Lei

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Nonostante il tempo sembrava non passare mai, provai a trovare sfogo nella mia mente .
La maggior parte del tempo la passavo con Reachel ma le ore in cui rimanevo da solo ed Alessandro dormiva , pensavo a tutte quelle volte che avevo visto gente ridirsi come me , a perdere l'uso di qualcosa per un incidente o per altro.
La vita è fatta di istanti, meravigliosi è disastrosi, basta un secondo privo di senso, un solo secondo per fare qualcosa di sbagliato e pentirsene; la vita è qualcosa di forte ma allo stesso tempo fragile , le emozioni ed i sentimenti ci rendono forti e deboli, la debolezza di un uomo può celarsi dietro alla sua forza più grande: l'amore ne è l'esempio.
Rendendomi conto che fu proprio questa la causa del mio malessere e della mia situazione pensai a quanto fossi stato stupido, cercai di ripercorrere ogni secondo di quella giornata e mi domandai il perché io non l'avessi inseguita, perché non potevo soffrire in silenzio e starmene da parte ? Sarebbe stato saggio.
Quel che è fatto è fatto, il passato è passato e il futuro ci e' nascosto, posso solo sopravvivere ed andare avanti, cercare di andare avanti , farmi forza.
Il lunedì era il giorno che odiavo di più , ma ormai che importanza aveva... la mia vita era diventata monotonia in un letto d'ospedale oppure appoggiato sulle stampelle , non importava che giorno fosse o che ore fossero , quel che ne faceva la differenza era la presenza della mia nuova amica.
Giorno dopo giorno conoscevo qualcosa di lei e cominciai a delineare il suo carattere e i suoi modi di fare anche se a volte molto buffi (pensare che un giorno si presentò con un gatto di peluche confondendolo con un tigrotto e ci rimase male ma le risate non mancarono affatto), io suo affetto misterioso e la sua volontà di farmi forza erano qualcosa di forte.
Mi incoraggiava a fare tutto, a provare a camminare, a mangiare di più , a bere in continuazione , come una babysitter versione adulta.
Ogni volta che non avevo fame brontolava e cercava di farmi ridere , tutto questo per distrarmi e farmi mangiare, me ne accorsi subito ma mangiai tutte le volte perché aveva quel non so che di convincente ed allo stesso tempo dolce , con quegli occhioni e quel musino riusciva sempre a fregarmi.
Reachel era una ragazza sensibile , faceva molto caso ai gesti ed ascoltava ogni singola parola, la tipica ragazza che ti ascolta e cerca di capirti e che non si fa mai indietro se si tratta di raggiungere un obiettivo: lo notavo mentre mi aiutava.
Non sapevo precisamente dove abitasse e non avevo neanche il suo numero ma mi vergognavo a chiederglielo , nella mia situazione lo imbarazzava molto è così ogni volta che se ne andava le chiedevo quando sarebbe tornata .
Non era facile passare tutti i giorni nella stessa stanza o nello stesso corridoio ma immaginavo quanto fosse dura per lei che quasi tutti i giorni arrivava con quell'aria serena a prendersi cura di me, in fondo io non le avevo mai dato ne dimostrato niente , ma lei insisteva e più tempo passavo accanto a lei, più mi ci affezionavo, era diventata come un'amica , un'amica sconosciuta.

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