlo. Sento la schiena di Finnick incurvarsi sempre di più, le sue urla strazianti nelle orecchie. Vedo il suo collo e le mie braccia piene di bolle bianche.  Katniss sta cercando di rialzare Peeta ma non ci riesce; la nebbia velenosa le ha atrofizzato un braccio e non riesce a sostenere il peso del suo compagno con solo l'altro. Finnick, buono, giovane e generoso ragazzo, nonostante stia portando me sulle spalle, si avvicina a loro per aiutarli. Si china e tenta di rialzare Peeta ma il mio corpo lo ostacola troppo. La nebbia si avvicina sempre di più ed incombe su di noi.
" Forza, forza, forza! Peeta! Alzati! Finnick, non ce la faccio!" strepita Katniss.
Piano piano, scendo dalla schiena del ragazzo del mio distretto.
" Mags! Mags! Rialzati, forza! Muoviti!" urla Finnick nel panico. 
Scrollo lievemente la testa e lo bacio sulle labbra. Non posso rimanere con loro un minuto di più, o moriranno tutti e tre.
Finnick...Gli voglio cosí tanto bene e spero che avrà una vita felice insieme ad Annie. Sperò che non debba mai vedere i propri figli partecipare ad una Mietitura. Spero il meglio per lui. 
" No! Mags, no! " leggo nei suoi occhi il terrore. Gli do uno sguardo carico di affetto e poi guardo anche Katniss e Peeta con gratitudine.
Nella mia mente auguro buona fortuna a tutti loro; se il piano per la fine di questi hunger games andrà a buon fine, portarlo avanti non sarà facile. Dovranno essere pronti a pagare i prezzi più alti, nel caso servisse.
Mi giro e con il passo arrancante, vado incontro alla nebbia.
Immediatamente, il mio corpo è solcato da brividi dolore, è come se mi stessero infilzando con mille coltelli insieme. Rimango in silenzio, come ho fatto da sessant'anni a questa parte, e mi abbandono alla morte. Tutto diventa bianco, come i miei capelli, come la spuma del mare del mio distretto, il distretto 4, sulla sabbia, quando si infrangono le onde. 

C'è qualcosa. Vedo qualcosa. Sbatto le palpebre più volte finché non prende forma una figura davanti a me.
" Kayla?" riesco a dire dopo tanti anni di silenzio assoluto. 
La figura annuisce.
E allora capisco.

(845 parole)

Questa prova si è classificata al secondo posto ( 4/2/17)

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